Eletto il prof. Ferdinando De Vita

Cambio al vertice del Dipartimento di Medicina di precisione. Lo scorso 26 settembre è stato eletto il nuovo Direttore, il prof. Ferdinando De Vita, che succede al prof. Antimo Migliaccio. Unico candidato, il docente definisce la sua elezione “il frutto di una scelta collegiale, che testimonia la fiducia accordata dai colleghi”. De Vita, laureato con lode e dignità di stampa alla Federico II, è docente di Oncologia, autore o coautore di oltre 140 pubblicazioni scientifiche su riviste internazionali come Peer Reviewed Journal, oltreché di 19 tra monografie, volumi o capitoli di libro. Già Direttore della Scuola di specializzazione in Oncologia medica, nonché delegato del Presidente della Scuola di Medicina per le Scuole di Specializzazione e per le attività inerenti all’orientamento ed al Job Placement, adesso De Vita approda alla direzione del Dipartimento dove ha intenzione di agire in continuità rispetto al suo predecessore: “la direzione del prof. Migliaccio è stata ottima, per cui auspico di poterlo eguagliare sotto questo punto di vista. Naturalmente il frangente non è lo stesso, e io mi troverò a fronteggiare sfide diverse”. Nel programma di De Vita c’è il perseguimento dell’Eccellenza: “non sarà un percorso semplice e sono certo che ci sia ancora molto da lavorare, ma già la direzione del prof. Migliaccio ha aperto uno spiraglio di luce verso questa possibilità, quindi non vedo perché dubitarne”, afferma. Lo scopo di un Direttore, il cui ruolo principale resta quello di coordinatore, “è quello di favorire la sinergia tra le diverse anime del Dipartimento, cioè tra tutte le specificità disciplinari e scientifiche, nell’interesse della ricerca medica e della formazione dei professionisti di domani”.
Per quanto riguarda la ripresa in sicurezza (al Dipartimento afferiscono il Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia in lingua inglese e due Triennali in Tecniche di laboratorio biomedico e Tecniche di radiologia medica, per immagini e radioterapia) aggiunge: “un aspirante medico, di qualsiasi grado e livello, necessita dell’attività pratica. La pandemia ci ha messo a dura prova ma adesso, munendoci di tutti i dispositivi per il contenimento dell’infezione (che comunque è in fase remissiva), dobbiamo assolutamente tornare in aula e in ospedale. Quel che è certo è che attueremo tutte le misure necessarie”.  Gli studi medici non sono certo un percorso semplice, ed è per questo che serve un propulsore: “la curiosità e la tenacia sono doti indispensabili per un medico, grazie alle quali può affrontare ogni sfida. E, poi, naturalmente, l’empatia”. Il proposito: “vogliamo che chi studia da noi possa trovare un’ottima preparazione a seconda delle sue inclinazioni, ed è per questo che intendo incrementare ancor di più il livello della ricerca e la qualità della didattica. I risultati migliori si raggiungono con il tempo e l’impegno, e noi disponiamo di entrambi in abbondanza”. 
 
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