“Gli esami non sono molto difficili: se si studia, si superano”. Buone notizie per le future matricole di Farmacia arrivano da Federica Di Palo, studentessa che da un anno frequenta le aule in via Montesano, dove si trova, appunto, la sede del Dipartimento. Federica viene da Ischia ogni volta per seguire. Non ci pensa proprio a sacrificare i corsi: “seguire è molto importante. Quest’anno, al primo semestre, seguivamo tre giorni a settimana, che sono diventati quattro al secondo. Gli orari non sono pesanti. Sono alternati tra mattina, dalle 9 alle 13, e pomeriggio, dalle 13 alle 17”. Tra gli scogli del primo semestre c’è l’esame di Biologia animale e vegetale, da 10 crediti: “Biologia si studia al Liceo, ma all’università è molto più dettagliata”. Tre mesi di lezioni, poi tocca agli studenti: “l’esame è molto lungo. C’è prima lo scritto di Animale, poi l’orale di questa parte seguita, quindi, dall’orale di Vegetale”. 10 crediti anche per Matematica e Fisica. Qui l’esame è leggermente diverso: “c’è solo lo scritto. Al corso, però, abbiamo sostenuto due prove intercorso con argomenti di entrambe le materie. Dalla media delle due prove è venuto fuori il voto finale. Chi non le ha superate ha sostenuto l’orale”. Non si preoccupi chi è a digiuno di certi argomenti: “i professori sono sempre molto disponibili e cercano di essere chiari. Non è un problema non aver studiato queste cose alle superiori. Loro cominciano da zero”. Conferma un’altra matricola di Farmacia, Adele Pascalucci: “i corsi sono molto impegnativi, ma i professori sono tutti molto disponibili”. Si parte da zero anche all’esame di Anatomia: “si studiano tutti gli apparati del corpo umano. L’esame è scritto e orale. C’è la possibilità di congelare il voto e di sostenere l’orale in seguito”. Ha qualche esperienza in più Giovanni Levatè, del secondo anno, che, in merito all’esame di Chimica Generale che aspetta le matricole, dice: “è tra i più difficili del primo anno, ma io ho seguito e non ho avuto problemi, superandolo con un ottimo voto. Abbiamo svolto delle prove intercorso. Chi le ha superate ha fatto solo l’orale, saltando lo scritto”. Si parte dal generale per entrare, negli anni successivi, sempre più nel particolare: “Ad esempio, al primo anno si studia Anatomia, al secondo Fisiologia, che approfondisce quanto appreso in precedenza”. Il rovescio della medaglia è che si trascorrono più ore in aula: “dalle 6 alle 8 ore al giorno. Non è molto positivo perché questo genera cali di concentrazione”. Frequenta quelle aule anche Gian Marco Casillo, matricola di Chimica e Tecnologie Farmaceutiche che si sofferma proprio sull’edificio messo a disposizione degli studenti: “sono stato subito colpito dalle strutture che trovo perfette. Le aule sono sempre attrezzate e hanno il Wi-Fi. Ci sono tanti spazi adeguati. C’è un’aula studio, però sotto esame si riempie facilmente”. Problema, questo, che potrebbe essere risolto entro l’anno prossimo, quando dovrebbero concludersi i lavori di un nuovo edificio adiacente alla sede attuale. Questa struttura fornirà non solo altri spazi per gli studenti, ma anche per la segreteria. Su quest’ultima, Gian Marco aggiunge: “è aperta quasi tutta la giornata, ma la poca disponibilità di personale crea delle file enormi”. Siede tra i banchi di CTF anche Rosaria Ragozzino, soddisfatta della sua scelta: “mi sono trovata molto bene. Ho fatto il Classico, quindi ho dovuto approfondire delle materie, però i professori sono partiti dalle basi”. Il cammino, a CTF, inizia “al primo anno con cinque esami: Matematica, Biologia, Anatomia, Fisica e Chimica e due idoneità, Informatica e Inglese”. Due di questi l’hanno messa più in difficoltà: “Anatomia perché è una materia nuova e Matematica perché l’ho studiata poco alle superiori”. Il consiglio alle future matricole: “venire sempre a seguire perché l’università deve essere vissuta. Poi si conoscono tante persone. Fin dall’inizio ho preso contatto con alcuni rappresentanti che, quando ho avuto dei problemi, si sono messi a disposizione”.