Lingua Russa I: gli studenti si preparano alla prova orale

Continueranno su Microsoft Teams fino al prossimo novembre (e, in alcuni casi, con una coda di appuntamenti a dicembre) le lezioni di tutorato rivolte agli studenti in corso organizzate in collaborazione con il Servizio Orientamento Studenti dell’Ateneo. Tra le varie lingue promotrici dell’iniziativa – come tedesco, arabo e giapponese – un primo bilancio proviene dalla cattedra di Russo, al termine delle esperienze raccolte da un centinaio di studenti tutor nei mesi estivi e a settembre. “Il primo ciclo di tutorato è partito a luglio con buoni riscontri e una partecipazione discreta, dovuta probabilmente alla coincidenza con gli appelli d’esame che hanno tenuto impegnati gli studenti in quel mese”. Invece, “a settembre abbiamo riscontrato una maggiore costanza nella partecipazione alle lezioni”, illustra la prof.ssa Donata di Leo, slavista, docente di Lingua Russa I nel Dipartimento di Studi Letterari, Linguistici e Comparati. Certo, “qualche inconveniente non è mancato”, legato ad “un assenteismo ingiustificato di coloro che, pur essendosi iscritti, non si sono poi presentati alle lezioni. Questo ha causato disagi ai tutor e la cancellazione di alcuni appuntamenti, in seguito recuperati. Dispiace anche perché i gruppi prevedono un numero massimo di 15 partecipanti. Prenotarsi e non presentarsi a lezione – anche quelle ufficiali – equivale a impedire ad un altro studente interessato di farsi aiutare nello studio”. Tuttavia, “in termini di vantaggi nel profitto, abbiamo notato un miglioramento in coloro che dopo i corsi si sono poi presentati all’esame”. Motivo per cui si è deciso, a livello collegiale, che già nel secondo semestre probabilmente “l’iniziativa verrà replicata. Al momento, non sappiamo ancora come proseguirà e chi sarà il referente per il tutorato di Lingua Russa, ma siamo in piena fase organizzativa”.
Il Peer Tutoring, perché funziona bene?
Sui vantaggi di un metodo di insegnamento alla pari tra studenti agli esordi e neolaureati della Triennale si sofferma, infatti, la docente di Russo. Entrando nei dettagli, “l’iniziativa ricalca il metodo del Peer tutoring come approccio del Cooperative learning, per cui le lezioni sono tenute da studenti un po’ più avanti negli studi, iscritti all’ultimo anno della Magistrale”. Con quali vantaggi? “I benefici sono, secondo me, legati alla sfera emotiva dell’apprendente che vede nel sostegno di un suo pari un’opportunità meno formale di approcciare lo studio”. Ma anche: “chiedere chiarimenti, commettere errori, accettare correzioni”. Spesso accade che “molti studenti provino un certo disagio a porre domande al docente per timore di fare brutta figura o di manifestare le proprie lacune. E invece questo atteggiamento potrebbe essere dai docenti recepito come mancanza di interesse verso la lezione o la disciplina insegnata”. Il segreto è partire già dai primi anni per rinforzare la preparazione delle matricole nelle lingue straniere mai affrontate prima d’ora. “Il corso di tutorato alla pari è pensato in primo luogo per gli studenti del primo anno che necessitano di aiuto maggiore nella preparazione degli esami”. Di fatto, però, “può accedervi chiunque trovi interessanti e utili le lezioni programmate”, grazie all’approfondimento settoriale di alcune sezioni del programma. Per esempio, “nell’ultimo ciclo – quello di novembre/dicembre – uno dei corsi di tutorato riguarderà esclusivamente la preparazione dell’orale della prima annualità, perché abbiamo notato che vi è necessità di lavorare in questa direzione”. 
Le testimonianze degli studenti
“Non è semplice per le lingue in cui si parte da zero riuscire a comprendere dopo una sola lezione una precisa regola grammaticale”, il commento di Alessandra Di Maio. “Per fortuna, con i lettori riusciamo a rallentare e soffermarci con la dovuta attenzione su alcune particolarità linguistiche, come le reggenze verbali o le subordinate temporali, o a ritornare su alcune pagine del manuale”. Grazie alle lezioni integrative, racconta, “ho notato però un ulteriore miglioramento sia nel dettato che nella traduzione: i due blocchi più critici della prova scritta d’esame. L’interesse generale è infatti insistere su queste due parti per migliorare le proprie competenze nell’ascolto e nella facilità di switchare dall’italiano al russo, e viceversa”. Il tutorato sembra funzionare e “con la nuova organizzazione risulta strutturato meglio rispetto al passato, perché colma le lacune in maniera pragmatica step by step”, merito anche della capillare calendarizzazione virtuale. Felici della ripresa dell’iniziativa sono soprattutto gli studenti prossimi a sostenere l’orale di Lingua I, e in particolare coloro che hanno sostenuto lo scritto ma che non si sentono ancora in grado di reggere il confronto diretto con i docenti. “Al colloquio dovremo dimostrare di essere in grado di leggere, tradurre e analizzare circa dieci testi, e grazie all’aiuto dei tutor ci sentiremo di gran lunga più pronti. Inoltre, infonde fiducia il fatto che i nostri tutor abbiano riscontrato le stesse difficoltà riuscendo a superarle”, conclude Alessandra. Un luogo di confronto molto interattivo che sta ottimizzando, mese dopo mese, il lavoro svolto nelle ore di didattica tradizionale. “È un piacere seguire lezioni di approfondimento che aiutano a vivere il proprio percorso di apprendimento linguistico in modo più rilassato: non tutti comprendono un costrutto di Russo dopo un solo esempio. A volte, bisogna ritornarci. L’anno scorso ho provato una forte frustrazione a notare che la maggior parte degli allievi riusciva a stare al passo delle lezioni senza problemi. Un dato di fatto che ha scoraggiato molti di noi a dare l’esame nella scorsa sessione”, spiega Ada Koriakina, studentessa di origini lituane, iscritta al secondo anno di Lingue e Culture Comparate.
 
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