Antonio Mirto e la spirulina, il ‘cibo del futuro’

La laurea come un grimaldello per aprire le porte del mondo del lavoro, magari in settori imprevisti. Parla di un “sogno realizzato” Antonio Mirto, laurea in Biologia, oggi responsabile scientifico e produttivo della startup innovativa BioSpira, fondata con il cugino Vito Onofrio Biasi, anch’egli biologo, per la coltivazione di alga spirulina naturale. L’azienda è nata nel 2016 ad Alvignano, in provincia di Caserta, nei pressi dell’oasi di Selvapiana. Racconta il suo percorso l’8 novembre (nell’incontro ‘Dalla biologia della V: alla realizzazione di un sogno’) agli studenti del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Ambientali, Biologiche e Farmaceutiche (Distabif). Una strada certo non facile, ma senza dubbio soddisfacente. Eppure, ammette, “non sono mai stato uno studente da prima fila”. Dalla sua però aveva “molta passione e credo che questo compensasse”. Tanto da essere premiato per la sua tesi di laurea sulla demolizione del gas al fine di trovarvi agenti produttori di idrogeno ed incrementarne l’attività; al conseguimento del titolo Magistrale è poi seguito un dottorato di ricerca in Risorse e Ambiente grazie al quale ha maturato esperienza sia presso il laboratorio di Fisiologia Vegetale della Vanvitelli che all’estero: “ho avuto modo di conoscere persone provenienti da tutto il mondo; non scherzo quando sostengo che la ricerca è in grado di mettere in connessione tutti i continenti. Ho condotto ricerche su piante di pomodoro e di ciliegio campano, al fine di migliorarne le proprietà organolettiche; queste sono infatti le derrate alimentari che vanno per la maggiore in Italia e nel mondo, con un’incidenza enorme sull’economia. Migliorando il sapore di queste pietanze si aumentano i guadagni derivanti dal loro smercio”. L’interesse nel settore ha poi portato Mirto al contatto con l’Alga Spirulina (il cui nome si deve alla forma spiralata visibile al microscopio), una pianta acquatica tipica delle zone tropicali che costituiva uno dei principali alimenti delle civiltà precolombiane; queste la consumavano sotto forma di tortilla, il cui nome era tecuitlatl. “Durante il periodo delle predazioni spagnole…
 
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