“La foto è stata scattata alla fine di gennaio, un pomeriggio in cui stavamo sistemando l’aula del Consiglio Studenti de L’Orientale nei pressi di Banchi Nuovi, alle spalle di Palazzo Giusso. Ad un certo punto, una nostra compagna, incurante del freddo, prende un banchetto, indossa le cuffie per isolarsi e si mette a studiare”, racconta Chiara Arcone, 23 anni, studentessa all’ultimo anno di Giurisprudenza, tesi in corso d’opera in Legislazione penale minorile. Progetti del post laurea: “Mi piacerebbe diventare magistrato, ma la gavetta è molto lunga. Ad ogni modo bisogna stringere sempre i denti”.
L’idea di partecipare al concorso è nata quasi per caso, anche se la fotografia è uno degli hobby che Chiara coltiva a livello amatoriale: “giro sempre con un’istantanea polaroid o utilizzo la fotocamera del cellulare, la foto è il ricordo di un momento”. Lo scatto veicola un messaggio simbolico: la mancanza di spazi per gli studenti, un tema molto caro alla studentessa, impegnata da qualche anno nel coordinamento universitario studentesco Link. “Quello degli spazi è uno dei tanti punti su cui ci stiamo battendo. Radicato in varie città d’Italia, Link sposa l’idea di un’università che non sia un semplice esamificio, ma una realtà inclusiva per tutti, che accolga lo studente e lo faccia crescere durante tutto l’arco del suo percorso formativo”, spiega. “Sarebbe bello avere degli spazi per farci spazio nel nostro presente così da costruire un futuro”, recita, appunto, la didascalia del suo scatto.
Originaria di Pomigliano d’Arco, Chiara sperimenta quotidianamente il problema della ricerca di aule studio: “Se alla Biblioteca di Area Umanistica di Piazza Bellini non si arriva entro le dieci, non si trova più un posto libero. In generale le biblioteche chiudono intorno alle 18, bisognerebbe prolungare l’orario di chiusura. È un paradosso negare agli studenti la possibilità di frequentare il luogo in cui si stanno formando”.
A fine marzo Chiara ritirerà il premio, lo scooter: “Guido l’auto, ma non ho mai guidato un motorino: adesso mi devo organizzare!”. Per la stampa del plexiglass ha già le idee chiare: “l’appenderò nella mia camera”.
L’idea di partecipare al concorso è nata quasi per caso, anche se la fotografia è uno degli hobby che Chiara coltiva a livello amatoriale: “giro sempre con un’istantanea polaroid o utilizzo la fotocamera del cellulare, la foto è il ricordo di un momento”. Lo scatto veicola un messaggio simbolico: la mancanza di spazi per gli studenti, un tema molto caro alla studentessa, impegnata da qualche anno nel coordinamento universitario studentesco Link. “Quello degli spazi è uno dei tanti punti su cui ci stiamo battendo. Radicato in varie città d’Italia, Link sposa l’idea di un’università che non sia un semplice esamificio, ma una realtà inclusiva per tutti, che accolga lo studente e lo faccia crescere durante tutto l’arco del suo percorso formativo”, spiega. “Sarebbe bello avere degli spazi per farci spazio nel nostro presente così da costruire un futuro”, recita, appunto, la didascalia del suo scatto.
Originaria di Pomigliano d’Arco, Chiara sperimenta quotidianamente il problema della ricerca di aule studio: “Se alla Biblioteca di Area Umanistica di Piazza Bellini non si arriva entro le dieci, non si trova più un posto libero. In generale le biblioteche chiudono intorno alle 18, bisognerebbe prolungare l’orario di chiusura. È un paradosso negare agli studenti la possibilità di frequentare il luogo in cui si stanno formando”.
A fine marzo Chiara ritirerà il premio, lo scooter: “Guido l’auto, ma non ho mai guidato un motorino: adesso mi devo organizzare!”. Per la stampa del plexiglass ha già le idee chiare: “l’appenderò nella mia camera”.







