Il primo novembre entra in carica il nuovo Preside della Facoltà di Farmacia. E’ il professor Ettore Novellino, eletto praticamente all’unanimità a luglio. Subentra al professor Ernesto Fattorusso, il quale ha governato il timone della facoltà alla fine degli anni Ottanta e nell’ultimo triennio.
Al Preside uscente Ateneapoli ha chiesto di tracciare un quadro dei problemi risolti ed irrisolti nel corso del suo mandato. Al neo Preside, invece, di indicare le linee del suo programma.
“Quando sono stato eletto Preside per la seconda volta due erano i nodi cruciali da affrontare: strutture ed organico docenti –ricorda Fattorusso-. Il problema spazi deriva dal fatto che gli iscritti sono molto cresciuti, negli ultimi anni. Ebbene, direi che lascio la Presidenza in un momento in cui la questione è in via di soluzione. La costruzione di due aule da duecento posti è ormai avviata e la ditta dovrebbe consegnarcele entro aprile. Inoltre, abbiamo stipulato un accordo con il Comune di Napoli: parte della superficie dell’area adiacente alla metropolitana, quella che non servirà ad ampliare il parcheggio, sarà destinata a Farmacia. In un’area di 1200 metri quadrati troveranno spazio la segreteria ed altre tre aule, una delle quali riservata agli studenti per esercitazioni informatiche. I tempi, naturalmente, non sono brevissimi, per questo secondo progetto. Le aule non saranno pronte prima dell’inizio dell’anno accademico 2002/2003”.
Meno positivo il bilancio per quanto concerne l’organico. “Continuiamo ad essere pochi: 41 docenti e 29 ricercatori, a fronte di oltre 3500 studenti. Sia il Ministero sia l’Università concordano sulla necessità di garantire un riequilibrio, ma i tempi quali sono? Il problema, infatti, non è solo quello di aumentare il budget per il personale della facoltà. Serve anche un po’ di tempo per la formazione dei ricercatori”.
Al Preside uscente Ateneapoli ha chiesto di tracciare un quadro dei problemi risolti ed irrisolti nel corso del suo mandato. Al neo Preside, invece, di indicare le linee del suo programma.
“Quando sono stato eletto Preside per la seconda volta due erano i nodi cruciali da affrontare: strutture ed organico docenti –ricorda Fattorusso-. Il problema spazi deriva dal fatto che gli iscritti sono molto cresciuti, negli ultimi anni. Ebbene, direi che lascio la Presidenza in un momento in cui la questione è in via di soluzione. La costruzione di due aule da duecento posti è ormai avviata e la ditta dovrebbe consegnarcele entro aprile. Inoltre, abbiamo stipulato un accordo con il Comune di Napoli: parte della superficie dell’area adiacente alla metropolitana, quella che non servirà ad ampliare il parcheggio, sarà destinata a Farmacia. In un’area di 1200 metri quadrati troveranno spazio la segreteria ed altre tre aule, una delle quali riservata agli studenti per esercitazioni informatiche. I tempi, naturalmente, non sono brevissimi, per questo secondo progetto. Le aule non saranno pronte prima dell’inizio dell’anno accademico 2002/2003”.
Meno positivo il bilancio per quanto concerne l’organico. “Continuiamo ad essere pochi: 41 docenti e 29 ricercatori, a fronte di oltre 3500 studenti. Sia il Ministero sia l’Università concordano sulla necessità di garantire un riequilibrio, ma i tempi quali sono? Il problema, infatti, non è solo quello di aumentare il budget per il personale della facoltà. Serve anche un po’ di tempo per la formazione dei ricercatori”.
Primo
obiettivo?
“100 docenti”
obiettivo?
“100 docenti”
Una questione, dunque, che eredita il professor Novellino. Avellinese, 50 anni, laurea conseguita nel ‘74 alla Federico II, ordinario dal ‘94, il nuovo Preside è intenzionato a porre il problema sul tappeto già dal prossimo Senato Accademico. “Ci vuole un intervento economico straordinario, che almeno in parte consenta in tempi brevi di rendere meno grave la carenza di organico. In una situazione ottimale, tra docenti e ricercatori l’organico dovrebbe essere pari a due volte e mezzo quello attuale. Se però si potesse arrivare almeno a quota cento senza aspettare troppo, sarebbe una scossa in positivo. Servirebbe un impegno economico di circa tre miliardi, che potrebbero essere reperiti sia nell’ambito dell’ateneo, sia attingendo a fondi ministeriali che nel frattempo si sono resi disponibili. Il Rettore si è già dato molto da fare sul problema delle strutture, credo che con altrettanto impegno si farà carico di quest’altra questione”. La questione dell’organico docenti arriva sulla scrivania del neo Preside dal passato. Nuova di zecca, invece, è l’altra sfida che dovrà affrontare nel suo mandato: il riordino dei cicli didattici sulla base della riforma. La facoltà è ormai pronta ad attivare, sin dal prossimo anno, vari Corsi di Laurea triennali. “Stiamo sondando le richieste che provengono dalla società e dal territorio, in maniera da capire quali figure professionali occorrono. Già dal prossimo anno potremo attivare tutte o alcune di queste lauree triennali: Tossicologia ambientale ed industriale, Informatore medico scientifico, Fitofarmaci ed erboristeria, Alimentarista, Cosmetologia. Le due lauree specialistiche quinquennali saranno Farmacia e Farmacia industriale (attuale CTF)”. Un messaggio agli studenti: “fatevi incanalare e guidare con fiducia nei percorsi universitari, perché l’obiettivo della facoltà è di ridurre drasticamente il tempo necessario a conseguire la laurea ed il tasso di abbandono. Almeno il 60-70% di chi si iscrive deve conseguire la laurea triennale in tre anni e mezzo al massimo; quella quinquennale in non più di sei anni. Per realizzare questo programma intensificheremo la didattica assistita, le esercitazioni, le prove intercorso. Ecco perché – torniamo al discorso di prima – abbiamo urgentemente bisogno di uno stanziamento straordinario per incrementare i docenti in organico. Anche perché, non lo dimentichiamo, gli immatricolati continuano a crescere. Merito, questo, di una laurea che garantisce un rapido inserimento lavorativo. Trascorrono al massimo sei mesi tra la conclusione degli studi e l’ingresso nel mercato del lavoro”.
Cambiano, a Farmacia, anche le Presidenze di Corso di Laurea.
In qualità di decano sarà lo stesso Fattorusso ad indire le elezioni che designeranno il successore della professoressa Maria la Rotonda alla Presidenza del Consiglio di Corso di Laurea in Farmacia. “Candidature al momento non sono state avanzate -riferisce Fattorusso-. Probabilmente indirò le elezioni a metà novembre”. Ludovico Sorrentino, decano del Corso di Laurea in Chimica e Tecnologie Farmaceutiche, indirà invece le elezioni per la Presidenza di questo Corso. Anche qui ancora non sono state avanzate candidature. Presidente uscente è il professor Enrico Abignente.
Sul fronte studentesco, un po’ di disagio per l’affollamento delle lezioni del primo anno. Sono poco meno di cinquecento i ragazzi che le stanno seguendo al Corso di Laurea in Farmacia e circa 400 per CTF. Alcuni corsi sono stati sdoppiati; nonostante questo non è spettacolo inconsueto che alcuni ragazzi siano costretti a seguire sul ciglio della porta dell’aula. I lavori in corso acuiscono il disagio, in una facoltà che comunque strutturalmente resta una delle più accoglienti dell’ateneo.
Fabrizio Geremicca
Cambiano, a Farmacia, anche le Presidenze di Corso di Laurea.
In qualità di decano sarà lo stesso Fattorusso ad indire le elezioni che designeranno il successore della professoressa Maria la Rotonda alla Presidenza del Consiglio di Corso di Laurea in Farmacia. “Candidature al momento non sono state avanzate -riferisce Fattorusso-. Probabilmente indirò le elezioni a metà novembre”. Ludovico Sorrentino, decano del Corso di Laurea in Chimica e Tecnologie Farmaceutiche, indirà invece le elezioni per la Presidenza di questo Corso. Anche qui ancora non sono state avanzate candidature. Presidente uscente è il professor Enrico Abignente.
Sul fronte studentesco, un po’ di disagio per l’affollamento delle lezioni del primo anno. Sono poco meno di cinquecento i ragazzi che le stanno seguendo al Corso di Laurea in Farmacia e circa 400 per CTF. Alcuni corsi sono stati sdoppiati; nonostante questo non è spettacolo inconsueto che alcuni ragazzi siano costretti a seguire sul ciglio della porta dell’aula. I lavori in corso acuiscono il disagio, in una facoltà che comunque strutturalmente resta una delle più accoglienti dell’ateneo.
Fabrizio Geremicca







