Partiranno dal prossimo anno anche Biomedica e Gestionale

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Tante novità al Dipartimento di Ingegneria

Un ingegnere è un professionista poliedrico. È un tecnico che dialoga con specialisti anche molto lontani dal suo ambito d’elezione e risolve i problemi in modo creativo. Ed è quindi comprensibile – a parer del prof. Luca Comegna, delegato all’orientamento del Dipartimento di Ingegneria – che sempre più giovani desiderino intraprendere questi studi. Una precisazione: i Corsi di Ingegneria – a cui si accede dopo aver sostenuto il test di autovalutazione TOLC – si dividono in tre rami, Edile-civile-ambientale, dell’Informazionee Industriale. Spetta ai docenti relatori dell’incontro l’arduo compito di illustrarne le differenze. L’ingegnere di area Edile-civile-ambientale, spiega il prof. Armando Cartenì, “deve operare secondo una logica nuova che impone di prestare attenzione alla gestione del patrimonio infrastrutturale esistente, alla sostenibilità e all’adattabilità agli agenti esterni che diventano sempre più impattanti”. Sono proiettati al futuro anche gli ingegneri afferenti all’area dell’Informazione “che hanno basi tali da poter intervenire in diversi scenari tecnologici, dalla domotica all’IoT, alla sensoristica”, affermano i professori Aldo Minardo e Massimiliano Rak. Il Dipartimento sta anche completando l’iter per l’approvazione di un nuovo Corso in Ingegneria Biomedica, “nato da un precedente percorso di Ingegneria Elettronica e Informatica – aggiunge il prof. Fabrizio EspositoPermetterà di orientare lo studio dell’ingegneria dell’informazione verso problemi di interesse medico e biologico avvalendosi, sin dal primo anno, di docenti di Medicina. Presentano l’area Industriale i professori Nello Riccio e Giuseppe Lamanna che sottolineano come “un Corso in Ingegneria Aerospaziale, Meccanica, Energetica, al di là del curriculum prescelto, offra ampie possibilità di collocamento nel tessuto industriale campano, nazionale e internazionale”. Anche in quest’area, a settembre, si avvierà un nuovo Corso: Ingegneria Gestionale. Ne parla il prof. Marcello Fera: “L’ingegnere gestionale necessita di competenze particolarmente trasversali per diventare protagonista dell’industria 5.0, un’industria che non si basa più solo su tecnologia e connessione e il cui focus è proprio l’uomo”. Al termine delle presentazioni ci pensano Diana Iorio, Luigi Esposito e Raffaele Cesaro a parlare al cuore della platea. Rassicurano: “Non importa la scuola di provenienza perché al primo anno si parte dalle basi. Ma bisogna impegnarsi, esercitarsi tanto e creare un proprio network”.