Ad Ingegneria Informatica, spiega Erasmo, “si acquisiscono le competenze per progettare, amministrare e ottimizzare i sistemi informatici, ossia quei sistemi (hardware e software) che hanno il compito di gestire le informazioni”. Il Corso “presenta vari filoni che si diramano con gli esami proposti e una dose massiccia di matematica. A differenza di altri Corsi di ambito industriale, l’Ingegneria informatica predilige lo studio della matematica, spesso applicata allo studio dei segnali. Non a caso uno degli esami più complicati è Metodi Matematici per l’ingegneria. La fisica resta limitata ai fenomeni dell’elettromagnetismo e altre nozioni basilari”. Dal generale al particolare: “Gli esami possono essere 21 o 22 in base alle scelte del III anno. È sicuramente importante acquisire scioltezza con linguaggi di programmazione quali C++ e Java. Uno degli esami più belli, per me, è stato Controlli Automatici perché permette di approcciare la realtà di un’azienda con la necessità di automatizzare la gestione di un impianto. È probabilmente l’esame che più di tutti apre la strada ai molteplici indirizzi lavorativi di questo Corso”. I primi due anni e mezzo si segue ad Agnano (“un po’ fuori mano, ma confortevole), il resto a via Claudio, “meno confortevole, ma molto più centrale”. Infine un consiglio: “Il modo giusto per affrontare questo Corso è indagare su tutto ciò che attira l’attenzione in ambito tecnico e, quindi, stimolare ulteriormente la curiosità. Infine non è da sottovalutare che abbiamo lo 0% di disoccupazione!”.
Luca ritiene sulla scorta della sua esperienza che gli esami più difficili siano quelli di matematica: “L’impatto con Analisi 1 e 2 è stato traumatico e, una volta superati questi due esami, non finisce qui. Al II anno troviamo due ‘titani’ come Metodi Matematici per l’Ingegneria e Teoria dei Segnali, dei quali già i nomi fanno paura. Gli esami più belli, invece, non possono che essere quelli di informatica. Su tutti, preferisco Ingegneria dei Software, una disciplina del II anno che fa capire davvero cosa dovrà fare in ambito professionale un ingegnere informatico”.
Andrea sottolinea: “Bisogna sostenere circa 7 esami l’anno. Le difficoltà si incontrano principalmente negli esami di matematica. Analisi 1 e 2 sono dei veri e propri ‘scogli’. L’esame cardine, invece, è Metodi Matematici: una volta superato, si può parlare di laurea”. Poi conclude: “Consiglio a tutti questo Corso perché l’informatica è il futuro!”.
Luca ritiene sulla scorta della sua esperienza che gli esami più difficili siano quelli di matematica: “L’impatto con Analisi 1 e 2 è stato traumatico e, una volta superati questi due esami, non finisce qui. Al II anno troviamo due ‘titani’ come Metodi Matematici per l’Ingegneria e Teoria dei Segnali, dei quali già i nomi fanno paura. Gli esami più belli, invece, non possono che essere quelli di informatica. Su tutti, preferisco Ingegneria dei Software, una disciplina del II anno che fa capire davvero cosa dovrà fare in ambito professionale un ingegnere informatico”.
Andrea sottolinea: “Bisogna sostenere circa 7 esami l’anno. Le difficoltà si incontrano principalmente negli esami di matematica. Analisi 1 e 2 sono dei veri e propri ‘scogli’. L’esame cardine, invece, è Metodi Matematici: una volta superato, si può parlare di laurea”. Poi conclude: “Consiglio a tutti questo Corso perché l’informatica è il futuro!”.