Didattica e welfare studentesco nella Giornata dei Saperi organizzata dalla Sinistra Universitaria

Si è discusso di didattica e di welfare studentesco alla prima Giornata Regionale dei Saperi Universitari, organizzata lo scorso 14 dicembre dalla Sinistra Universitaria Campana. L’incontro, moderato dal responsabile Università della Sinistra Giovanile, Roberto Dinacci, si è tenuto presso il Centro Congressi della Federico II in via Partenope e ha visto la partecipazione dei Rettori Guido Trombetti (Federico II), Pasquale Ciriello (L’Orientale), Raimondo Pasquino (Salerno), Aniello Cimitile (Sannio). Secondo Dinacci l’università avrà sempre più la funzione di “crocevia fra il sapere del mondo e il sapere del territorio”, per cui “fare l’analisi dei fabbisogni professionali sul territorio non è localismo, ma al contrario è rispondere alle domande che ci pone la globalizzazione, che richiede non omologazione, ma grande attenzione alla propria specificità e ai propri saperi distintivi”. Da qui la richiesta ai Rettori di “organizzare nei diversi atenei forum sulla didattica per valutare e analizzare l’attuazione della riforma”. “Ci vuole un profondo riesame degli insegnamenti dei corsi di studio”, ha detto Dinacci, “una nuova loro armonizzazione con i tempi degli studenti, si deve uscire dall’enfatizzazione dell’università professionalizzante, dare centralità allo studente, rivedere, normalizzandolo, il sistema dei crediti, ripensare il modo di insegnare e di imparare”. Sono i nodi della riforma della didattica, su cui si è soffermato molto il Rettore Trombetti, che ha ancora una volta affermato: “mai più riforme a costo zero”. Si può fare un ragionamento complessivo su ciò che è stato e riflettere sui limiti della riforma, ma non è possibile prevedere ulteriori cambiamenti a costo zero: il Rettore della Federico II non ha alcun dubbio su questo. Anche per il prof. Cimitile il rinnovamento dell’università è tutta questione di investimenti: “se il governo non investe si va indietro. Eppure, deve passare questa nottata”. Il Rettore Ciriello ha posto l’accento sul titolo dell’incontro, una conferenza sullo stato dei saperi universitari in Campania: “c’è effettivamente una discrasia tra il sistema nazionale dei saperi universitari e quello regionale. Una cosa però va ricordata: il coltello dalla parte del manico ce l’ha il governo centrale. Si parla di autonomia delle università, ma è un’autonomia sempre confinata nell’ambito delle linee individuate dai decreti ministeriali”. Il prof. Pasquino è entrato nei dettagli: “per dodici anni le università sono state sottofinanziate, poi quando è venuto il momento dei finanziamenti sono state premiate le sedi che avevano i loro referenti nella commissione di valutazione, le università del Nord. A me risulta che se uno non ha le gambe per camminare lo si aiuta, non lo si penalizza”. Deve passare questa nottata, un auspicio richiamato più volte dai presenti, ai quali una parola di conforto è venuta dall’assessore regionale all’Università e alla Ricerca, Teresa Armato: la Regione fa e vuole fare ancora tanto. “La riforma ha generato instabilità nell’università”, ha detto la Armato, “da qui la scelta della Regione Campania di predisporre un sistema di aiuti. Una delle prime cose che ho fatto come assessore è stato chiedere che parte dei fondi nazionali per la qualificazione urbana fossero destinati alle residenze universitarie. Per le borse di studio è stato previsto uno stanziamento di 700.000 euro. E ancora, sto insistendo affinché sia possibile individuare, nell’ambito del finanziamento della legge regionale per il diritto allo studio, dei fondi da destinare anche al Cus e alle attività ricreative e culturali. Tutto questo per l’attuazione di un diritto di cittadinanza pieno nelle università”. L’assessore parla di studenti protagonisti, ma le rappresentanze studentesche presenti all’incontro hanno manifestato malcontento per l’attuale situazione del welfare studentesco. Il responsabile nazionale studentesco della Sinistra Universitaria Francesco Critelli ha enunciato i numeri che affliggono gli studenti fuori sede e pendolari. I costi dei mezzi di trasporto, della ristorazione, delle camere in affitto continuano ad essere elevati. E intanto gli enti per il diritto allo studio inseriscono ancora nelle graduatorie per l’assegnazione delle borse di studio la voce “idoneo non vincitore”, che vuol dire “sei meritevole, ma non possiamo pagarti”, ed è un’altra nota dolente del sistema in vigore. “Vorremmo che le borse di studio fossero effettivamente corrisposte a tutti gli aventi diritto – ha detto Emanuele Lastaria, presidente del Forum Regionale della Gioventù- la categoria degli idonei non vincitori non dovrebbe esistere più”. Lastaria ha parlato anche dell’effettività di un diritto allo studio che sia legato allo sbocco nelle professioni: “all’interno del Forum stiamo riprendendo i temi del numero chiuso e della riforma degli ordini professionali. Il numero chiuso va abolito e la sua abolizione deve essere legata alla riforma degli ordini, che sembrano avere interesse a sbarrare la strada ai giovani. Se le cose continuano così si impedisce il ricambio sociale: personalmente credo nella liberalizzazione dell’accesso alle professioni”. 
Sara Pepe
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