Studi Umanistici ‘scoppia’ di salute: tanti studenti e pochi spazi

Il 5 ottobre, dopo tanti tira e molla sul ‘come’, il Dipartimento di Studi Umanistici ha inaugurato il nuovo anno accademico. Uno dei più complessi degli ultimi decenni. Tanti i diktat da rispettare: riprendere in presenza, ma in sicurezza; garantire allo stesso tempo la dad, ma con miglioramenti sensibili. Quali sono, dunque, le certezze dalle quali ripartire? La prima, raggiunta in extremis la settimana scorsa, è quella sulla capienza, garantita al 100%. Su richiesta esplicita del Direttore del Dipartimento Andrea Mazzucchi, Rettorato e Ufficio di sicurezza hanno dato il via libera alle strutture del centro storico per accogliere studenti fino al limite di posti a sedere. La seconda, riguarda la modalità di didattica mista, imposta a tutto l’Ateneo. Che apre la solita sanguinosa ferita del Dsu: gli spazi, in rapporto al numero di iscritti, sono pochissimi. Per questo motivo, tramite la piattaforma Goinstudent, i ragazzi saranno chiamati a prenotarsi per seguire i corsi in presenza. Cosa accade se si raggiunge il limite? Il diretto interessato verrà rimandato su Teams, dove potrà prendere comunque parte alle lezioni, naturalmente a distanza. Quindi, l’unico grande criterio per approcciare questa nuova forma di accesso è uno solo, e non dei più ortodossi: far prima degli altri. E al fine di evitare che, come accaduto l’anno scorso, i furbetti di turno si prenotino da oggi fino a fine semestre per seguire in presenza, il sistema pare sia stato dotato di un blocco. Le prenotazioni andranno fatte volta per volta, garantendo così a tutti la possibilità di poter varcare la soglia di Porta di Massa. Una sorta di principio di alternanza. È anche in vista di questo che la prima settimana di corsi si è svolta online, per dotare le aule di tutte le attrezzature necessarie a garantire una buona didattica mista. Microfoni, casse, computer. Insomma, lo sforzo messo in campo è di quelli fuori dall’ordinario. Ma a ben vedere, assolutamente necessario guardando i numeri delle nuove possibili immatricolazioni per il 2021/22. I Corsi di Laurea offerti sono ben sette, e in totale dovrebbero accogliere circa 2400 nuovi iscritti (nessun dato ufficiale, piuttosto una stima rispetto al trend degli ultimi anni). Cifre a doppio codice interpretativo: il Dipartimento esercita una forte attrazione, ma d’altra parte soffre di carenze strutturali non indifferenti. La conferma di questa ambivalenza arriva direttamente dai Coordinatori dei singoli Corsi di Studio, che hanno raccontato anche delle novità formative e didattiche. “Per quanto ci riguarda i dati sono in crescita, potremmo avere circa 700 nuovi immatricolati – spiega il prof. Francesco Montuori, alla testa del Cds in Lettere Moderne – quindi la questione spazi diventa sempre più pesante da gestire, soprattutto dopo la chiusura di Mezzocannone 16 per lavori. Fortunatamente, grazie al tavolo che portiamo avanti da un anno con l’intera Scuola di Scienze Umane e Sociali, abbiamo avuto qualche aula grande in più. La solidarietà interna ha permesso di affrontare con senso di responsabilità le difficoltà derivanti dalla pandemia, dunque torniamo a respirare un po’”. Pochi i cambiamenti sul fronte didattico. “Quest’anno chi è al secondo non troverà Letterature straniere (slittato al terzo) ma un esame a scelta tra Filologia e Critica dantesca, e Lettere Comparate. Ad ogni modo invito tutti gli studenti a leggere la guida, ci sono tante piccolezze da conoscere meglio”. Battuta poi sul test di valutazione introdotto quest’anno: “Per il Tolc@Casa sul Cisia ci sono già le prenotazioni, le aule virtuali sono pronte. Tra metà ottobre e novembre sosterranno i test tutti gli immatricolati, mentre la piccola percentuale che si iscriverà dopo questo arco di tempo dovrà contattarmi per procedere secondo le linee stabilite”.
Lauree a doppio titolo per Lingue
Sui numeri non è da meno, poi, la Triennale in Lingue, Culture e Letterature Moderne Europee. “Ci aspettiamo almeno 500 immatricolazioni. Si pensi che le due aule Dsu non sono bastate a contenere tutti durante le giornate dell’orientamento – rende noto soddisfatta la Coordinatrice prof.ssa Flavia Gherardi – Centinaia e centinaia di ragazzi hanno mostrato forte interesse per i nostri piani di studio. E sono già tutti immatricolati”. Capitolo novità: “I nostri ragazzi devono sapere che stiamo portando a termine gli accordi per le lauree a doppio titolo. Si sta concludendo con Bordeaux sul fronte francese, siamo alle fasi finali. Nel frattempo abbiamo intavolato il discorso anche con Salamanca e altre Università spagnole, e pure tedesche. È un investimento sul versante dell’internazionalizzazione che riteniamo imprescindibile per il futuro. In sostanza, il valore di questo double degree porta i ragazzi, nell’arco dei tre anni, a dover raggiungere un certo numero di crediti formativi all’estero, magari una sola annualità, magari meno. Non c’è una formula standard, in quanto ogni paese ha i propri ordinamenti e normative”. Chi ha certezze di quante persone dover accogliere è Scienze e Tecniche psicologiche, unico Corso del Dipartimento a numero chiuso (400 posti), che dal punto di vista didattico non presenta cambiamenti sostanziali. “Abbiamo avuto almeno 1200 richieste quest’anno, il triplo dei posti disponibili”, dice la prof.ssa Maria Clelia Zurlo, alla guida del Corso. Sulla ripresa: “Le aule sono già tutte predisposte ad accogliere in presenza i ragazzi, suddivisi in due gruppi di 200. Tutti potranno, tramite Go-In, venire fisicamente all’Università”. Ottimo anche il successo della Triennale in Archeologia, Storia delle Arti e Scienze del Patrimonio Culturale (che si muove lungo 4 diversi curricula, a scelta del singolo). “Il trend è estremamente stabile dal 2016 (anno di attivazione n.d.r.) – dichiara il Coordinatore prof. Luigi Cicala – contiamo più di 300 iscritti ogni anno. C’è soddisfazione, significa che il percorso ha un suo riscontro e riesce a rispondere alla sfida formativa che anche il mercato del lavoro impone”.
Patrimonio culturale e transizione digitale
Risultati generati dall’attenzione posta su una crescente volontà di stare al passo coi tempi. “Negli ultimi tre anni abbiamo potuto introdurre nuovi insegnamenti, tutti importanti. Due anni fa è stato il turno di Geologia applicata all’Archeologia. Quest’anno ne avremo altri due. Sistemi informatici per il patrimonio culturale che copre le problematiche legate alla transizione digitale, cioè come gestire digitalmente il patrimonio culturale. In secondo luogo, Geografia del patrimonio culturale, mirata allo studio della valorizzazione del territorio in chiave turistica”. Si attestano più o meno sugli stessi numeri Filosofia e Storia, che riescono a registrare circa 200 nuovi ingressi ciascuno ogni anno accademico, con variazioni che fanno sperare in un’ulteriore crescita per i prossimi tempi. “Voglio mettere l’accento sulla nuova struttura del tutorato, una presenza forte all’interno del nostro Corso – spiega il prof. Gianluca Giannini, alla guida di Filosofia – senza dimenticare il sito dedicato, pienamente attivo e che serve da ottimo supporto non solo per gli immatricolandi, ma anche per gli studenti di secondo e terzo anno, che praticamente non hanno mai messo piede all’università”. Parla di “estrema vivacità di iscrizione” il prof. Andrea D’Onofrio, Coordinatore di Storia. “Siamo molto soddisfatti di come stanno andando avanti le cose. Purtroppo le aule non sono sempre adeguate al numero di ragazzi. Siamo da anni in sofferenza, anche perché il Dipartimento riscuote sempre più successo e il problema “spazi” si presenta di nuovo in tutta la sua gravità ed è l’Ateneo a doverlo risolvere con decisioni strutturali. Dal punto di vista didattico, come sempre, offriamo agli studenti le nostre attività di tutorato che li supportano nel lavoro di tesi e nella preparazione agli esami, senza dimenticare i seminari”. Chiude il cerchio Lettere Classiche, che dovrebbe mantenersi, come gli altri, sul numero di nuove matricole già registrato in passato. “Non abbiamo dati stabili ovviamente – precisa il prof. Giancarlo Abbamonte, a capo del Corso Triennale – ma dovremmo attestarci attorno al numero di circa un centinaio”. Anche in questo caso, nonostante numeri non eccessivi rispetto ad altri indirizzi, il problema capienza è serio. “Le nostre aule possono ospitare massimo 80 persone, ma la didattica mista aiuterà in tal senso”. Chiosa finale sulle novità didattiche e test di valutazione: “Il piano di studi resta sostanzialmente invariato avendo effettuato la modifica di ordinamento di recente. Di sicuro, al secondo anno l’esame di Glottologia (da 6 crediti) sarà obbligatorio. Il Tolc procede bene. Anzi, molti studenti ci stanno già inviando i certificati, perché l’hanno svolto presso Università che già in estate offrivano la possibilità. Ecco, per l’anno prossimo proveremo anche noi ad anticipare i tempi”. Dunque, il centro storico sembra voler riabbracciare finalmente i suoi studenti.
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