Inaugurazione del Centro campano di Fisica astroparticellare, laboratorio di avanguardia

Un tuffo nel mondo della fisica è sempre un’esperienza esaltante, specialmente se l’argomento è l’ultra-grande. L’open day del Campania Center for Astroparticle Physics (Caceap), tenutosi lo scorso 8 ottobre presso i laboratori del Circe di San Nicola La Strada, ha dato la possibilità a una sessantina di partecipanti di vedere con i propri occhi cosa stia bollendo in pentola. Sì, perché il Caceap, laboratorio che nasce dalla collaborazione tra l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) e il Dipartimento di Matematica e Fisica della Vanvitelli, sta partecipando a un progetto ambiziosissimo: la costruzione di un telescopio di neutrini, KM3NeT, che permetterà di sondare lo spazio profondo. L’open day ha avuto inizio così, intorno alle 11.30, con una conferenza sul progetto KM3NeT tenutasi presso la sala congressi dell’Hotel Pisani, a poca distanza dai laboratori del Circe. Oltre al prof. Lucio Gialanella, Direttore del Dipartimento di Matematica e Fisica che ha fatto gli onori di casa, hanno preso la parola la dott.ssa Rosa Coniglione, prima ricercatrice e divulgatrice scientifica dei Laboratori nazionali del Sud dell’INFN, e il dott. Francesco Ciardiello, Direttore generale per il Coordinamento, la Promozione e la Valorizzazione della Ricerca del Miur. “Eventi cosmici come l’esplosione di supernove generano un flusso di neutrini, particelle molto piccole che hanno pochissime interazioni con la materia e che quindi sono difficilmente osservabili – ha spiegato la dott.ssa Coniglione – I neutrini contengono numerose informazioni sull’evento che li ha generati (acceleratore cosmico), ed è qui che entra in gioco KM3NeT. Quando i neutrini entrano in acqua producono un muone il quale genera un fascio di luce Cherenkov che può essere osservato e tradotto in dati da KM3NeT”. Il telescopio, che sarà collocato nel Mediterraneo, in Sicilia, a cento chilometri dalla costa di Portopalo di Capo Passero e a 3.500 metri di profondità, avrà una struttura molto particolare: su una superficie di 1 km3 verranno dispiegate 115 Detector Units (DU), vere e proprie ‘stringhe’ che, grazie a sistemi di ancoraggio e galleggiamento, terranno sospesi 18 Moduli ottici digitali (DOM), cioè sfere di vetro con all’interno 31 sensori ottici (PMT) in grado di rilevare le informazioni prodotte dai muoni e trasporle in dati. “Il laboratorio Caceap nasce grazie ai fondi del progetto PACK, nell’ambito dei PON per l’innovazione e la ricerca 2014-2020 – ha detto il dott. Ciardiello – la sua nascita è strettamente legata alla costruzione di KM3NeT, ma la strumentazione presente in loco e le competenze di coloro che vi afferiscono consentiranno al laboratorio di essere centro e volano di altre collaborazioni astroparticellari e multidisciplinari, come la geologia e la sismologia”. È seguita poi la visita dei laboratori. I visitatori, divisi in gruppi a seconda del colore del proprio badge identificativo, hanno potuto osservare il sito in cui sono in costruzione le varie parti di KM3NeT, il laboratorio di Spettrometria (importantissimo per le rilevazioni sul clima e le analisi al carbonio-14) e quello di Fisica ottica, dove il prof. Livio Gianfrani, docente di Elementi di struttura della materia meccanica del Dipartimento, ha spiegato alcuni esperimenti in corso sulla temperatura. E ancora, la visita all’acceleratore di particelle, strumento preziosissimo che sta conoscendo nuove modalità d’impiego anche in ambito medico, nel trattamento delle neoplasie. Un incontro rivolto più “agli addetti ai lavori che agli studenti”, come ha fatto sapere il prof. Gialanella, e questo spiega la presenza di personalità come Marco Pallavicini, Presidente dell’INFN di Genova, o di Vito Manzari, omologo della sezione di Bari, Nando Minnella, referente di INFN Nazionale. Presenti anche il sindaco di San Nicola La Strada, Vito Marotta, e l’assessora alla Scuola, Università, Commercio e Attività produttive, Maria Natale. “San Nicola La Strada è un piccolo comune – ha detto Gialanella – ma la presenza di un assessore per l’Università ci dice molto circa l’impegno dei suoi rappresentanti nella valorizzazione del territorio”. Ed è infatti in quest’ottica che si lavora nei laboratori del Circe, nella collaborazione costante tra Università ed enti territoriali. Già nelle cronache degli anni addietro si legge del flusso di ricercatori e scienziati di tutto il mondo in rotta verso i laboratori di San Nicola La Strada, a testimonianza dell’importanza di questo polo di scienza, luogo in cui l’infinitamente grande e l’infinitamente piccolo non sono mai stati tanto vicini.
 
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