Calendario di esami, gli studenti chiedono più puntualità

Problemi con la sessione di esami a Scienze Politiche. Le date delle prove sono comunicate con troppo poco preavviso e spesso si sovrappongono. A raccogliere le lamentele degli studenti, l’ASU, associazione attiva all’interno del Dipartimento. “In quanto rappresentanti, siamo sempre pronti a portare avanti le istanze dei nostri colleghi – spiega Feliciana Farnese, neo eletta nel Consiglio di Dipartimento – per questo abbiamo preparato un documento da presentare al Direttore e al Consiglio di Dipartimento con tutte le nostre richieste”. Le proposte presentate dagli studenti sono tre: una più puntale pubblicazione delle date che possa coincidere con l’inizio dei corsi; una maggiore attenzione affinché non si sovrappongano gli appelli di esami obbligatori della stessa annualità; una più equa redistribuzione dei giorni delle prove. “Attualmente – chiarisce Feliciana – secondo il regolamento del Dipartimento, il tempo massimo che può intercorrere tra un appello e l’altro dello stesso insegnamento è di 15 giorni. Però, così facendo, la sessione arriva a durare massimo un mese. Noi chiediamo un intervallo di almeno 45 giorni, anche alla luce del calendario accademico”. Secondo il calendario, infatti, sono previsti tre appelli per ogni insegnamento ma non sono contemplate sessioni ristrette a soli 30 giorni. “Per quanto riguarda la pubblicazione delle date, invece, nel regolamento non c’è nessun limite di tempo al quale i docenti devono forzatamente attenersi – continua la rappresentante – Ovviamente pensare di poter cambiare le regole è pura utopia ma noi comunque abbiamo deciso di presentare una richiesta formale al Consiglio di Dipartimento”. Il 15 maggio, il documento dell’ASU è stato presentato al Direttore Marco Musella che si è mostrato disponibile e aperto nei confronti delle richieste degli studenti. 
Va meglio a
Servizi Sociali
Sembra migliorata la situazione degli studenti del Corso di Laurea in Servizi Sociali. I problemi del Corso erano cominciati all’inizio del secondo semestre quando tutte le attività didattiche sono state spostate dalla vecchia sede di via Don Bosco al centro storico. “Un trasferimento accelerato e programmato in maniera inadatta” era stato giudicato dal Presidente del Corso, professor Giacomo Di Gennaro, visti i non pochi problemi logistici che docenti e studenti hanno dovuto affrontare. L’inadeguatezza delle aule e delle strutture di via Mezzocannone 16, insieme alla mancanza di veri e propri rappresentanti, aveva creato scompiglio tra i ragazzi e qualche azione di protesta. Adesso la situazione è abbastanza migliorata, almeno dal punto di vista tecnico. Il neo eletto rappresentante degli studenti Edoardo Nappa ha lavorato in sinergia con il personale dell’Università e i docenti per fare in modo che le aule avessero quanto meno i mezzi necessari a seguire degnamente le lezione. “Prima non avevamo nemmeno i microfoni – racconta Edoardo – adesso le condizioni sono migliorate. Molto è merito del personale dell’Ateneo, dell’impegno del Rettore Massimo Marrelli e del responsabile degli spazi per la sede di via Mezzocannone Luciano Gaudio che ci hanno dato una mano. Non potevamo seguire in quelle condizioni”. Le difficoltà, però, non sono terminate. “Siamo divisi tra il primo e il quarto piano della sede di Mezzocannone 16 e San Marcellino – dice – con questa frammentazione viene a mancare la sinergia tra gli studenti”. Nappa spiega quanto è importante il contatto e il confronto tra colleghi universitari, specie per chi segue questo percorso di studi: “Stiamo studiando per dedicare la vita agli altri, abbiamo bisogno di un ambiente stimolante, di condividere le nostre esperienze e di confrontarci”. Attraverso lo scambio di informazioni con i ragazzi della Magistrale, con i dottorandi o con i frequentanti del Master, gli iscritti alla Triennale potevano avere un’idea sul percorso e raccogliere nuovi spunti. La sede di via Don Bosco, per i ragazzi che la frequentavano, era tutto questo.
Marilena Passaretti
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