Campionati Nazionali Universitari, 19 medaglie per il Cus Napoli

Conclusi i Campionati Nazionali Universitari, il CUS Napoli si aggiudica diciannove medaglie: sei d’oro, quattro d’argento, nove di bronzo. Gli ori sono stati conquistati: per l’atletica leggera da Massimiliano Ferraro nei 200 metri, da Luca Marmo per il judo nei +100kg e Vincenzo Di Meo nel taekwondo, categoria -68kg. Trionfo per il karate con i tre ori di Lorenzo Panaro nei +94 kg, William Wierdis nei -84 kg e Lorenzo Ernano -94kg.
È sempre il karate a nutrire il medagliere con il secondo posto sul podio conquistato da Nunzia Laezza, -61 kg. Argento anche per Luca Di Martino nel taekwondo. Il tiro a segno si aggiudica il secondo posto come squadra e il bronzo con Florinda Russo nella specialità pistola; sempre argento per il calcio a 5, che raggiunge il miglior risultato di sempre.
Eccellente
risultato per
il calcio a 5
“Era difficile ripetere, quest’anno, l’ottimo risultato raggiunto a Cassino l’anno scorso. Milano è una sede che comporta costi elevati per trasferte e alloggi, quindi abbiamo puntato sulla qualità degli atleti, piuttosto che sulla quantità, scegliendo molti medagliati degli anni precedenti. Anche gli sport partecipanti sono stati accuratamente selezionati in base alle possibilità nel medagliere. La pallavolo maschile si è arrestata per un incidente di percorso, mentre il calcio a 5 non era mai arrivato alla finale, da trent’anni a questa parte – commenta il Segretario Generale del Cus Napoli Maurizio Pupo – Penso infatti che siano state individuate le componenti per una squadra di qualità: prima fra tutte, la possibilità di avvalerci del contributo di studenti che provengono da altre società. La Partenope ci ha fornito ragazzi che già partecipano a campionati medio-alti”. L’ultima partita è stata giocata contro il CUS di Macerata: “abbiamo un po’ risentito di scelte arbitrali opinabili. La vittoria, in ogni caso, ci teniamo a dedicarla a Franco Ascione, dirigente scomparso che ha dato tanto al CUS Napoli”. Anche il nuovo Dirigente, Aldo Apicella, è soddisfatto del risultato: “è stato un ottimo Campionato, abbiamo vinto sei partite e perso solo l’ultima. La squadra è valida e giovane, in media hanno ventidue anni. I tredici giocatori portati a Milano hanno dimostrato forte attaccamento al CUS Napoli (pur non appartenendo tutti alla società) e grande tecnica, giocando una semifinale quasi perfetta contro il CUS Verona”.
Il karate, un
settore d’oro
Grande entusiasmo non solo per il calcio a 5, ma anche per il karate, che conferma i successi di Cassino: “l’anno scorso ho ottenuto il secondo posto, quest’anno ho vinto l’oro – racconta William Wierdis, medaglia d’oro al secondo anno d’Ingegneria Edile – Prima di adesso non mi ero mai dedicato tanto allo sport, anche perché da poco iscritto all’Università, ad un Corso di Laurea che richiede molto impegno”. Perde in finale ai Campionati Nazionali Senior contro il campione del mondo, ma ai CNU batte lo sfidante del Friuli: “ci vogliono costanza e caparbietà per riuscire a spuntarla. Conoscevo già lo sfidante, perché c’eravamo battuti in diversi campionati. Lo temevo, ma sono riuscito a vincerlo”. William si avvicina al karate per caso: “mia madre voleva farmi distrarre in seguito alla separazione da mio padre. A dodici anni ho conosciuto questo sport e non l’ho più mollato, a sedici ho partecipato al primo Campionato Europeo in Turchia”. Unica pecca: “non è uno sport olimpico, per cui non è facile ottenere sovvenzioni ed entrare nel gruppo sportivo”. Ora che i CNU sono terminati, può dedicare più tempo allo studio: “siamo ormai agli esami, sono alle prese con Analisi II e già il primo modulo mi ha dato filo da torcere. Approfitterò di questo breve relax sportivo, per poi concentrarmi sulla Premier League Karate 1, a settembre. Mi auguro di laurearmi presto, diventare ingegnere e al tempo stesso istruttore di karate”.
Unica donna a partecipare ai Campionati di karate per il CUS Napoli, Nunzia Laezza, medaglia di bronzo un anno fa, quest’anno conquista l’argento: “ho perso contro la stessa avversaria: Nicol del CUS di Bergamo, l’ho incontrata in diversi campionati italiani e confesso che mina un po’ la mia autostima, pur essendo un’ottima atleta; infatti anche se vince sempre, non mi sottovaluta mai come avversaria, è sempre pronta a dare il meglio di sé”, commenta la ragazza. “Il karate è uno sport in cui devi essere sempre mentalmente pronta, allenata e determinata. Si dice sia maschile, ma io vedo la donna naturalmente più predisposta, perché richiede uno stile che evidenzia la femminilità nella postura e nel combattimento. In più, penso sia utile allenarsi con soli ragazzi, ti misuri con chi ha un fisico diverso e una forza maggiore rispetto alla tua, quindi, quando combatti contro una donna, sei avvantaggiata”. Nei momenti critici lo sport l’ha aiutata molto: “quando sto male, riesce a farmi sfogare”. Oltre ad essere una karateca, Nunzia è iscritta al secondo anno di Giurisprudenza alla Parthenope: “per me è difficile conciliare sport, vita universitaria e lavoro (in un negozio di abbigliamento) anche perché non ho scelto un indirizzo facile. Dedico due ore al giorno allo studio e tre al karate, quindi involontariamente do la priorità allo sport”. La medaglia di bronzo va a Pietro Sorrentino nella categoria -84kg.
Massimiliano,
studente modello e
atleta di rango
Successo inaspettato anche per l’atletica con Massimiliano Ferraro, studente modello al quinto anno di Giurisprudenza e terzo accredito d’Italia sui 100 metri: “ho totalizzato un record di 10.34 nei 100, ma ai CNU ho gareggiato solo per i 200 metri. Il mio sport richiede sacrifici: la mattina si studia, il pomeriggio si corre. Mantengo la media del 28 e mi mancano quattro esami per laurearmi nei tempi”. Si avvicina all’atletica per prepararsi allo sci: “ero maestro di sci, lo sono stato fino a diciannove anni, praticavo questo sport a livelli internazionali; poi ho incontrato l’atletica, nata come preparazione, e mi ci sono dedicato anima e corpo, smettendo con lo sci”. L’atletica dà, ma toglie anche molto: “combattiamo per dei centesimi e non è facile. Per quanto riguarda l’alimentazione: vengo seguìto da uno dei dietologi più importanti d’Italia, che mi ha somministrato una dieta personalizzata. Non bisogna esagerare con le ore piccole, ma mi tolgo i miei sfizi”. Idee poco chiare sul post lauream, molto più nello sport: “conclusi gli studi vorrei diventare avvocato, magistrato o notaio. Mi auguro di partecipare agli Europei di Zurigo, anche con la staffetta individuale”.
Taekwondo,
l’emozione
di Luca per la
prima volta ai CNU
Dopo l’oro di Di Meo, arriva l’argento di Luca Di Martino, al terzo anno di Scienze Motorie: “sono i miei primi Campionati Universitari, infatti mi sono emozionato alla gara di forme, dimenticando una sequenza. Di sicuro sono più portato per il combattimento”. Vince i primi due incontri con netto vantaggio: “ho terminato al secondo round, mentre generalmente sono tre. Ero in vantaggio anche durante il terzo incontro, ma negli ultimi secondi, anziché stare sulla difensiva per prendere tempo, ho attaccato. Si è quindi giocato anche il Golden point in cui ho perso; dispiace un po’ a un passo dalla vittoria”. Si è avvicinato al taekwondo da soli tre anni e già gareggia ai CNU: “sono stato selezionato da un esaminatore che mi ha valutato tra i migliori in base alla prestazione, perciò ho partecipato”. Per il futuro si augura di: “crescere e migliorare, maturare sportivamente. Voglio diventare cintura nera, ora ho solo la verde”.
Seguono i bronzi di Gennaro Barone +80kg, Mara Iavarone -49 kg, Raffaella Buono +67kg e forme koryo, Giulia Di Fiore -58kg, Giuseppe Strano -59kg e Chrystel Troncone -57kg.
Allegra Taglialatela
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