Una pubblicazione per raccontare le attività e i poli decentrati della Scuola di Agraria-Veterinaria

“Se in Italia è consentito a 650 persone ogni anno di immatricolarsi ad uno dei Corsi di Laurea in Veterinaria, abbiamo un laureato ogni 100 mila abitanti. Non conosco una professione così rara, eppure il medico veterinario sta nelle Asl per le ispezioni di carni ed alimenti, svolge la libera professione, lavora nelle aziende zootecniche. Io sarei favorevole ad allargare le maglie e a far iscrivere un maggior numero di immatricolati al primo anno. Naturalmente, però, è un discorso da portare avanti a livello nazionale”. Il professore Giuseppe Cringoli, Presidente della Scuola di Agraria e Medicina Veterinaria della Federico II e docente presso il Dipartimento di Medicina Veterinaria e Produzioni Animali, riflette sui criteri di accesso alla professione dopo che, anche quest’anno, alla Federico II si è registrato un numero di domande nettamente superiore a quello dei posti messi a concorso. Circa 1560 gli iscritti al test per 63 posti disponibili. “Il mercato professionale – sottolinea il prof. Cringoli – richiede più veterinari. Penso in particolare a tutto il settore delle aziende zootecniche. Bisognerebbe porre rimedio anche per contrastare nelle aree interne ed appenniniche, quelle che hanno una chiara vocazione agro-zootecnica, la tendenza alla desertificazione ed allo spopolamento. Pochi giorni fa riflettevo proprio su questo con un collega dell’Università di Campobasso. La Scuola che presiedo può dare un contributo. Sotto questo profilo, il Polo enologico che abbiamo attivato ad Avellino è un modello positivo e che sta funzionando. Rappresenta ormai una eccellenza nazionale e contribuisce a valorizzare le vocazioni del territorio nel quale è stato attivato”. Dalle aree interne a Napoli, ecco gli ultimi aggiornamenti sulla lunga vicenda dell’avvio dei lavori per realizzare il nuovo Ospedale veterinario nella zona del Frullone, che nascerà dalla collaborazione tra Veterinaria e Asl Napoli 1. “È una questione – dice il prof. Cringoli – che stanno seguendo da vicino i miei colleghi Aniello Anastasio ed Alessandro Fioretti. Io, naturalmente, sono informato e posso dire che la parte progettuale è ormai finita. Entro un paio di anni speriamo di inaugurare il primo lotto”. La questione è sospesa da molti anni e ci sono stati non pochi ritardi e delusioni. È stata completamente demolita, invece, la palazzina che ospitava alcuni uffici di Veterinaria e che era crollata cinque anni fa, quando solo per un caso non ci furono vittime e danni alle persone. “Ora all’ingresso – riferisce il Presidente della Scuola – c’è un’area giardino. Ci passo spesso, ed ogni volta non resto indifferente perché quella palazzina ospitava le stanze dove lavoravo con il mio gruppo. Fummo fortunatissimi perché la voragine si aprì in maniera improvvisa. Il giorno prima stavamo lì e la notte crollò. Poi abbiamo trovato un accordo con altri colleghi per la migliore sistemazione possibile in altri spazi del Dipartimento. Non poche attività sono state spostate al Cremopar, il Centro regionale per il monitoraggio delle parassitosi che abbiamo ad Eboli e che da febbraio è diventato anche centro di collaborazione con l’Organizzazione Mondiale della Sanità”. Uno dei numerosi Poli della Scuola di Agraria e Medicina Veterinaria in ambito regionale. “Abbiamo – ricorda il Presidente – due sedi centrali e molte decentrate. Aziende zootecniche ed agrarie, tra l’altro. Nella Scuola abbiamo sempre creduto nell’importanza dell’attività sul campo, in aggiunta alla teoria, e questi Poli sul territorio sono fondamentali per la ricerca e la pratica degli studenti. È in preparazione una pubblicazione che faccia il punto sulla Scuola e che ne faccia conoscere anche gli aspetti meno noti attraverso la presentazione delle attività che si svolgono nei vari Poli sul territorio”. 
 
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