La Commissione Pari Opportunità dell’Orientale, presieduta dalla professoressa Cristina Vallini, ha recentemente promosso una indagine conoscitiva per accertare quanti siano e come si mantengano gli studenti stranieri iscritti all’Orientale. I dati sono stati ottenuti attingendo alla documentazione per la partecipazione alle borse di studio che gli studenti presentano all’Ente per il Diritto allo Studio Napoli 2. Gli esiti del sondaggio sono stati pubblicati anche su Ianua, il bollettino d’informazione universitaria curato dall’associazione studentesca Koinè.
Sono 85 le studentesse e gli studenti iscritti per il 1999/2000 all’Orientale. Lingue e letterature straniere, con 39 studenti, registra in valori assoluti la più alta presenza di stranieri. Peraltro è anche la più numerosa tra le facoltà dell’Ateneo. Seguono Lettere e Filosofia con 23 stranieri, Scienze Politiche con 21 e la Scuola di Studi Islamici, alla quale nell’anno accademico considerato sono iscritti due stranieri. Il più internazionale dei corsi di laurea che afferiscono a Lettere e Filosofia, con nove stranieri, è quello in Lingue e Civiltà dell’Europa Orientale. Sono tutte studentesse. Lingue e Civiltà Orientali ha sei studentesse ed uno studente non italiani. Al corso di laurea in Lettere risultano iscritti tre stranieri; un maschio e due donne. Studi Comparatistici e Lingue e letterature straniere sono i corsi di laurea della facoltà meno internazionali, con uno straniero ciascuno, rispettivamente un maschio ed una donna. Netta prevalenza delle studentesse straniere sugli studenti stranieri anche a Lingue: 32 a 7. Dato inverso a Scienze Politiche, facoltà in cui, su 21 non italiani, 12 sono maschi e nove donne. I due sessi, con otto rappresentanti ciascuno, si equivalgono in seno al corso di laurea in Scienze Politiche. A Scienze Internazionali e Diplomatiche sono iscritti invece quattro ragazzi ed una ragazza soltanto.
Sessantaquattro studenti stranieri, su un totale di 85, sono europei.
Un ulteriore approfondimento è stato realizzato dai membri della Commissione i quali, in mancanza di dati relativi all’anno in corso ed all’età, hanno contattato telefonicamente oppure per conoscenza personale un campione di cinquanta studenti stranieri. Le studentesse sono 28, gli studenti 22. Sono state somministrate loro tre domande: Vivi da solo o con la famiglia? Hai un lavoro (fisso, part-time)? Come ti sostieni economicamente? Quarantadue intervistati su cinquanta vivono da soli; 23 femmine e 19 maschi. Tra gli otto che vivono in Italia con la famiglia, cinque sono maschi e tre sono femmine. Non hanno un lavoro 33 studenti sui 50 interpellati: 16 femmine e 17 maschi. Tra i rimanenti 17, hanno un lavoro fisso due studenti; sono in part –time 12 studentesse e tre studenti. Si sostengono tramite borsa di studio concesse dall’ Edisu oppure promosse dagli enti dei rispettivi paesi di provenienza sedici intervistati; nove femmine e sette maschi. Ventisei sono a carico della famiglia: 14 femmine e 12 maschi. Riescono a sostenersi tramite il lavoro svolto otto persone interpellate da Koinè: cinque femmine e tre maschi.
In sostanza, cosa si fa per gli studenti stranieri che scelgono di studiare all’Orientale, dunque in un Ateneo a forte vocazione internazionale? Secondo la Commissione Pari Opportunità si potrebbe fare di più, come nel resto degli atenei italiani. Qualche proposta: “studentati, centri di accoglienza e di informazione, aumento della quantità di borse di studio erogate”.
Sono 85 le studentesse e gli studenti iscritti per il 1999/2000 all’Orientale. Lingue e letterature straniere, con 39 studenti, registra in valori assoluti la più alta presenza di stranieri. Peraltro è anche la più numerosa tra le facoltà dell’Ateneo. Seguono Lettere e Filosofia con 23 stranieri, Scienze Politiche con 21 e la Scuola di Studi Islamici, alla quale nell’anno accademico considerato sono iscritti due stranieri. Il più internazionale dei corsi di laurea che afferiscono a Lettere e Filosofia, con nove stranieri, è quello in Lingue e Civiltà dell’Europa Orientale. Sono tutte studentesse. Lingue e Civiltà Orientali ha sei studentesse ed uno studente non italiani. Al corso di laurea in Lettere risultano iscritti tre stranieri; un maschio e due donne. Studi Comparatistici e Lingue e letterature straniere sono i corsi di laurea della facoltà meno internazionali, con uno straniero ciascuno, rispettivamente un maschio ed una donna. Netta prevalenza delle studentesse straniere sugli studenti stranieri anche a Lingue: 32 a 7. Dato inverso a Scienze Politiche, facoltà in cui, su 21 non italiani, 12 sono maschi e nove donne. I due sessi, con otto rappresentanti ciascuno, si equivalgono in seno al corso di laurea in Scienze Politiche. A Scienze Internazionali e Diplomatiche sono iscritti invece quattro ragazzi ed una ragazza soltanto.
Sessantaquattro studenti stranieri, su un totale di 85, sono europei.
Un ulteriore approfondimento è stato realizzato dai membri della Commissione i quali, in mancanza di dati relativi all’anno in corso ed all’età, hanno contattato telefonicamente oppure per conoscenza personale un campione di cinquanta studenti stranieri. Le studentesse sono 28, gli studenti 22. Sono state somministrate loro tre domande: Vivi da solo o con la famiglia? Hai un lavoro (fisso, part-time)? Come ti sostieni economicamente? Quarantadue intervistati su cinquanta vivono da soli; 23 femmine e 19 maschi. Tra gli otto che vivono in Italia con la famiglia, cinque sono maschi e tre sono femmine. Non hanno un lavoro 33 studenti sui 50 interpellati: 16 femmine e 17 maschi. Tra i rimanenti 17, hanno un lavoro fisso due studenti; sono in part –time 12 studentesse e tre studenti. Si sostengono tramite borsa di studio concesse dall’ Edisu oppure promosse dagli enti dei rispettivi paesi di provenienza sedici intervistati; nove femmine e sette maschi. Ventisei sono a carico della famiglia: 14 femmine e 12 maschi. Riescono a sostenersi tramite il lavoro svolto otto persone interpellate da Koinè: cinque femmine e tre maschi.
In sostanza, cosa si fa per gli studenti stranieri che scelgono di studiare all’Orientale, dunque in un Ateneo a forte vocazione internazionale? Secondo la Commissione Pari Opportunità si potrebbe fare di più, come nel resto degli atenei italiani. Qualche proposta: “studentati, centri di accoglienza e di informazione, aumento della quantità di borse di studio erogate”.







