Bioetica: dieci studenti in Spagna con un programma intensivo Erasmus

Un gruppo di dieci studenti de L’Orientale a Murcia, città della Spagna meridionale, grazie al Programma Intensivo Erasmus “Biodiritto, salute e tecnologia in un contesto multiculturale”, iniziativa coordinata dalla locale Università in collaborazione con l’Ateneo partenopeo – responsabile la prof.ssa Luigia Melillo che è anche Presidente del Lifelong Learning – e con l’Università francese di Lille. Obiettivo del programma: “stabilire partenariati a livello internazionale di riconoscimento reciproco di insegnamenti, tematiche. La bioetica è pionieristica a L’Orientale, non così altrove”, spiega la prof.ssa Melillo. Gli studenti, selezionati per merito (media superiore al 26), conoscenza della lingua spagnola e “sulla motivazione e apertura ai nuovi saperi”, sono partiti il 18 maggio e rientreranno il 31. Per loro un nutrito calendario di attività. In agenda: seminari, workshop, lezioni, visite guidate. Interessante anche “il confronto con gli studenti dei due Atenei partner, dove queste tematiche sono ancora più ampiamente trattate”. È importante che gli studenti valorizzino ulteriormente il principio cardine della bioetica interculturale e quindi “il rispetto e il riconoscimento dell’altro, soprattutto le figure più deboli della società che la crisi ha contribuito ad emarginare. Il sapere – sottolinea la docente – non è mai fine a se stesso, consente di scegliere”. Data la bontà del progetto, l’anno prossimo – anticipa la prof.ssa Melillo – si replicherà.
Soddisfatti gli studenti selezionati i quali hanno beneficiato di una borsa di studio per la copertura di spese di viaggio ed alloggio. Tra i partecipanti Roberta Colini, 29 anni, laureata da qualche settimana con 108 in ‘Lingue e comunicazione interculturale in area euromediterranea’ – ha discusso una tesi in bioetica dal titolo ‘Approccio bioetico al disturbo da deficit di attenzione e iperattività nel bambino di oggi’ – che si dice molto felice di vivere questa esperienza: “Mi è sembrata da subito una buona opportunità per allenare il mio spagnolo! Chi studia una lingua deve essere propenso a spostarsi: una full immersion sul posto è indispensabile. Alla Triennale ho studiato giapponese, ma non sono mai andata in Giappone. Per mantenere vive le conoscenze acquisite, impartisco lezioni private”. Un ulteriore vantaggio per tutti i partecipanti: “l’opportunità di arricchimento culturale, visto il confronto con studenti stranieri”. A Roberta il soggiorno spagnolo servirà anche a capire “come me la cavo da sola”. Ambizioni future: “Sono orientata all’insegnamento, terrò d’occhio i concorsi banditi nel Nord Italia”. La partecipazione al programma di mobilità assicurerà a Federica Prota, 27 anni, media del 28, laurea nel mese di luglio (tesi in Bioetica interculturale sull’argomento ‘Digital divide e nuove tecnologie’) di superare “il rimpianto di concludere il ciclo di studi senza aver mai partecipato ad un Erasmus”. Come la collega, ritiene quest’iniziativa un’occasione ghiotta per approfondire argomenti attuali e per sperimentare momenti di convivenza interculturale: “Al di là delle tematiche, il progetto rappresenta soprattutto un’esperienza di arricchimento personale, una circostanza per entrare in contatto con culture diverse”. Poi aggiunge: “Bisognerebbe inserire la bioetica a tutti i livelli di insegnamento, e non solo a quello accademico dove potrebbe essere troppo tardi”. I progetti post laurea di Federica: “Mi piacerebbe occuparmi del settore delle pari opportunità per i bambini”.
Rosaria Illiano
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