Inventano creme spalmabili a base di castagna, birra al caffè e pasta con fibre aggiunte. Lavorano per progettare e realizzare alimenti specificamente dedicati a chi è affetto da patologie particolari o semplicemente a chi vuole che l’alimentazione sia veicolo di maggiori benefici per la salute. Sono docenti, ricercatori e tesisti del LABS (Laboratorio Alimenti, Benessere e Sicurezza), punto di riferimento del Corso di Laurea specialistica in Alimenti e Salute, giunto al suo secondo anno di vita. Nata da un incontro di idee di alcuni docenti delle Facoltà di Agraria (Corso di Laurea in Tecnologie alimentari) e Medicina, la specialistica in Alimenti e Salute, progettata per un numero massimo di 20 partecipanti, ha avuto quest’anno una risposta molto positiva dalla platea studentesca: le domande di partecipazione sono state pari quasi al doppio dei posti disponibili. Il prof. Alberto Ritieni, che assieme al prof. Vincenzo Fogliano è referente e tra i “soci fondatori” di Alimenti e Salute, esprime grande soddisfazione per come sta procedendo questa nuova esperienza. “C’è grande interazione tra professori e studenti – afferma- per un corso che è fatto di didattica frontale ma anche di training on job, perché i docenti hanno numerosi contatti con aziende sia campane che extracampane. La figura che miriamo a formare è quella di un laureato di secondo livello che sia pronto a operare in un campo scientifico attualmente di grande interesse. Basti pensare al recente dibattito sulla nutroceutica avviato dal prof. Veronesi”. Un esempio di settore in cui queste competenze possono trovare applicazione? “La realizzazione di alimenti per chi è affetto da celiachia”. La principale aspirazione dei laureandi, invece, è lavorare per la creazione di nuovi alimenti. Il controllo di qualità e le analisi in genere rappresentano per loro una seconda scelta, ed è per questo che hanno visto nella nuova specialistica una valida alternativa al tradizionale corso di secondo livello in Scienze e Tecnologie alimentari. Il ventinovenne Simone Vinci ha trovato nell’intero percorso formativo, a partire dalla triennale, un’ottima alternativa al Corso di Laurea in Chimica e Tecnologie Farmaceutiche, intrapreso senza portarlo a termine. “A un certo punto ho lasciato il CTF perché non mi trovavo bene – dice- mi sono iscritto a Tecnologie alimentari dove ho avuto modo di studiare le materie scientifiche che mi piacevano seguito assiduamente. Qui c’è un tutoraggio molto forte, e infatti è andato tutto liscio, mi sono laureato nei tre anni previsti. Poi ho proseguito con Alimenti e Salute perché mi attirava la novità”. Marianna Mangiola, 24 anni, anche lei laureata in Tecnologie alimentari, sperava di studiare con Alimenti e Salute “qualcosa in più e di diverso rispetto all’altro Corso”. “Aspettativa soddisfatta”, conferma. Tra l’altro, ha avuto modo di svolgere uno stage di tre mesi presso la Saba, nota azienda che produce sciroppi. “Ho imparato tante cose nuove, è ovvio – dice- in particolare ho potuto riscontrare che la Saba ha grande interesse per la creazione di prodotti innovativi. Quando sono stata lì, si stava pensando di lanciare sul mercato un latte di mandorla ipocalorico”. Vincenzo Dolce, 25 anni, in laboratorio da circa un mese, ha deciso di iscriversi ad Alimenti e Salute dopo averne letto il piano di studi. E’ rimasto molto colpito dalla novità di alcuni degli insegnamenti previsti. “Le mie materie preferite sono state Alimentazione in età pediatrica, Marketing e Psicologia dei consumi – afferma- tutte discipline che mi avevano incuriosito subito. Non mi andava di continuare sull’identica linea di quello che avevo studiato durante la triennale”. (Sa.Pe.)
Appassionati ed attratti dal nuovo, gli studenti di Alimenti e Salute

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