Il prof. Carravetta Presidente di Commissioni all’Uni

Il prof. Armando Carravetta, docente di Idraulica nel Dipartimento di Ingegneria civile, edile ed ambientale della Federico II, è stato eletto, il 25 marzo, Presidente della Commissione pompe e piccole turbine, una delle articolazioni dell’Ente Nazionale di Unificazione (Uni). Spiega il docente: Le normative italiane sui prodotti industriali sono redatte da un ente di unificazione che si chiama Uni. È suddiviso in diverse Commissioni tecniche che si occupano di aspetti diversi. Nel caso specifico, quella della quale  sono stato nominato Presidente è relativa alle pompe e alle piccole turbine idrauliche”. Il compito dell’Uni e delle sue commissioni “è quello di definire le normative su prodotti industriali e sulle specifiche necessarie affinché siano utilizzati in ambiti civili ed industriali. Le pompe, per esempio, trovano applicazione per le piscine, gli acquedotti, le fognature, gli impianti industriali. Nelle Commissioni tecniche dell’Uni, soprattutto in quelle di tipo industriale e meccanico, ci sono i rappresentanti delle industrie produttrici. Le Commissioni contribuiscono all’elaborazione delle normative europee, le commentano, le fanno proprie e realizzano il testo in italiano che, dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, disciplina e specifica le caratteristiche che devono avere tali macchine”. La nomina arriva per Carravetta dopo molti anni di collaborazione con l’associazione meccanica dei produttori di pompe, che è una branca della Confindustria, in particolare dell’associazione nazionale dell’industria meccanica. “Partecipavo alla commissione Uni come osservatore e poi alla commissione tecnica dell’associazione costruttori. Facevo parte anche a livello europeo di alcune commissioni per la realizzazione delle normative. Io fungo un po’ da anello di collegamento tra l’aspetto meccanico e quello energetico perché sono un ingegnere civile e mi occupo dell’impiego in acquedotti e fognature di queste macchine”.

Un laboratorio nella sede di San Giovanni

Nella sede federiciana di San Giovanni a Teduccio, infatti, c’è proprio un laboratorio di test sulle macchine idrauliche per verificarne la rispondenza alle normative. È una tecnologia, quella delle pompe e delle turbine, in costante evoluzione e che sempre più punta all’efficientamento ed al risparmio energetico. “Pompe e turbine collegate ai motori elettrici – spiega il docente – consumano energia o la producono. Il problema è sempre più attuale in questa fase nella quale le preoccupazioni per le conseguenze sul clima dell’attività umana si sommano a quelle relative alla dipendenza energetica da altri Paesi. Nel caso degli acquedotti e delle fognature, poi, c’è un problema di interazione di queste apparecchiature con le reti idriche e fognarie e c’è la necessità di adeguare le reti a queste macchine. Non è casuale che tra le misure previste dal Pnrr ci siano anche strategie ed azioni per la riduzione delle perdite e degli sprechi di energia. Sottolinea Carravetta: “Queste tecnologie possono perfettamente calarsi in queste prospettive di riduzione dei consumi e di limitazione dello spreco di risorse primarie. Un argomento molto attuale ed infatti uno dei principali lavori che sto portando avanti è quello di pubblicizzare la presenza di nuove normative e tecnologie affinché i tecnici delle società che si occupano di distribuzione della risorsa idrica siano in grado di svilupparle ed applicarle”. Un esempio di interazione tra ricerca ed attività pratica. “Si parla molto – dice il prof. Carravetta – della necessità di coniugare questi aspetti diversi e certamente si può fare una ricerca che abbia risvolti pratici immediati. Sulla base di queste considerazioni, nel Corso di Laurea in Ingegneria per l’ambiente ed il territorio c’è un insegnamento di Idraulica per la efficienza dei sistemi idrici che guarda proprio alle nuove tecnologie per la riduzione degli sprechi ed all’analisi dei benefici ambientali che si hanno dall’utilizzo di nuove tecnologie. È un corso che punta a dare agli studenti gli strumenti per essere aggiornati sulle condizioni e sui problemi che si troveranno ad affrontare quando, dopo la laurea, si affacceranno al mondo del lavoro”.

Fabrizio Geremicca

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