“Un Corso vicino alla tradizione” ma che guarda al futuro

Ingegneria Civile, racconta Gaetano, “ha l’obiettivo di formare teoricamente, ed in parte anche praticamente, professionisti nel ramo della progettazione delle più svariate tipologie di opere ed infrastrutture civili. Allo stesso tempo si cerca di sensibilizzare il futuro professionista sulle problematiche relative alla difesa e salvaguardia del territorio”. Il I anno punta all’acquisizione dei concetti matematici necessari successivamente, il II e III anno hanno un taglio molto più di indirizzo. “L’offerta formativa si divide in due curricula, indirizzati rispettivamente a chi intende proseguire verso un Corso di Laurea Magistrale (curriculum generalista) e chi, invece, intende fermarsi per esercitare da subito la professione (curriculum professionalizzante). Si parla di circa 21 esami”. Note positive per sedi e attività: “I corsi si seguono nelle sedi di via Claudio e di Agnano. Sono ben fornite di aule studio, biblioteche e aree pranzo”. Durante il percorso, vengono organizzate “visite guidate, sia all’interno dei laboratori universitari, sia all’esterno (impianti di prefabbricazione, sbarramenti artificiali, ecc.). Rappresentano un ottimo metro di confronto tra un futuro professionista e la realtà che va oltre i libri e lo studio teorico, un modo per intravedere tutte le difficoltà e le responsabilità che un ingegnere deve saper affrontare e gestire”. Poi, alcuni dettagli sugli esami: “Ingegneria è sinonimo di difficoltà. In particolare, nel ramo civile, Scienza delle Costruzioni è uno degli esami più belli ed interessanti, ma al tempo stesso difficile”. Occorre sacrificio: “Non è facile mantenere il ritmo. È fondamentale avere interesse e motivazione”. Ingegneria Civile, per Gaetano, “rappresenta ancora oggi uno di quei pochi Corsi di Laurea vicino alle tradizioni ma indirizzato al futuro”.
Quando si è iscritta, Federica aveva le idee molto chiare: “Mi sono iscritta ad Ingegneria Civile perché ho sempre pensato che il benessere di una città, di un paese, di una zona, dipendesse molto dalla qualità delle sue strutture. Spero, una volta laureata, di poter contribuire al miglioramento del mio territorio”. Poi, gli esami: “Non nego che il primo anno può risultare complicato perché lo studente non è abituato ad un carico di lavoro così pesante, ma, per quanto mi riguarda, le reali difficoltà iniziano con il II anno, quando si affrontano esami specifici come Meccanica razionale, Idraulica e Scienza delle Costruzioni”. Infine, un consiglio molto prezioso: “Il primo anno mi ha aiutato tantissimo l’aver trovato un gruppo di amici con cui studiare, ma anche lamentarmi degli esami, persone che capissero i miei momenti di sconforto!”.
Thomas sottolinea: “Il bello di questo Corso sta nel fatto che ogni cosa che si studia ha, poi, riscontro nella realtà e questo è uno stimolo”. La strada è tutta in salita: “Gli esami che per me sono stati più difficili sono Geometria e Meccanica razionale, molto più di Scienza delle costruzioni. Quelli più belli sono Tecnica delle Costruzioni 1 e 2, perché sono veri e propri progetti di particolari strutturali (solai, travi, scale, ecc.). L’esame cardine, invece, è Scienza delle costruzioni, poiché è propedeutico per tutte le discipline del III anno”. Le esperienze pratiche: “visite guidate in laboratori, in una diga e in uno stabilimento di precompressione”. Ci vuole impegno: “Gli esami vanno affrontati per imparare qualcosa e non tanto per superarli. Ingegneria è sacrificio e dedizione”.
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