Sono i fedelissimi del fitness, non perdono neanche un appuntamento con la panca e gli attrezzi, ma non si definiscono “fissati” con la linea, perché non rinunciano al sanguinaccio di Carnevale e non solo! Una chiacchierata tra un esercizio e l’altro ben venga, perché aiuta a far trascorrere le due ore tassative per completare la scheda. L’istruttore di fitness del Cus Marco Melluso descrive i corsi che seguono e mostra tutti gli attrezzi all’avanguardia con cui i ragazzi si allenano: “il più in voga tra i corsi è il functional circuit, importato dall’America; è ottimo per la tonificazione. Poi c’è quello di addominali e glutei, frequentato per la prima parte dai ragazzi, per la seconda dalle ragazze, perché i ragazzi preferiscono allenare la parte superiore, le donne il contrario. Zumba, infatti, è totalmente femminile, anche se aperto a tutti, i ragazzi lo vedono più come un balletto e preferiscono fit boxe e red training, simile al functional, con l’ausilio di palle mediche e bilancieri”. Tutti questi corsi sono compresi nel prezzo dell’abbonamento trimestrale di 100 euro, che consente agli universitari di risparmiare, allenandosi tre volte alla settimana: “il giorno più pieno è il lunedì, perché tutti mangiano a crepapelle nel week-end e si sentono in colpa. L’orario che preferiscono è dalle 18.30 alle 20.30, dopo lo studio”. Chi si iscrive per la prima volta deve rivolgersi agli istruttori, tutti altamente qualificati: “ci informiamo prima sulle esigenze o problemi del neoiscritto, per poi personalizzare la scheda”.
Il primo ad arrivare in palestra è Francesco Pizzo, al quarto anno di Ingegneria Chimica della Federico II: “vengo qui perché mi rilasso, la mente si libera dallo studio. Mi alleno per due ore, tre volte a settimana e rinuncio alla palestra solo a due giorni dall’esame. La mia dieta è equilibrata, ma non sono attentissimo alla linea”. Gli attrezzi per lui indispensabili: “panca, leg press, bilanciere, manubri, tapis roulant e vogatore, che simula l’esercizio delle braccia che fai in canoa. Sono strumenti della Technogym, molto buoni per chi se ne intende. In palestra ci vuole costanza per ottenere risultati, senza caricarsi troppo. Dopo un anno si iniziano a vedere”. Francesco si sta per laureare alla Triennale: “prenderò sul 100 e penso di continuare con la Magistrale. Ho amato il mio Corso di Laurea, complesso, ma mi ha dato soddisfazioni. Gli esami che ho preferito: Macchine, Impianti chimici e Chimica organica”.
Sempre aspirante ingegnere, questa volta Civile, Alessio Gerbrico, al secondo anno di Magistrale: “mi piace tenermi in allenamento e la flessibilità che ti permette il fitness è importante. Scelgo il momento della giornata in cui venire al CUS, di solito il primo pomeriggio, finiti i corsi all’Università”. Gli strumenti ai quali non rinuncerebbe mai: “la cyclette e la corda. Mangio di tutto, non faccio dello sport una ragione di vita”. Ha scelto l’Ingegneria Civile per la sua passione per i trasporti: “i treni sono i miei preferiti. Viaggio spesso e la prima volta in treno è stata emozionante. L’esame che mi ha colpito maggiormente è stato Tecnologie dei sistemi di trasporto”.
Il terzo futuro ingegnere, Biomedico, è Mirko Salvatori. Ha solo 19 anni: “ho scelto il CUS per la vicinanza a casa e la comodità di orari. Non rinuncio a un paio d’ore di allenamento neanche sotto esame”. Della sua esperienza universitaria racconta: “Inizialmente ho tentato il test per entrare a Fisioterapia, ma non l’ho superato. Pensavo che questo Corso di Studi fosse più semplice, mi sono dovuto ricredere”. L’esame che lo ha appassionato di più: “Informatica”. Ha qualcosa da dire sull’organizzazione: “talvolta gli esami sono fissati alle 8.00 ma i docenti si presentano alle 11.00”.
Frequenta la palestra specialmente per intrattenere relazioni sociali Donato Saccone, al secondo anno di Economia Aziendale della Federico II: “vengo solo quando c’è gente e parlo con tutti. Alle 19.00 si socializza di più, poi torno a casa e mangio pollo fritto o qualcos’altro di pesante. Quando fai massa muscolare devi mangiare molto, ma evitare robaccia. Non sono uno sportivo doc, come si può intuire”. Gli esami che ha preferito: “Micro e Macroeconomia, con docenti molto bravi: Simonelli e Immordino. In futuro spero solo di non restare disoccupato”.
Unica ragazza ad allenarsi il mercoledì, giorno in cui non ci sono corsi tipicamente femminili, Francesca Strazzulli: “seguo il functional perché è movimentato e mi dà la possibilità di distrarmi. Anche Belen si allena così. Cambi sempre stazione, ovvero esercizio. Con gli attrezzi mi annoio, anche se sono di qualità. Ho scelto questa palestra perché c’è aria, c’è il parcheggio, non è un buco ed è ben riscaldata. I risultati sono arrivati: quattro chili in meno in un anno. Gli istruttori sono simpatici, ma non è facilissimo socializzare, perché, essendo grande, la palestra è dispersiva e tutti sono concentrati sul lavoro fisico”. È iscritta al primo anno di Management delle Imprese Turistiche alla Parthenope: “mi trovo abbastanza bene, ma non ho frequento molto”.
Allegra Taglialatela
Il primo ad arrivare in palestra è Francesco Pizzo, al quarto anno di Ingegneria Chimica della Federico II: “vengo qui perché mi rilasso, la mente si libera dallo studio. Mi alleno per due ore, tre volte a settimana e rinuncio alla palestra solo a due giorni dall’esame. La mia dieta è equilibrata, ma non sono attentissimo alla linea”. Gli attrezzi per lui indispensabili: “panca, leg press, bilanciere, manubri, tapis roulant e vogatore, che simula l’esercizio delle braccia che fai in canoa. Sono strumenti della Technogym, molto buoni per chi se ne intende. In palestra ci vuole costanza per ottenere risultati, senza caricarsi troppo. Dopo un anno si iniziano a vedere”. Francesco si sta per laureare alla Triennale: “prenderò sul 100 e penso di continuare con la Magistrale. Ho amato il mio Corso di Laurea, complesso, ma mi ha dato soddisfazioni. Gli esami che ho preferito: Macchine, Impianti chimici e Chimica organica”.
Sempre aspirante ingegnere, questa volta Civile, Alessio Gerbrico, al secondo anno di Magistrale: “mi piace tenermi in allenamento e la flessibilità che ti permette il fitness è importante. Scelgo il momento della giornata in cui venire al CUS, di solito il primo pomeriggio, finiti i corsi all’Università”. Gli strumenti ai quali non rinuncerebbe mai: “la cyclette e la corda. Mangio di tutto, non faccio dello sport una ragione di vita”. Ha scelto l’Ingegneria Civile per la sua passione per i trasporti: “i treni sono i miei preferiti. Viaggio spesso e la prima volta in treno è stata emozionante. L’esame che mi ha colpito maggiormente è stato Tecnologie dei sistemi di trasporto”.
Il terzo futuro ingegnere, Biomedico, è Mirko Salvatori. Ha solo 19 anni: “ho scelto il CUS per la vicinanza a casa e la comodità di orari. Non rinuncio a un paio d’ore di allenamento neanche sotto esame”. Della sua esperienza universitaria racconta: “Inizialmente ho tentato il test per entrare a Fisioterapia, ma non l’ho superato. Pensavo che questo Corso di Studi fosse più semplice, mi sono dovuto ricredere”. L’esame che lo ha appassionato di più: “Informatica”. Ha qualcosa da dire sull’organizzazione: “talvolta gli esami sono fissati alle 8.00 ma i docenti si presentano alle 11.00”.
Frequenta la palestra specialmente per intrattenere relazioni sociali Donato Saccone, al secondo anno di Economia Aziendale della Federico II: “vengo solo quando c’è gente e parlo con tutti. Alle 19.00 si socializza di più, poi torno a casa e mangio pollo fritto o qualcos’altro di pesante. Quando fai massa muscolare devi mangiare molto, ma evitare robaccia. Non sono uno sportivo doc, come si può intuire”. Gli esami che ha preferito: “Micro e Macroeconomia, con docenti molto bravi: Simonelli e Immordino. In futuro spero solo di non restare disoccupato”.
Unica ragazza ad allenarsi il mercoledì, giorno in cui non ci sono corsi tipicamente femminili, Francesca Strazzulli: “seguo il functional perché è movimentato e mi dà la possibilità di distrarmi. Anche Belen si allena così. Cambi sempre stazione, ovvero esercizio. Con gli attrezzi mi annoio, anche se sono di qualità. Ho scelto questa palestra perché c’è aria, c’è il parcheggio, non è un buco ed è ben riscaldata. I risultati sono arrivati: quattro chili in meno in un anno. Gli istruttori sono simpatici, ma non è facilissimo socializzare, perché, essendo grande, la palestra è dispersiva e tutti sono concentrati sul lavoro fisico”. È iscritta al primo anno di Management delle Imprese Turistiche alla Parthenope: “mi trovo abbastanza bene, ma non ho frequento molto”.
Allegra Taglialatela







