Attrezzatissima la piscina del CUS, frequentata da universitari dalle 20.00 in poi. Uno dei pochi punti di riferimento per il nuoto a Napoli, dopo la recente chiusura della storica piscina Scandone, a seguito di un’analisi dell’Asl, che riguardava la qualità dell’acqua. Questa suggerisce una riflessione al Segretario Generale del CUS Maurizio Pupo: “gestire un impianto grande come il nostro è un onere. La manutenzione di una piscina deve essere scientifica: l’acqua va monitorata ogni due ore, per tenere sotto controllo i valori di ph e cloro. Occorrono ad esempio apparecchiature che dopo le 23.00 mantengano il cloro costante”. Ad agosto l’impianto chiude per manutenzione straordinaria, che consiste in: “svuotamento piscina, riparazione dei danni causati alle vasche, controllo e ripristino impianti termoidraulici, eventuali riparazioni elettriche. La manutenzione comporta un dispendio di energie notevole, ma il CUS già nel lontano ’85 prese la decisione di acquistare impianti propri, da gestire direttamente”. Il risvolto della medaglia prevede agonisti meno validi: “poiché prima mission dell’Ente sportivo è sociale, coinvolgere quanti più studenti è possibile in attività aggreganti. Ovviamente ciò alletta meno un Dirigente sportivo, che vuole innanzitutto raggiungere risultati. Noi pensiamo in ogni caso che la componente aggregativa sia importantissima. L’Università è oggi diventata un esamificio, si vive poco, non c’è tempo per le amicizie e per lo sport. Qui vogliamo ritagliarlo, perché la vita di uno studente non sia fatta solo di esami, ma di confronto e condivisione”.
Momento di condivisione e svago è senza dubbio la palestra, a cui è possibile accedere in qualsiasi orario, ma che vede la concentrazione massima di studenti dalle 19.00 a chiusura, poiché così è più facile gestire lo studio: “pratico fitness per star bene con me stesso e tenermi in salute. Accompagno l’allenamento ad una dieta regolare. Vengo qui con alcuni miei colleghi universitari, ai quali si associano studenti di Ingegneria ed Economia. Usciamo spesso insieme la sera”, afferma Andrea Lucchetta, all’ultimo anno di Giurisprudenza della Federico II. “Organizziamo uscite spesso dopo il torneo di tennis di Natale o pizze nei week end. Ho scelto il CUS perché offre la possibilità di frequentare più discipline contemporaneamente, pagando solo l’ingresso. Sono infatti qui da otto anni, iniziando con il nuoto, ho poi proseguito con il tennis e ora il fitness, ma qualche partitina a tennis continuo a farla”. Gli istruttori sono molto preparati: “ti aiutano a comprendere meglio esigenze e problemi”.
La presenza femminile in palestra è legata soprattutto al corso di Zumba, che per l’occasione si veste da Halloween, ma ci sono anche ragazze che praticano soltanto fitness: “vengo qui perché il CUS permette agevolazioni sull’iscrizione. Ho scelto il fitness per la libertà d’orario e perché mi aiuta ad avere una corretta postura, dato che soffro un po’ di scoliosi. Per me lo sport è un fatto di educazione, sono abituata a praticarlo fin da piccola, grazie a mio padre”, spiega Vera Longo, specializzanda in Anestesia alla Federico II. “Vengo qui dalle due alle tre volte a settimana, sotto esame una sola volta, perché cerco di staccare un po’. Stare troppo seduti crea problemi fisici e psicologici. Qui in palestra incontro il mio gruppo di amici che frequento ormai da cinque anni”.
Momento di condivisione e svago è senza dubbio la palestra, a cui è possibile accedere in qualsiasi orario, ma che vede la concentrazione massima di studenti dalle 19.00 a chiusura, poiché così è più facile gestire lo studio: “pratico fitness per star bene con me stesso e tenermi in salute. Accompagno l’allenamento ad una dieta regolare. Vengo qui con alcuni miei colleghi universitari, ai quali si associano studenti di Ingegneria ed Economia. Usciamo spesso insieme la sera”, afferma Andrea Lucchetta, all’ultimo anno di Giurisprudenza della Federico II. “Organizziamo uscite spesso dopo il torneo di tennis di Natale o pizze nei week end. Ho scelto il CUS perché offre la possibilità di frequentare più discipline contemporaneamente, pagando solo l’ingresso. Sono infatti qui da otto anni, iniziando con il nuoto, ho poi proseguito con il tennis e ora il fitness, ma qualche partitina a tennis continuo a farla”. Gli istruttori sono molto preparati: “ti aiutano a comprendere meglio esigenze e problemi”.
La presenza femminile in palestra è legata soprattutto al corso di Zumba, che per l’occasione si veste da Halloween, ma ci sono anche ragazze che praticano soltanto fitness: “vengo qui perché il CUS permette agevolazioni sull’iscrizione. Ho scelto il fitness per la libertà d’orario e perché mi aiuta ad avere una corretta postura, dato che soffro un po’ di scoliosi. Per me lo sport è un fatto di educazione, sono abituata a praticarlo fin da piccola, grazie a mio padre”, spiega Vera Longo, specializzanda in Anestesia alla Federico II. “Vengo qui dalle due alle tre volte a settimana, sotto esame una sola volta, perché cerco di staccare un po’. Stare troppo seduti crea problemi fisici e psicologici. Qui in palestra incontro il mio gruppo di amici che frequento ormai da cinque anni”.
Il Judo “forma
il carattere ed
affina l’intuito”
il carattere ed
affina l’intuito”
Terzo sport più praticato al mondo, conta quattro milioni di sportivi, ma in Italia c’è poca cultura del judo: “anche se l’Associazione Medici sportivi europei l’ha eletto al primo posto insieme al rugby per la formazione completa che garantisce. Forma infatti il carattere, insegnando il rispetto per l’avversario, ed affina l’intuito, con situazioni da risolvere nell’immediato”, sottolinea il Maestro Massimo Parlati. “Anche quest’anno abbiamo un buon riscontro di universitari, la maggior parte proveniente da Ingegneria, quasi mai da Scienze Motorie e questo mi dispiace. Chi pratica il judo vuole un’alternativa valida alla partitina di calcio, ovvero una reale preparazione atletica a difesa personale”. Poche sono le donne: “dovrebbero conoscerlo e praticarlo di più in Campania. Danno poca importanza alla difesa personale, quando un territorio come il nostro lo richiede, stando ai fatti di cronaca. Senza considerare che le ultime medaglie d’oro e bronzo le abbiamo conquistate grazie a donne: Giulia Quintavalle e Rosalba Forciniti”. Alle prossime Olimpiadi di Rio, molti atleti napoletani: “Enrico Parlati, Elio Verde, Antonio Ciano, Assunta Galeone, per citarne solo alcuni di livello internazionale”.
Il Pilates è utile
a tutte le età
a tutte le età
Poco praticato da studenti perché ritenuto erroneamente sport da anziani, il pilates rivendica la dignità di disciplina adatta a tutte le età: “purtroppo non si conosce molto, perché si crede non rientri nei canoni di attività fisica. Il fitness predispone maggiormente alle amicizie, mentre il pilates è più introspettivo, si basa infatti sull’ascolto del proprio corpo. Interessa i docenti universitari più che gli studenti”, spiega l’istruttrice Rita Piantadosi. Vista come disciplina statica, in realtà non è così: “lavora sulla muscolatura della fascia core, addominale e lombare. Tonifica e dona una postura corretta. Per chi ha protrusioni ed ernie al disco, mantiene le patologie in fase neutra. Joseph Pilates lo consiglia dagli otto agli ottanta anni”. Spiega in cosa consiste una lezione tipo: “una fase di riscaldamento e stretching, esercizi di base con attrezzi vari per sviluppare i gruppi muscolari prevalenti. Spesso gli allievi scoprono di avere muscoli che non consideravano. Non è assolutamente una disciplina statica, per cui mi aspetterei di vedere più universitari, specialmente alle lezioni aerobiche che stiamo preparando”.
Allegra Taglialatela
Allegra Taglialatela







