I primi passi di Scienze agrarie e forestali

Scienze agrarie e forestali conclude il suo primo semestre senza che, a causa dell’emergenza epidemiologica, si siano potuti eleggere rappresentanti degli studenti e un Presidente di Corso di Laurea. “Il Corso è attualmente retto da una Commissione di coordinamento, di cui faccio parte, presieduta dal Direttore di Dipartimento, prof. Antonio Fiorentino”, dice la prof.ssa Giovanna Battipaglia, docente di Assestamento forestale e selvicoltura. “Ciò di cui ci rammarichiamo – continua – è che le matricole, una trentina accertate più una decina ancora in fase di immatricolazione, non abbiano potuto seguire i corsi che per due settimane prima della chiusura dell’Ateneo di novembre a seguito del Covid-19”, afferma la docente. Nonostante le difficoltà, tuttavia, è evidente lo spirito di collaborazione di cui sono provvisti i neostudenti: “grazie anche al sostegno dei docenti, gli studenti si sono organizzati tra loro, passandosi preziose informazioni circa la modalità di svolgimento degli esami e confrontandosi su eventuali dubbi o riflessioni. In particolare, i ragazzi si sono riuniti in gruppo eleggendo un rappresentante in pectore che, di norma, ci riporta le istanze di tutti”, racconta la prof.ssa Battipaglia. “Purtroppo la situazione non è semplice, e gli studenti hanno dovuto affrontare i problemi relativi all’approccio al metodo di studio universitario in autonomia. Ci auguriamo che la situazione migliori nel  secondo semestre e che si possa tornare presto a una condizione di normalità”. 
Gli studenti
“Ho scelto questo Corso di Laurea perché amo la natura e gli animali, e credo che per poter vivere appieno queste mie passioni sia necessario conoscerle”, racconta la neoiscritta Ania Calabrese che proviene da un istituto agrario e, poi, uno biotecnologico sanitario, e quindi non ha incontrato particolari difficoltà “nella preparazione degli esami, nonostante la pandemia”. I docenti, sottolinea, “hanno saputo fronteggiare la situazione in modo impeccabile, fornendoci tutto il supporto di cui di volta in volta abbiamo avuto bisogno”. Sempre più convinta della scelta del percorso di studi, confessa di aver optato per la Vanvitelli “anche grazie alla vicinanza della sede da casa, cosa che mi consente di spostarmi facilmente”. Scarso il tempo trascorso in Dipartimento: “Abbiamo potuto frequentare in sede per poco tempo, ma anche da remoto, sulla piattaforma Microsoft Teams, non abbiamo incontrato difficoltà. Siamo stati seguiti dai docenti, che si sono rivelati sempre disponibili. Mi auguro soltanto di poter iniziare presto a frequentare, perché la voglia di tornare alla normalità è tanta”. Orlando D’Aniello si era già iscritto all’Università, poi ha abbandonato gli studi. Quando casualmente, in rete, ha scoperto Agraria ha deciso di ritornare fra i banchi perché “mi sono reso conto che il Corso era ciò che faceva per me”, sostiene. Il percorso “è molto versatile, consente di indirizzarsi verso la ricerca o anche alla libera professione di agronomo che è molto ricercata”. Tra le materie che si affrontano “ci sono, ad esempio, Matematica, Chimica generale e Botanica, che è l’unico propedeutico al momento, diviso in due moduli, uno teorico in Biologia e uno più pratico in cui si cura un erbario. Per quel che mi riguarda, l’esame più complesso credo sia proprio quest’ultimo, perché concentra un programma molto vasto. Nonostante le difficoltà,  la passione dei docenti e la loro preparazione fanno sì che il tutto venga affrontato serenamente”. L’unico aspetto negativo, per quel concerne l’esperienza di Orlando, “è il non aver potuto svolgere le escursioni previste dal piano di studi a causa del Covid-19, tuttavia i docenti ci hanno rassicurato: non appena i tempi lo consentiranno recupereremo quanto abbiamo perso”. Curiosità: “è previsto anche un esame di Inglese in cui simuliamo scienziati che dibattono in lingua una ricerca”.
 
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