Lotta al cancro, progetto di ricerca sulla “immunoterapia adattativa”

Medicina Clinica e Chirurgica

Il Dipartimento di Medicina Clinica e Chirurgica dell’Università Federico II è coinvolto in una iniziativa finalizzata ad affinare armi sempre più sofisticate da utilizzare nella battaglia contro il cancro. Ne parla ad Ateneapoli il prof. Fabrizio Pane, che è il Direttore del Dipartimento ed insegna Malattie del sangue. “Stiamo portando avanti – spiega – un progetto di ricerca in collaborazione con l’Ospedale pediatrico Bambin Gesù di Roma sulla immunoterapia adattativa. Chiarisce: “L’obiettivo è sviluppare in prove cliniche nuove tipologie di linfociti T modificati per utilizzare il loro potenziale antineoplastico. I linfociti vanno ad attaccare gli elementi cellulari, ad esempio di tipo microbico o le cellule umane infettate dai virus, e li eliminano. In questo caso si ingegnerizzano i linfociti e si rendono in grado di riconoscere specifici antigeni presenti su alcune cellule neoplastiche”. La parte di laboratorio si svolge al Bambin Gesù dove, sottolinea il prof. Pane, “hanno strutture molto più attrezzate. Lì sta lavorando una collega federiciana, la prof.ssa Concetta Quintarelli, che insegna Metodologie Biochimiche applicate alla Terapia Cellulare. Noi qui alla Federico II utilizziamo i linfociti così modificati e li validiamo nella pratica clinica. Il progetto si svolge nell’ambito di una convenzione tra il nostro Ateneo ed il Bambin Gesù”. Quella dei linfociti modificati per attaccare il tumore è una strada che la ricerca ha intrapreso in anni relativamente recenti. Nel 2018 i medici del Bambin Gesù annunciarono di aver eseguito questo trattamento sperimentale su un bimbo di 4 anni affetto da leucemia linfoblastica acuta, che non rispondeva alle terapie convenzionali. Lo stesso trattamento era stato impiegato nell’agosto 2016 all’ospedale di Monza su un altro bimbo con lo stesso tipo di tumore del sangue. Ma torniamo al Dipartimento federiciano.  Altri progetti di ricerca che si stanno portando avanti sono quelli relativi alla parte di chirurgia robotica. “C’è in particolare – sottolinea il prof. Pane – la chirurgia virtuale del prof. Roberto Troisi, con attrezzature che permettono di svolgere interventi molto accurati su organi delicati come il pancreas ed il fegato. È un fiore all’occhiello anche dal punto di vista della ricerca”

Una novità relativa alla didattica nel Corso di Laurea in Medicina, che è incardinato nel Dipartimento: “Stiamo cercando di organizzare meglio e seguire un po’ di più i ragazzi specialmente nel triennio clinico, permettendo una frequenza più elevata rispetto ad oggi ed un apprendimento più efficace in reparto. Ci preme che una percentuale sempre più ampia di ragazzi possa fruire di questo tipo di didattica, per adeguarci a quelli che sono gli standard di altri Paesi, in particolare di quelli nordeuropei. Non è facile, perché ci sono alcuni ragazzi in debito di esame e perché servono strutture e personale. Quella che si svolge in reparto, infatti, è ovviamente una didattica per piccolissimi gruppi. Abbiamo da poco insediato la Commissione che lavorerà su questo. Ne fanno parte il prof. Raffaele Iorio ed il prof. Ferruccio Galletti. Ci sono anche io, come Direttore del Dipartimento nel quale è incardinato il Corso di Laurea. È una sfida da vincere per migliorare la formazione dei nostri allievi”. Sul versante del personale, si sono conclusi quattro concorsi per ricercatore di tipo A. Sono in svolgimento altri concorsi riservati ai ricercatori ad esaurimento.

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