“Nel complesso c’è una situazione favorevole in tutto l’Ateneo, soprattutto grazie al progetto Valere, che ha permesso il reclutamento di nuovi ricercatori”. Il prof. Nicola Colacurci, Direttore del Dipartimento della Donna, del Bambino e di Chirurgia Generale e Specialistica dell’Università della Campania Luigi Vanvitelli, sintetizza una opinione comune a molti dei suoi colleghi che sono alla guida degli altri Dipartimenti quando gli si chiede una valutazione circa la condizione economica della struttura che dirige. “Al di là di Valere – programma di Ateneo che dal 2017 ha destinato ogni anno alcuni milioni di euro per il reclutamento di giovani ricercatori e che quest’anno, poi, nell’ambito di uno stanziamento complessivo di nove milioni, finanzia anche progetti competitivi intra-Ateneo (sono previste tre aree ed a ciascuna di esse è assegnato uno stanziamento: Life Sciences 4,5 milioni di euro; Social Sciences and Humanities, un milione di euro; Physical Sciences and Engineering,3,5 milioni di euro) – noi siamo impegnati in una serie di progetti. Collaboriamo a studi clinici nazionali ed internazionali e con enti di ricerca nazionali e queste diverse attività ci portano risorse aggiuntive”.
Non c’è aria di crisi ad Ingegneria, secondo quanto riferisce il prof. Furio Cascetta, Direttore del Dipartimento. “Portiamo avanti progetti su finanziamenti internazionali, nazionali, regionali e di Ateneo e riusciamo a recuperare un bel po’ di risorse grazie alla vivacità delle iniziative e dei progetti proposti. Questo è un Dipartimento che conta oltre cento docenti. Una squadra importante, con contatti e rapporti significativi in ambito accademico e con le realtà produttive”. Si vive, dunque, una fase di relativa prosperità per quanto concerne risorse e finanziamenti. Per merito – aggiunge il prof. Cascetta – della capacità dei docenti e ricercatori di essere competitivi. “Oltre al trasferimento di risorse dall’Ateneo per il funzionamento quotidiano della struttura che dirigo – le spese di condominio potremmo definirle – in questa fase abbiamo numerose opportunità di accedere a finanziamenti di varia natura”. Il progetto Valere “è una buona opportunità”. Inoltre “abbiamo partecipato, tempo fa, ad un bando del Ministero per l’Università destinato alle Regioni del Mezzogiorno, quelle che rientrano nell’Obiettivo 1, che metteva in palio finanziamenti per contratti triennali a ricercatori. Su 600 posti in palio in tutti gli Atenei italiani, ce ne siamo aggiudicati 6. Un ottimo risultato. Sono giovani ricercatori che vengono da esperienze internazionali”. Un altro settore importante di finanziamento per Ingegneria è la ricerca per conto terzi: “Anche da questo punto di vista devo complimentarmi con i miei colleghi. Vedo una bella vivacità, si moltiplicano iniziative e contatti, nascono nuovi progetti che portano risorse. Del resto credo che questa sia un po’ la caratteristica di tutti i Dipartimenti di Ingegneria italiani, da quelli degli Atenei delle aree più ricche del Paese, che hanno la possibilità di muoversi in un contesto economico particolarmente favorevole, a quelli che operano in aree territoriali meno ricche”. In sintesi, conclude il prof. Cascetta, “se oggi mi si chiedesse a quale progetto Ingegneria ha dovuto rinunciare perché non ha sufficienti risorse, stenterei a rispondere. Naturalmente non possiamo e vogliamo cullarci sugli allori dei buoni risultati ottenuti. Oggi la gara è esasperata e per stare in partita dobbiamo sempre mantenerci su livelli di competitività molto elevati”.
Gode di buona salute anche il Dipartimento di Architettura e Disegno Industriale. “Abbiamo molto potenziato il conto terzi e le convenzioni con imprese, amministrazione ed enti. Negli ultimi anni il Dipartimento è riuscito sempre di più a reperire risorse attraverso questi canali”. È il prof. Luigi Maffei, Direttore ad Architettura, a raccontare quale sia stata la strategia seguita per incrementare le risorse a disposizione e per radicare sempre di più la sua struttura sul territorio. “Per esempio – riferisce – siamo stati tra i protagonisti di un progetto molto interessante sui Gigli di Nola che ha coinvolto numerose realtà e ci ha dato grandi soddisfazioni”. Su un altro versante, dice Maffei, “i progetti di Alternanza Scuola-Lavoro svolti tra il Dipartimento e le scuole secondarie di II grado hanno portato risorse e ci hanno permesso di centrare due importanti obiettivi. Il primo: abbiamo introdotto una metodologia di studio e ricerca altamente qualificata e interdisciplinare con immediata ricaduta sul territorio attraverso mostre, eventi, convegni e partecipazione a concorsi nazionali e internazionali. Il secondo: abbiamo svolto un’attività di orientamento capillare con evidenti risultati in termini di un forte incremento delle iscrizioni ai Corsi di Laurea del Dipartimento”.
Non c’è un allarme rosso ad Economia, secondo quanto riferisce il Direttore del Dipartimento Francesco Izzo, ma pesano negativamente le caratteristiche di un territorio meno denso di imprese propense all’innovazione tecnologica rispetto a quelle che sono presenti in altri contesti geografici italiani. “Ci sono anni nei quali alcuni dei nostri canali di finanziamento risultano un po’ più ricchi ed altri nei quali le cose vanno meno bene. Nel complesso non ho notato una contrazione. Piuttosto scontiamo la circostanza che Economia, rispetto per esempio ad Ingegneria o Medicina, reperisce meno risorse dall’attività per conto terzi”. Ogni Dipartimento, aggiunge il prof. Izzo, “riceve una quota parte di finanziamento dall’Ateneo sulla base di criteri storici e di premialità, per esempio la capacità di attrarre studenti, il numero dei crediti superati dagli iscritti ai vari Corsi di Laurea e le performance dei docenti in termini di ricerca. Ebbene, sotto questo profilo noi ad Economia non possiamo certamente lamentarci”.
Non c’è aria di crisi ad Ingegneria, secondo quanto riferisce il prof. Furio Cascetta, Direttore del Dipartimento. “Portiamo avanti progetti su finanziamenti internazionali, nazionali, regionali e di Ateneo e riusciamo a recuperare un bel po’ di risorse grazie alla vivacità delle iniziative e dei progetti proposti. Questo è un Dipartimento che conta oltre cento docenti. Una squadra importante, con contatti e rapporti significativi in ambito accademico e con le realtà produttive”. Si vive, dunque, una fase di relativa prosperità per quanto concerne risorse e finanziamenti. Per merito – aggiunge il prof. Cascetta – della capacità dei docenti e ricercatori di essere competitivi. “Oltre al trasferimento di risorse dall’Ateneo per il funzionamento quotidiano della struttura che dirigo – le spese di condominio potremmo definirle – in questa fase abbiamo numerose opportunità di accedere a finanziamenti di varia natura”. Il progetto Valere “è una buona opportunità”. Inoltre “abbiamo partecipato, tempo fa, ad un bando del Ministero per l’Università destinato alle Regioni del Mezzogiorno, quelle che rientrano nell’Obiettivo 1, che metteva in palio finanziamenti per contratti triennali a ricercatori. Su 600 posti in palio in tutti gli Atenei italiani, ce ne siamo aggiudicati 6. Un ottimo risultato. Sono giovani ricercatori che vengono da esperienze internazionali”. Un altro settore importante di finanziamento per Ingegneria è la ricerca per conto terzi: “Anche da questo punto di vista devo complimentarmi con i miei colleghi. Vedo una bella vivacità, si moltiplicano iniziative e contatti, nascono nuovi progetti che portano risorse. Del resto credo che questa sia un po’ la caratteristica di tutti i Dipartimenti di Ingegneria italiani, da quelli degli Atenei delle aree più ricche del Paese, che hanno la possibilità di muoversi in un contesto economico particolarmente favorevole, a quelli che operano in aree territoriali meno ricche”. In sintesi, conclude il prof. Cascetta, “se oggi mi si chiedesse a quale progetto Ingegneria ha dovuto rinunciare perché non ha sufficienti risorse, stenterei a rispondere. Naturalmente non possiamo e vogliamo cullarci sugli allori dei buoni risultati ottenuti. Oggi la gara è esasperata e per stare in partita dobbiamo sempre mantenerci su livelli di competitività molto elevati”.
Gode di buona salute anche il Dipartimento di Architettura e Disegno Industriale. “Abbiamo molto potenziato il conto terzi e le convenzioni con imprese, amministrazione ed enti. Negli ultimi anni il Dipartimento è riuscito sempre di più a reperire risorse attraverso questi canali”. È il prof. Luigi Maffei, Direttore ad Architettura, a raccontare quale sia stata la strategia seguita per incrementare le risorse a disposizione e per radicare sempre di più la sua struttura sul territorio. “Per esempio – riferisce – siamo stati tra i protagonisti di un progetto molto interessante sui Gigli di Nola che ha coinvolto numerose realtà e ci ha dato grandi soddisfazioni”. Su un altro versante, dice Maffei, “i progetti di Alternanza Scuola-Lavoro svolti tra il Dipartimento e le scuole secondarie di II grado hanno portato risorse e ci hanno permesso di centrare due importanti obiettivi. Il primo: abbiamo introdotto una metodologia di studio e ricerca altamente qualificata e interdisciplinare con immediata ricaduta sul territorio attraverso mostre, eventi, convegni e partecipazione a concorsi nazionali e internazionali. Il secondo: abbiamo svolto un’attività di orientamento capillare con evidenti risultati in termini di un forte incremento delle iscrizioni ai Corsi di Laurea del Dipartimento”.
Non c’è un allarme rosso ad Economia, secondo quanto riferisce il Direttore del Dipartimento Francesco Izzo, ma pesano negativamente le caratteristiche di un territorio meno denso di imprese propense all’innovazione tecnologica rispetto a quelle che sono presenti in altri contesti geografici italiani. “Ci sono anni nei quali alcuni dei nostri canali di finanziamento risultano un po’ più ricchi ed altri nei quali le cose vanno meno bene. Nel complesso non ho notato una contrazione. Piuttosto scontiamo la circostanza che Economia, rispetto per esempio ad Ingegneria o Medicina, reperisce meno risorse dall’attività per conto terzi”. Ogni Dipartimento, aggiunge il prof. Izzo, “riceve una quota parte di finanziamento dall’Ateneo sulla base di criteri storici e di premialità, per esempio la capacità di attrarre studenti, il numero dei crediti superati dagli iscritti ai vari Corsi di Laurea e le performance dei docenti in termini di ricerca. Ebbene, sotto questo profilo noi ad Economia non possiamo certamente lamentarci”.
La sfida è vincere
i bandi
i bandi
Poi, naturalmente, ogni Dipartimento attrae fondi dai progetti nazionali ed internazionali tramite bandi. “In ambito nazionale ci sono soprattutto i Prin ed i bandi negli anni sono diventati sempre più selettivi e difficili. Impongono, tra l’altro, la partecipazione in partnership. A livello internazionale la strada dei finanziamenti comunitari oggi riguarda essenzialmente Horizon 2020 ma la maggior parte delle call che escono periodicamente è diretta ai settori delle tecnologie – in primis Ingegneria – e delle Scienze della vita, compresa Medicina. I Dipartimenti di natura umanistica e di scienze sociali od economiche hanno meno opportunità. Non che manchino, ma sono meno frequenti. In ogni caso bisogna ammettere che per tradizione il nostro Dipartimento non è stato mai molto capace di attrarre queste risorse. Oggi, però, qualcosa è cambiato”. Quanto al conto terzi, prosegue il prof. Izzo, “l’attività di consulenza per imprese, istituzioni ed enti frutta al mio Dipartimento circa 150mila euro l’anno. Recentemente, per citare qualche esempio, abbiamo realizzato un bel progetto per una impresa che si occupa di laminazioni sottili, a metà tra consulenza e formazione. Sviluppo Campania – ecco un altro esempio – ci ha chiesto una mano per una iniziativa. Abbiamo lavorato anche con Fca per uno studio che mirava a capire quale fosse il rapporto con l’automobile dei giovani nati nel Duemila. I colleghi del settore dei beni culturali hanno condotto una ricerca su una commessa del Museo archeologico nazionale. Un altro studio che recentemente Economia ha realizzato per conto terzi è stato commissionato da Confindustria Caserta ed era finalizzato ad un’analisi del tessuto imprenditoriale in Terra di Lavoro”. Poi c’è il canale della formazione: “Per esempio abbiamo condotto un piccolo corso per insegnare gli strumenti di pianificazione strategica al personale della stazione zoologica Anton Dohrn ed abbiamo lavorato con l’Anci, l’associazione dei Comuni italiani, nell’ambito del marketing territoriale. Le ricadute economiche di queste iniziative di formazione per il Dipartimento sono limitate, ma in ogni caso contribuiscono a creare risorse aggiuntive che vanno al di là del trasferimento di fondi dall’Ateneo”.
Parla di “periodo favorevole” il prof. Lorenzo Chieffi, Direttore del Dipartimento di Giurisprudenza. E spiega il perché: “Abbiamo superato la fase di crisi di qualche anno fa. Quella dell’ottanta e venti, quando il Ministero pretendeva, pena la riduzione dei fondi, che su 100 la spesa per gli stipendi non superasse ottanta e quella per la ricerca non fosse inferiore a venti”. Relativamente alle forme di finanziamento del Dipartimento che guida: “C’è il fondo ordinario che ci trasferisce l’Ateneo per il funzionamento. Utenze, acquisti di riviste ed altro. Riceviamo circa 100 mila euro l’anno. Certo, se fossero di più non ci lamenteremmo, ma facciamo fronte alle esigenze quotidiane senza criticità particolari”. Ci sono poi i bandi nazionali ed internazionali ai quali partecipa l’Ateneo e che coinvolgono vari Dipartimenti: “Sono competitivi nel senso che l’accesso alle risorse è condizionato dalla valutazione dei progetti presentati. Come Giurisprudenza negli ultimi anni ci siamo fatti spesso valere per la qualità delle proposte presentate e finanziate”. Le iniziative non mancano, insomma. Il Direttore ne cita alcune. Nell’ambito dell’internazionalizzazione: “abbiamo da poco firmato il quarto accordo con la Spagna, per il rilascio di un titolo di laurea a doppia validità, spendibile in Italia ed all’estero”. C’è poi un altro “grande progetto con le scuole, che portiamo avanti grazie alla stipula di una intesa con l’Ufficio scolastico regionale. Coinvolge sessanta istituti e prevede che il Dipartimento si faccia carico di iniziative di orientamento e formazione rivolte agli studenti ed ai professori degli istituti scolastici coinvolti”. Ancora, è stato richiesto un finanziamento europeo “per un progetto relativo alle carceri ed ai migranti”. Insomma, ormai il futuro è questo: “Bisogna che i Dipartimenti si prodighino nella ricerca delle opportunità di finanziamento. Le risorse tutto sommato non mancano, se guardiamo ai bandi regionali, nazionali ed europei. La sfida è mettere in campo iniziative valide per vincere i bandi”. In questa dinamica, prosegue il prof. Chieffi, sarà sempre più importante che l’offerta didattica tenga conto anche delle esigenze, delle richieste e delle opportunità del territorio: “Noi, per esempio, il 13 febbraio abbiamo incontrato gli esponenti di Confindustria, dei sindacati, della Polizia e di altre realtà istituzionali per capire insieme a loro come calibrare le modifiche che ci accingiamo ad introdurre ai percorsi didattici. Intendo alla laurea quinquennale ed al biennio di specializzazione che è nato qualche tempo fa. La riforma degli ordinamenti didattici è certamente una delle questioni più urgenti e ci stiamo già lavorando in sinergia con Economia”.
Parla di “periodo favorevole” il prof. Lorenzo Chieffi, Direttore del Dipartimento di Giurisprudenza. E spiega il perché: “Abbiamo superato la fase di crisi di qualche anno fa. Quella dell’ottanta e venti, quando il Ministero pretendeva, pena la riduzione dei fondi, che su 100 la spesa per gli stipendi non superasse ottanta e quella per la ricerca non fosse inferiore a venti”. Relativamente alle forme di finanziamento del Dipartimento che guida: “C’è il fondo ordinario che ci trasferisce l’Ateneo per il funzionamento. Utenze, acquisti di riviste ed altro. Riceviamo circa 100 mila euro l’anno. Certo, se fossero di più non ci lamenteremmo, ma facciamo fronte alle esigenze quotidiane senza criticità particolari”. Ci sono poi i bandi nazionali ed internazionali ai quali partecipa l’Ateneo e che coinvolgono vari Dipartimenti: “Sono competitivi nel senso che l’accesso alle risorse è condizionato dalla valutazione dei progetti presentati. Come Giurisprudenza negli ultimi anni ci siamo fatti spesso valere per la qualità delle proposte presentate e finanziate”. Le iniziative non mancano, insomma. Il Direttore ne cita alcune. Nell’ambito dell’internazionalizzazione: “abbiamo da poco firmato il quarto accordo con la Spagna, per il rilascio di un titolo di laurea a doppia validità, spendibile in Italia ed all’estero”. C’è poi un altro “grande progetto con le scuole, che portiamo avanti grazie alla stipula di una intesa con l’Ufficio scolastico regionale. Coinvolge sessanta istituti e prevede che il Dipartimento si faccia carico di iniziative di orientamento e formazione rivolte agli studenti ed ai professori degli istituti scolastici coinvolti”. Ancora, è stato richiesto un finanziamento europeo “per un progetto relativo alle carceri ed ai migranti”. Insomma, ormai il futuro è questo: “Bisogna che i Dipartimenti si prodighino nella ricerca delle opportunità di finanziamento. Le risorse tutto sommato non mancano, se guardiamo ai bandi regionali, nazionali ed europei. La sfida è mettere in campo iniziative valide per vincere i bandi”. In questa dinamica, prosegue il prof. Chieffi, sarà sempre più importante che l’offerta didattica tenga conto anche delle esigenze, delle richieste e delle opportunità del territorio: “Noi, per esempio, il 13 febbraio abbiamo incontrato gli esponenti di Confindustria, dei sindacati, della Polizia e di altre realtà istituzionali per capire insieme a loro come calibrare le modifiche che ci accingiamo ad introdurre ai percorsi didattici. Intendo alla laurea quinquennale ed al biennio di specializzazione che è nato qualche tempo fa. La riforma degli ordinamenti didattici è certamente una delle questioni più urgenti e ci stiamo già lavorando in sinergia con Economia”.
Lettere
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il vento in poppa
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Viaggia in questi mesi con il vento in poppa Lettere e Beni Culturali soprattutto grazie ai fondi che ha guadagnato – unica struttura di Ateneo e tra le poche a carattere umanistico in Italia – con il finanziamento ministeriale previsto dalla legge di bilancio 2017 ed indirizzato a premiare i Dipartimenti di eccellenza. “Abbiamo avuto – riferisce la prof.ssa Maria Luisa Chirico, Direttrice del Dipartimento – poco più di cinque milioni di euro da spendere in cinque anni. Un milione all’anno. Una cifra importante. Più del cinquanta per cento destinata al reclutamento di nuovi ricercatori ed al dottorato che è partito. Il resto per iniziative sul versante dell’internazionalizzazione – per esempio abbiamo già avuto un visiting professor dalla Polonia – e per il potenziamento dei nostri laboratori. Partiranno a breve, tra l’altro, le gare per le attrezzature destinate ai laboratori di Archeologia, di Scrittura ed altro”. Ulteriori risorse per i laboratori sono state reperite attraverso il progetto di Ateneo Valere. “Quei soldi – riferisce la prof.ssa Chirico – sono stati utilizzati, ad esempio, per il nostro laboratorio di Archeologia. Ancora, abbiamo vinto un bando regionale da 170 mila euro sui beni culturali”. Il Dipartimento parrebbe dunque rappresentare un’isola felice tra i centri universitari che si occupano di studi e ricerca in ambito umanistico, i quali tradizionalmente patiscono scarsità di fondi e di risorse. “La sfida per noi, come per tutti, è però di non fermarsi mai”, avverte la docente. Al di là dei trasferimenti dall’Ateneo, che coprono le spese di funzionamento ordinario, “la sfida da vincere sarà sempre più, nel futuro, quella di diversificare le possibilità di accedere alle risorse. Bandi e progetti diventeranno sempre più centrali. Questo impone di mantenere sempre alta e, anzi, di migliorare giorno dopo giorno la qualità della ricerca e delle attività che si svolgono”. Restano irrisolte, naturalmente, alcune questioni. Una “è la dotazione di personale tecnico amministrativo in forza al Dipartimento. Proprio alla luce della circostanza che siamo impegnati in molteplici progetti ed attività, sarebbe necessario che ci fossero più persone in grado di seguire le pratiche e le situazioni. Persone che devono naturalmente essere ben qualificate, perché ormai le incombenze burocratiche da affrontare per partecipare ai bandi possono raggiungere livelli di complessità molto alti. Qualche unità di personale in più, rispetto a quelle sulle quali potevamo contare qualche tempo fa, è arrivata. C’è stato uno sforzo dell’Ateneo e questo va riconosciuto senza alcun dubbio. Ne servirebbero però altre”.
“Proprio ora stiamo installando i nuovi laboratori didattici nella nostra sede di San Nicola la Strada, che partiranno poi a settembre. Una iniziativa possibile grazie ad un finanziamento ad hoc dell’Ateneo. Sempre su fondi dell’Ateneo abbiamo in programma l’ammodernamento dei laboratori informativi a Viale Lincoln a Caserta”: il prof. Lucio Gialanella, Direttore del Dipartimento di Matematica e Fisica, risponde con le iniziative in corso d’opera quando lo si interroga sulla situazione di risorse e fondi della sua struttura. “È un buon momento – sottolinea – grazie ad una serie di fattori. Innanzitutto, il progetto Valere che ha messo a disposizione per noi come per gli altri Dipartimenti risorse importanti da destinare alla ricerca. Fondi per i laboratori di ricerca e, quest’anno, anche un bando per i programmi di ricerca che si è chiuso alcune settimane fa”. A questo, prosegue il prof. Gialanella, “si aggiunge che ricercatrici e ricercatori del Dipartimento che dirigo hanno partecipato a molti progetti esterni, e che istituti di ricerca, per esempio il Cnr, hanno finanziato borse di dottorato”.
Fabrizio Geremicca
“Proprio ora stiamo installando i nuovi laboratori didattici nella nostra sede di San Nicola la Strada, che partiranno poi a settembre. Una iniziativa possibile grazie ad un finanziamento ad hoc dell’Ateneo. Sempre su fondi dell’Ateneo abbiamo in programma l’ammodernamento dei laboratori informativi a Viale Lincoln a Caserta”: il prof. Lucio Gialanella, Direttore del Dipartimento di Matematica e Fisica, risponde con le iniziative in corso d’opera quando lo si interroga sulla situazione di risorse e fondi della sua struttura. “È un buon momento – sottolinea – grazie ad una serie di fattori. Innanzitutto, il progetto Valere che ha messo a disposizione per noi come per gli altri Dipartimenti risorse importanti da destinare alla ricerca. Fondi per i laboratori di ricerca e, quest’anno, anche un bando per i programmi di ricerca che si è chiuso alcune settimane fa”. A questo, prosegue il prof. Gialanella, “si aggiunge che ricercatrici e ricercatori del Dipartimento che dirigo hanno partecipato a molti progetti esterni, e che istituti di ricerca, per esempio il Cnr, hanno finanziato borse di dottorato”.
Fabrizio Geremicca







