“Siamo fatti così, siamo proprio fatti così”. L’amore per la scienza nato da piccolo sulle note del celebre ritornello di “Esplorando il corpo umano”, il cartone animato che, attraverso le sue cellule antropomorfe, ha mostrato a generazioni di bambini i meccanismi biologici e chimici del corpo. Sicilia-Germania, con tappa Napoli, alla Federico II, l’iter per formarsi come biotecnologo e dare basi solide a un obiettivo: divulgare la scienza con un linguaggio comprensibile a tutti gli interessati, “perché noi scienziati non siamo diversi dagli altri”. La mission è di Danilo Allegra, 34 anni, autore di Biocomiche.it, un blog incentrato sulla “scienza leggera da leggere”. Nel 2000, Danilo, catanese, arriva all’ombra del Vesuvio per iscriversi al Corso Magistrale, vecchio ordinamento, in Biotecnologie Mediche: “ho scelto la Federico II perché era la sede più vicina. A quei tempi i Corsi in Biotecnologie erano pochi. È stato un bel percorso. Con il numero chiuso entravano 150 persone, ma già al secondo anno gli iscritti erano scesi a una quarantina”. Conserva un buon ricordo: “sotto il profilo scientifico è stata una bella esperienza. Gli ultimi due anni, poi, sono stati molto intensi da un punto di vista laboratoriale. Questo ha portato a pubblicazioni che hanno fornito un notevole contributo alla mia carriera”. Tanti i docenti incontrati nel corso dei cinque anni. Ce n’è qualcuno che ha le caratteristiche per poter essere una firma “Biocomica”? Ne cita due: “il prof. Tommaso Russo, docente di Biologia Molecolare, aveva un modo di spiegare molto cartoonistico, anche se a lezione si è sempre detto contrario a ‘Esplorando il corpo umano’. Non gli piaceva l’umanizzazione della cellula, ci spiegava che tutto avviene attraverso interazioni chimiche. Tuttavia, credo che abbia un approccio alla scienza ‘Biocomico’. L’altro è il prof. Lucio Nitsch, insegna Biologia Applicata, che spesso a lezione ha usato libri con figure un po’ strane e durante le spiegazioni faceva battute”. La leggerezza è la chiave per trasmettere concetti ostici: “credo che sia possibile spiegare tutto a tutti, o comunque a molti. Durante i miei spostamenti, mi è capitato frequentemente di ricevere domande da persone incuriosite dai miei studi. Ho cercato quindi di trasferire sul web le spiegazioni che mi è capitato di fornire in merito ad argomenti scientifici”. Sul blog “cerco di non rinunciare mai al dettaglio tecnico, senza però appesantire il discorso”. Due gli articoli ai quali è più affezionato: “quello su saponi e solubilità, nel quale c’è una metafora sulle molecole, e quello sul metabolismo dell’alcol e l’interazione con i farmaci. C’è una descrizione molto tecnica, ma è sviluppata in maniera da essere comprensibile”. La scienza deve conciliarsi con la chiarezza di scrittura. Un diktat che emerge già dal nome biocomiche: “deriva dall’unione di ‘biochimico’ e ‘comics’, ovvero fumetto”. Altro riferimento: “le Cosmicomiche di Calvino. Sono uno scienziato di formazione, ma amo la letteratura e, in generale, la cultura umanistica”. Dimensioni che si intrecciano costantemente nella sua professionalità: “oltre alla scrittura di testi per il blog, mi occupo anche di sceneggiature per i libri di Zanichelli. Di recente ho lavorato a un fumetto sul diabete”. Non mancano esperienze in “traduzioni di carattere tecnico-scientifico dal tedesco, dallo spagnolo e dall’inglese. Tutto, insomma, è legato alla scienza”. Una scienza con la quale si rapporta assecondando le proprie inclinazioni personali: “dopo il Dottorato in Germania, a fine 2011, ho deciso di non voler più fare ricerca, perché il lavoro mentale mi piace molto, ma non posso dire lo stesso della parte pratica e manuale. Dietro la scienza biomedica c’è molto artigianato, e non fa per me”.
Biocomiche.it, la “scienza leggera da leggere” firmata Danilo Allegra
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