Appuntamento in aula il 4 settembre per il test di autovalutazione. Comincia presto per gli immatricolandi al Corso di Laurea Triennale in Scienze Geologiche l’anno accademico. La prova non è selettiva: qualunque sia il risultato, lo studente non perderà il suo diritto ad immatricolarsi. È, però, obbligatoria. Per iscriversi, dunque, bisogna sostenerla. “Qualora il punteggio riportato al test sia inferiore ad una determinata soglia, gli studenti dovranno frequentare corsi zero fino all’ultima settimana di settembre, che saranno organizzati in anticipo rispetto alla partenza delle lezioni del primo semestre”, chiarisce il professore Mariano Parente, coordinatore della Commissione Didattica del Dipartimento di Scienze della Terra, dell’Ambiente e delle Risorse (Distar), cui il Corso di Laurea afferisce.
104 studenti gli immatricolati lo scorso anno; Matematica, Fisica, Chimica, Introduzione alle geoscienze, Paleontologia, Sedimentologia e Stratigrafia le discipline del primo anno, che è diviso in due semestri. In più, c’è un test d’inglese con idoneità. L’insegnamento più ostico per le matricole, sostiene il prof. Parente, è “Fisica se guardiamo ai dati di superamento dell’esame. Va meglio per Matematica e Chimica, perché lì la percentuale di persone che superano l’esame entro il tempo previsto è pari al 70%. In generale, sono le materie di base, comunque, quelle a fronte delle quali gli studenti del primo anno incontrano una certa difficoltà. Forse non tutti riescono a comprendere quanto tali discipline siano essenziali per il prosieguo della formazione di un aspirante geologo”. Proprio per aiutare le matricole “saranno organizzate attività di sostegno aggiuntive, in particolare esercitazioni extra il normale orario dei corsi, per Matematica”.
Tanti sforzi, da parte del Corso di Laurea, si giustificano con l’elevato tasso di abbandono al primo anno. Lascia, in media, un immatricolato su cinque. Altro dato significativo: la quasi totalità di coloro i quali conseguono la Laurea Triennale sceglie di proseguire con la Specialistica. Decisione saggia “perché le opportunità lavorative offerte dalle Triennali, in Geologia od in altre discipline, sono scarsissime”.
Le lezioni, si diceva, sono organizzate su base semestrale. Nel prossimo anno accademico, in attesa del più volte annunciato trasferimento a Monte Sant’Angelo, continueranno a svolgersi nel centro storico, tra i complessi di via Mezzocannone 8, via Mezzocannone 16 e Largo San Marcellino. “Si seguono i corsi – sottolinea il docente – quattro giorni a settimana su sette. Le lezioni si prolungano solitamente fino al primo pomeriggio – diciamo le 15.30 – poi bisogna studiare”.
Ma quali caratteristiche non possono mancare ad uno studente di Geologia? “Questo è un Corso di Laurea scientifico nel quale, evidentemente, l’apprendimento delle discipline di base – Matematica, Fisica, Chimica – è essenziale. C’è poi un aspetto non meno importante. Chi sceglie Geologia deve essere portato allo svolgimento delle attività di campo. La partecipazione alle campagne è una componente imprescindibile del percorso formativo. Un geologo vero è uno che ama stare all’aria aperta, salire in montagna, camminare. Naturalmente anche noi abbiamo laboratori tradizionali, sia chiaro”. Aggiunge: “Se posso dare un consiglio a chi si è appena diplomato e sta per scegliere il percorso universitario, è di iscriversi sulla base di un progetto di vita. Se si ha in testa un sogno, un progetto, è più facile studiare e si affrontano meglio le difficoltà”.
Le prospettive lavorative dei laureati specialistici? “La domanda di geologi è in forte espansione, a livello mondiale. In Italia, in questa fase, non si può dire lo stesso. I settori tipici di impiego dei laureati sono tre: la difesa del territorio dai rischi naturali; la geologia applicata alle opere di ingegneria civile; le ricerche e lo sfruttamento delle risorse naturali”.
Fabrizio Geremicca
104 studenti gli immatricolati lo scorso anno; Matematica, Fisica, Chimica, Introduzione alle geoscienze, Paleontologia, Sedimentologia e Stratigrafia le discipline del primo anno, che è diviso in due semestri. In più, c’è un test d’inglese con idoneità. L’insegnamento più ostico per le matricole, sostiene il prof. Parente, è “Fisica se guardiamo ai dati di superamento dell’esame. Va meglio per Matematica e Chimica, perché lì la percentuale di persone che superano l’esame entro il tempo previsto è pari al 70%. In generale, sono le materie di base, comunque, quelle a fronte delle quali gli studenti del primo anno incontrano una certa difficoltà. Forse non tutti riescono a comprendere quanto tali discipline siano essenziali per il prosieguo della formazione di un aspirante geologo”. Proprio per aiutare le matricole “saranno organizzate attività di sostegno aggiuntive, in particolare esercitazioni extra il normale orario dei corsi, per Matematica”.
Tanti sforzi, da parte del Corso di Laurea, si giustificano con l’elevato tasso di abbandono al primo anno. Lascia, in media, un immatricolato su cinque. Altro dato significativo: la quasi totalità di coloro i quali conseguono la Laurea Triennale sceglie di proseguire con la Specialistica. Decisione saggia “perché le opportunità lavorative offerte dalle Triennali, in Geologia od in altre discipline, sono scarsissime”.
Le lezioni, si diceva, sono organizzate su base semestrale. Nel prossimo anno accademico, in attesa del più volte annunciato trasferimento a Monte Sant’Angelo, continueranno a svolgersi nel centro storico, tra i complessi di via Mezzocannone 8, via Mezzocannone 16 e Largo San Marcellino. “Si seguono i corsi – sottolinea il docente – quattro giorni a settimana su sette. Le lezioni si prolungano solitamente fino al primo pomeriggio – diciamo le 15.30 – poi bisogna studiare”.
Ma quali caratteristiche non possono mancare ad uno studente di Geologia? “Questo è un Corso di Laurea scientifico nel quale, evidentemente, l’apprendimento delle discipline di base – Matematica, Fisica, Chimica – è essenziale. C’è poi un aspetto non meno importante. Chi sceglie Geologia deve essere portato allo svolgimento delle attività di campo. La partecipazione alle campagne è una componente imprescindibile del percorso formativo. Un geologo vero è uno che ama stare all’aria aperta, salire in montagna, camminare. Naturalmente anche noi abbiamo laboratori tradizionali, sia chiaro”. Aggiunge: “Se posso dare un consiglio a chi si è appena diplomato e sta per scegliere il percorso universitario, è di iscriversi sulla base di un progetto di vita. Se si ha in testa un sogno, un progetto, è più facile studiare e si affrontano meglio le difficoltà”.
Le prospettive lavorative dei laureati specialistici? “La domanda di geologi è in forte espansione, a livello mondiale. In Italia, in questa fase, non si può dire lo stesso. I settori tipici di impiego dei laureati sono tre: la difesa del territorio dai rischi naturali; la geologia applicata alle opere di ingegneria civile; le ricerche e lo sfruttamento delle risorse naturali”.
Fabrizio Geremicca