Tra i progetti, la digitalizzazione di documenti storici sulle opere pubbliche

Ottantuno aventi diritto, nove assenti e settantadue voti a favore. Sono i numeri della conferma del prof. Andrea Prota, docente di Tecnica delle costruzioni, alla direzione del Dipartimento di Strutture per l’ingegneria e l’architettura. Si è votato il 23 settembre. Il docente, che era unico candidato, resterà dunque al timone del Dipartimento per altri tre anni, tra il 2022 ed il 2024. “Mi sono ricandidato – dice – perché credo che ci siano ancora da portare avanti tanti progetti avviati e perché spero di aver bene operato durante il primo mandato”. Riguardo al futuro, dice: “Gli scambi avuti mi hanno confermato che un’attenzione particolare andrà rivolta nel prossimo triennio agli aspetti che riguardano la didattica. Per conservare ed incrementare il numero degli immatricolati nel prossimo triennio e per ridurre il tasso di abbandoni stimolerò continuamente i docenti a favorire tutte quelle azioni che consentano di far conoscere ai potenziali immatricolandi le caratteristiche e le prospettive che i nostri Corsi di Studio offrono. Oltre a quanto il Dipartimento può fare per garantire elevati standard qualitativi dei Corsi di studio incardinati, intendo anche proporre la costituzione di un gruppo interdipartimentale con i Dipartimenti di Ingegneria Civile ed Ambientale e di Architettura che abbia l’obiettivo di sviluppare e proporre iniziative didattiche innovative”. La SI Academy (frutto della collaborazione tra l’Ateneo ed Autostrade per l’Italia, n.d.r), sottolinea Prota, “ha confermato l’attrattività di nuove proposte formative sviluppate in sinergia con l’industria ed ha dimostrato grandi potenzialità del Dipartimento e dell’Ateneo nell’attrarre studenti da tutta Italia”. Continuano, poi, a riscuotere un significativo successo i due Master riguardanti l’Ingegneria Forense e il BIM: “È mia intenzione stimolare nuovamente l’attivazione di simili iniziative in lingua inglese nel solco del successo di due precedenti Master al momento non più attivi. Un Master in lingua inglese rappresenterà da un lato uno sbocco naturalmente interessante per gli studenti stranieri che conseguono la Laurea Magistrale in Ingegneria Strutturale e Geotecnica e dall’altro andrà pensato in filiera con l’offerta di terzo livello che il nostro Dipartimento offre tramite l’ormai consolidato Dottorato in Ingegneria Strutturale, Geotecnica e Rischio Sismico”.
Sinergia tra la Scienza e la Tecnica delle Costruzioni
Per quanto concerne la ricerca, il Direttore intende “favorire la collaborazione e l’interazione tra i due principali settori scientifico-disciplinari del Dipartimento tramite il coinvolgimento nei numerosi progetti regionali, nazionali ed europei in corso di svolgimento; su questo aspetto è mia intenzione impegnarmi ulteriormente nel convincimento che la sinergia tra la Scienza delle Costruzioni e la Tecnica delle Costruzioni può generare opportunità rilevanti per il Dipartimento ed in particolare per i ricercatori più giovani”. Capitolo Terza Missione: “Il recente esercizio della Valutazione di Qualità ha insegnato anche al nostro Dipartimento che molteplici sono state le iniziative con forte impatto sul territorio e sulla società; per carenza di documentazione o di formalizzazione, però, non sono documentabili. Sarà quindi necessario istituire semplici ma efficaci modalità dipartimentali con cui venga tenuta traccia, man mano, delle attività qualificabili come Terza Missione in modo da costruire un archivio facilmente consultabile ogni qualvolta l’Ateneo lo richieda”. In questa direzione va anche un progetto che sta particolarmente a cuore al docente. “In Dipartimento – dice – abbiamo centinaia di migliaia di certificati di prova dei materiali relativi ad opere anche molto datate. Sono le relazioni sui campionamenti dei materiali utilizzati per le opere pubbliche. Il più antico è del diciannovesimo secolo e fa riferimento ai lavori di una galleria a Pozzuoli. Ne abbiamo per i lavori della Tangenziale, per la costruzione dell’autostrada Napoli – Roma e di quella Napoli – Salerno e per molte altre opere. Ponti, viadotti, ferrovie e quant’altro. Sono documenti che hanno un enorme valore storico e sono anche, almeno molti di essi, estremamente affascinanti per l’aspetto materiale: la carta utilizzata, la scrittura. Vorrei procedere alla digitalizzazione di questa mole di materiale e renderla disponibile in una duplice modalità. Aperta per gli studenti, che ne trarrebbero certamente stimoli e motivi di interesse. Con regole di accesso ed eventualmente a pagamento per imprese ed enti esterni. Con il ricavato potremmo finanziare borse di studio ed iniziative a favore degli studenti”.
I laboratori, l’orgoglio 
Il nuovo mandato inizia anche con un avviso ai vari settori disciplinari affinché le richieste relative all’organico siano sempre inserite in una ottica di interesse generale del Dipartimento e non siano motivate da interessi troppo settoriali. “Il Piano di Sviluppo Triennale – scrive nella lettera ai suoi colleghi con la quale ha annunciato la candidatura ad inizio settembre – costituirà la base per motivare le richieste del piano triennale di reclutamento. Per quanto riguarda il personale docente, il Dipartimento è costituito da 66 unità che, nei prossimi mesi, potrebbero essere distinti in 20 professori, 24 professori associati, 22 ricercatori”. Da un confronto con i dati nazionali emerge che “i docenti dei due settori principali del Dipartimento (Scienza delle Costruzioni e Tecnica delle Costruzioni) rappresentano quasi il 10% dei docenti italiani dei due settori. Questa volta, ancora di più rispetto a tre anni fa, mi sento di asserire che le richieste che avanzeremo all’Ateneo per il reclutamento del personale docente dovranno basarsi su scelte che andranno ponderate con molta cura nell’interesse del Dipartimento, tenendo conto anche di quanto è accaduto negli ultimi anni all’interno di ciascun settore”. Poi ribadisce: “non sarà realistico pensare che tutte le aspettative di progressione di carriera possano trovare soddisfazione nel breve termine presso il Dipartimento”. Altrettanta attenzione Prota intende rivolgere al personale tecnico-amministrativo: “sia per favorire il coronamento di legittime aspirazioni di progressione di carriera che per programmare richieste mirate che consentano di far fronte, in maniera ancora più efficace, all’enorme mole di lavoro che l’amministrazione e i laboratori svolgono”. Ne sono testimonianza gli oltre 9 milioni di euro di progetti di vario tipo attivati e gli oltre 2 milioni di euro per convenzioni stipulate nell’ultimo triennio, attività che vedono coinvolti docenti, personale, assegnisti, borsisti, collaboratori, dottorandi e studenti.
L’ultimo pensiero del Direttore è per i laboratori: “Se dovessi ricordare – confessa – i momenti in cui mi sono sentito più orgoglioso di dirigere il nostro Dipartimento, citerei senza dubbio le numerose occasioni in cui, negli ultimi tre anni, sono stato contattato da importanti ricercatori o rilevanti aziende, nazionali e straniere, per esplorare la possibilità di effettuare sperimentazioni presso i nostri laboratori. In questi anni, a via Claudio si è ormai consolidato un sistema di lavoro che consente di gestire in contemporaneità prove che impegnano la macchina universale MTS, la pressa e la megapressa, e i vari set up di prova sui piastroni grigio e blu unitamente alle prove su tavola vibrante. Ha inoltre avviato le attività il nuovo laboratorio di biomeccanica; presso il laboratorio di San Giovanni, si alternano sperimentazioni pseudo dinamiche molto significative con applicazioni all’avanguardia di fabbricazione digitale tramite il robot a disposizione”.
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