“Lancio un appello a non dimenticare la Residenza Medici”

Fondi del Pnrr in infrastrutture per gli studenti: l'invito del Direttore del Dipartimento di Agraria

“Spero che si vorrà investire una parte dei fondi del Pnrr in infrastrutture per gli studenti”. Il prof. Danilo Ercolini, Direttore del Dipartimento di Agraria dell’Ateneo Federico II, esprime l’auspicio che il Piano nazionale di ripresa e resilienza, che rende disponibili circa 22 miliardi di euro per l’italia, oltre 190 dei quali su fondi dell’Unione Europea, e che prevede anche finanziamenti agli Atenei su progetti che sono stati già o che saranno presentati, sia impiegato pure per migliorare gli spazi frequentati dagli universitari. “Relativamente ad Agraria – specifica – mi piacerebbe se si riuscisse finalmente a ristrutturare e a riaprire la Residenza Medici. Uno studentato ormai chiuso da anni a pochi passi dal Dipartimento”. Specifica: “L’immobile è di proprietà della Città Metropolitana ed è affidato in gestione all’Adisurc, l’Azienda per il diritto allo studio. C’è un tavolo di concertazione tra Adisurc e Federico II finalizzato a cercare soluzioni che rendano praticabile l’avvio dei lavori e quindi l’apertura di questi spazi, che mi pare siano interdetti ormai da una decina di anni. So bene che non è facile e so bene che finora non è mancata la volontà. Per questo, in concomitanza con l’opportunità del Pnrr, che metterà a disposizione risorse che forse prima mancavano, lancio un appello a non dimenticare la Residenza Medici”. Ricorda il docente: “Quando frequentavo Agraria da studente, circa venti anni fa, la residenza era ancora aperta. Alcuni miei colleghi impegnati nelle tesi di laurea e residenti fuori Napoli, per esempio nell’Alto Casertano o nel Cilento, vivevano nello studentato. Erano così svincolati dal costo dei trasporti e potevano frequentare aule, biblioteche e laboratori fino al tardo pomeriggio. Senza dimenticare, peraltro, che nella Residenza Medici si svolgeva anche una bella attività sociale. Incontri, eventi culturali. Insomma, è un peccato che sia chiusa e indisponibile. Tra l’altro, credo sia la più bella residenza universitaria che abbiamo in Ateneo: ottanta posti letto, una mensa, spazi all’aperto. Sono ottimista, peraltro, che si troverà una soluzione. Ora che si liberano risorse per la ristrutturazione e la promozione dei servizi agli studenti spero che il recupero della Medici sarà uno dei primi obiettivi”. La presenza di uno studentato a pochi metri dalle aule e dai laboratori, tra l’altro, potrebbe aiutare anche ad attrarre verso i Corsi di Laurea di Agraria studenti provenienti da altre regioni italiane o dall’estero, perché la disponibilità di alloggi e servizi rappresenta un elemento tutt’altro che trascurabile nella valutazione di chi progetta di immatricolarsi in un ateneo distante dalla sua residenza. “Certamente – conferma il prof. Ercolini – uno studentato ci aiuterebbe molto anche sul versante dell’internazionalizzazione. Stiamo facendo riflessioni sull’ipotesi di avviare un Corso di Laurea internazionale, con doppio titolo, e più servizi si offrono maggiori sono le possibilità che l’offerta risulti appetibile. Certamente l’eventuale Corso di Laurea non partirà nel prossimo anno accademico, ma nel frattempo mi piacerebbe che almeno si impostasse una soluzione per la Casa dello studente di Agraria”. 
È andata già a buon fine, invece, la convenzione tra il Dipartimento e il Comune di Portici finalizzata a riservare agli studenti l’accesso gratuito al parcheggio per le auto non lontano dal porto del Granatello: “I posti disponibili sono una trentina. Abbiamo raccolto i numeri di targa di chi è interessato e mi pare che l’iniziativa abbia riscosso molto successo”. A pochi giorni dall’avvio delle lezioni del secondo semestre, che è in programma a metà marzo, è iniziato lo sgombero dei locali che durante la fase della chiusura determinata dalla pandemia erano stati impiegati come deposito di libri: “Sono ubicati al piano terra nella Esedra di destra. Sono spazi dei quali ci hanno chiesto la disponibilità le associazioni studentesche ed è giusto che li abbiano. Serviranno anche a dare un riferimento fisso agli studenti i quali abbiano voglia o necessità di interloquire con i loro rappresentanti”.


Fabrizio Geremicca 

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