Con il green pass, L’Orientale riparte con piccoli numeri e controlli rigorosi

Partirà ufficialmente il prossimo 4 ottobre il nuovo anno accademico a L’Orientale. Come in altre Università, il rientro in presenza rappresenta il cambiamento protagonista di questo primo semestre. Grazie al green pass, infatti, dal 1° settembre, “abbiamo rimesso piede nelle biblioteche e nelle aule didattiche. Indossiamo la mascherina, non ci affolliamo nei corridoi e abbiamo praticamente smesso di prendere l’ascensore: dopo quasi due anni, fa un effetto davvero strano tornare negli stessi luoghi che ora appaiono come svuotati. Dispiace che si sia perso così un po’ lo spirito collettivo del fare l’Università”. Le parole di Clara Iannicelli, al suo terzo anno di Mediazione Linguistica e Culturale, fotografano l’immagine di un Ateneo dal volto nuovo, “quasi irriconoscibile. Siamo a settembre e ci sembra strano, mentre siamo a Duomo a sostenere gli esami, non sentire l’invasione di matricole che in genere si percepiva nell’aria già dai primi giorni del mese, all’apertura delle immatricolazioni”. Ma come ripartirà la didattica? È prima di tutto obbligatoria la certificazione verde per varcare la soglia di ogni sede (compresi gli spazi all’aperto), così come indispensabile per la frequenza è la prenotazione dei posti a sedere tramite app: “App che abbiamo collaudato nello scorso semestre e che non è ancora attiva, poiché non sono stati pubblicati gli orari dei corsi”, resi noti in genere ai primi di ottobre. “Speriamo che tutti la utilizzino con coscienza: sarebbe un peccato se qualcuno, preso dall’ansia, si prenotasse per tutto e poi decidesse di non seguire, togliendo posto ad un collega”. Tuttavia, “sebbene la prima sensazione del rientro sia quella di disorientamento, prendiamo con piacere atto della disciplina con cui L’Orientale, smentendo la sua nomea di Ateneo disorganizzato, stia agendo nel massimo rispetto dei protocolli. Ne va della sicurezza di tutti”, riprende infine Clara. “Controlli rigorosi all’ingresso per la misurazione della temperatura e personale attento a evitare assembramenti, sia nei cortili che negli spazi più angusti”, la testimonianza di Felice Sgueo, matricola. Una consolazione ampiamente condivisa: “siamo felici che, almeno in questo primo semestre, sia stata garantita la didattica integrata, che abbiamo avuto modo di sperimentare con risultati positivi a partire da marzo. La diretta streaming regge, malgrado qualche piccolo intoppo tecnico. Il problema resta la comunicazione efficace con i docenti: se arrivano domande dagli studenti in aula, noi a casa siamo quasi del tutto ignorati e costretti a interagire tramite chat”, fa notare Luigi Cioffi, al secondo anno di Lingue, Letterature e Culture dell’Europa e delle Americhe. Il consiglio: “sarebbe opportuno che anche gli studenti in aula si connettessero a Teams per interagire contemporaneamente con chi è a casa. In assenza di un portatile, viene però difficile, considerando che l’Università non dispone di una strumentazione tecnologica per i corsisti. È una sfida per tutti: stiamo sperimentando metodi didattici nuovi, per cui questo lasso di tempo – che si presume durerà fino a dicembre (variando in seguito in relazione all’evoluzione del quadro pandemico) – servirà per aiutarci a creare uno spirito di gruppo nel limite del mezzo virtuale”. Fino ai primi di ottobre, anche gli esami procederanno seguendo una modalità mista. Mancano, però, per il momento direttive rettorali circa le prossime sessioni. “L’ultima ruota del carro siamo sempre noi: i fuoricorso che hanno accesso alle date straordinarie di novembre”, sottolinea Marta Barone, studentessa di Giapponese e Coreano a Lingue e Culture Orientali e Africane.
Anticipata la chiusura delle immatricolazioni
Anticipata la scadenza delle immatricolazioni, aperte fino al 10 novembre: notizia a cui gli immatricolandi hanno reagito con poco entusiasmo. “Due mesi sono pochi – interviene Felice – se si considera che stiamo per compiere la scelta che orienterà in una direzione o nell’altra la nostra vita. Certo, molti di noi sanno se vogliono studiare Lingue o Archeologia. Ma per valutare attentamente il giusto indirizzo risultano fondamentali gli incontri di orientamento e anche le prime lezioni. I primi sono tuttora in corso, mentre per le lezioni dovremo attendere ancora una ventina di giorni”. Tra le matricole, spiccano le voci di chi ha sostenuto il 15 e 16 settembre il Test obbligatorio di Lingua Inglese: “Se non dovessi superarlo, mi toccherà riconsiderare la scelta delle due opzioni curriculari. Ho studiato al liceo sia francese che tedesco e ho una conoscenza base dello spagnolo: ora vorrei concentrarmi su qualcosa di totalmente nuovo. Mi piacerebbe avere l’opportunità di seguire più lezioni demo per capire in quali ambiti posso ancora spaziare. Ho seguito, per esempio, il 15 settembre una lezione di orientamento alla lingua turca. Non ho ancora un piano b e vivo la scadenza di novembre con lo stress che solo una deadline può dare”. È il commento di Ludovica Mancini, aspirante studentessa di Lingue e Culture Comparate. Proseguiranno fino alla fine del mese, intanto, gli appuntamenti di orientamento per lingue specifiche, organizzati su iniziativa delle singole cattedre, come indonesiano, somalo, berbero, amarico, hausa, swahili. Già piena, nelle ultime due settimane di settembre, anche la routine di centinaia di neoiscritti a Scienze Politiche e Relazioni Internazionali – alle prese con i corsi di potenziamento di Economia Politica, Diritto pubblico e Storia contemporanea – e a Civiltà Antiche e Archeologia: Oriente e Occidente, per i quali continueranno su Skype fino a fine ottobre gli incontri introduttivi alla didattica del primo anno. Timori scongiurati, invece, per coloro che da inizio settembre non riuscivano a ultimare la fase di immatricolazione online: “Compariva a tutti la medesima dicitura ‘il candidato non risulta in una posizione utile in un concorso di valutazione vincolante per l’immatricolazione’. Non si è capito ancora bene cosa volesse dire”, racconta Lorenza Ciofani. “Abbiamo allertato allora le rappresentanze studentesche perché sollecitassero l’Ufficio informatico. In breve, chi aveva già sostenuto il test generale di autovalutazione e dopo quello obbligatorio di Inglese non riusciva ad andare avanti, perché da sistema il secondo annullava il precedente; e quindi occorreva ripetere nuovamente la prova autovalutativa e attendere il risultato, prima di poter procedere con l’immatricolazione. Assurdo! Ci abbiamo messo giorni per risolvere l’inghippo. Molti di questi disagi dipendono da servizi di fatto inesistenti. È assurdo che alla metà di settembre la segreteria studenti non sia ancora aperta al pubblico. È da più di un anno – conclude – che inviamo segnalazioni per malfunzionamenti a una mail fantasma”.
 
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