“Sono contento di aver contribuito, penso in maniera incisiva, a movimentare questa campagna elettorale, al dibattito, nato in queste settimane in Ateneo, aperto, leale e vivace. Adesso chiederei a tutti di abbassare i toni, per non esasperare il confronto, e concentrarsi su una riflessione personale in vista del voto”. Alle soglie del 18 giugno, giornata in cui si deciderà chi guiderà l’Ateneo per i prossimi sei anni, il prof. Giuseppe Cataldi fa un bilancio fondamentalmente positivo di questa esperienza, nata dalla sua volontà di mettersi in gioco per servire al meglio l’Istituzione.
“Voglio ricordare che tra me e l’altra candidata, prof.ssa Morlicchio, non c’è e non deve esserci una contrapposizione, ma una concorrenza. Io mi auguro di poter essere eletto per la mia voglia di fare, di innovare, di fare squadra, di costruire insieme il futuro dell’Orientale. Sono stato contento di aver trovato l’appoggio degli studenti e del personale amministrativo, ma anche di tanti giovani colleghi, che credono in me. Dopo il voto, però, chiunque sarà il prossimo Rettore, è compito di tutti mettersi al servizio dell’Ateneo, al di là delle contrapposizioni elettorali e mettendo da parte eventuali frizioni”.
Un invito forse rivolto soprattutto a chi, durante questa campagna elettorale, ha fatto uscire fuori il ‘peggior Orientale’, come è stato sottolineato nell’incontro del 28, e come lo stesso Cataldi ricorda: “Durante la stesura del programma mi è capitato di ricevere critiche e sollecitazioni, che, in maniera costruttiva, mi hanno aiutato a capire quali erano le priorità in Ateneo. Questo dialogo aperto e leale, sia con colleghi che con le altre componenti di Ateneo, è stato utilissimo e stimolante. Mi hanno invece profondamente deluso quelle critiche, non costruttive, ma esclusivamente finalizzate a mettermi in difficoltà che ho visto nascere in alcune occasioni. Purtroppo nel ‘pacchetto’ c’è anche questo, e non fa bene a nessuno, soprattutto non fa bene all’Orientale. Se sarò Rettore vorrò essere il Rettore di tutti, aprire un dialogo con tutti i colleghi, e non mettere nell’angolo né mobbizzare nessuno”.
Tirando le somme, conclude quindi il candidato, si tratterà di una vittoria in ogni caso: “Ho imparato tanto, nel bene e nel male, ho conosciuto, parlato, avuto sostegno e confronto leale da tante persone, e per me già questo è un grande successo. La mia vittoria ce l’ho già in tasca!”.
“Voglio ricordare che tra me e l’altra candidata, prof.ssa Morlicchio, non c’è e non deve esserci una contrapposizione, ma una concorrenza. Io mi auguro di poter essere eletto per la mia voglia di fare, di innovare, di fare squadra, di costruire insieme il futuro dell’Orientale. Sono stato contento di aver trovato l’appoggio degli studenti e del personale amministrativo, ma anche di tanti giovani colleghi, che credono in me. Dopo il voto, però, chiunque sarà il prossimo Rettore, è compito di tutti mettersi al servizio dell’Ateneo, al di là delle contrapposizioni elettorali e mettendo da parte eventuali frizioni”.
Un invito forse rivolto soprattutto a chi, durante questa campagna elettorale, ha fatto uscire fuori il ‘peggior Orientale’, come è stato sottolineato nell’incontro del 28, e come lo stesso Cataldi ricorda: “Durante la stesura del programma mi è capitato di ricevere critiche e sollecitazioni, che, in maniera costruttiva, mi hanno aiutato a capire quali erano le priorità in Ateneo. Questo dialogo aperto e leale, sia con colleghi che con le altre componenti di Ateneo, è stato utilissimo e stimolante. Mi hanno invece profondamente deluso quelle critiche, non costruttive, ma esclusivamente finalizzate a mettermi in difficoltà che ho visto nascere in alcune occasioni. Purtroppo nel ‘pacchetto’ c’è anche questo, e non fa bene a nessuno, soprattutto non fa bene all’Orientale. Se sarò Rettore vorrò essere il Rettore di tutti, aprire un dialogo con tutti i colleghi, e non mettere nell’angolo né mobbizzare nessuno”.
Tirando le somme, conclude quindi il candidato, si tratterà di una vittoria in ogni caso: “Ho imparato tanto, nel bene e nel male, ho conosciuto, parlato, avuto sostegno e confronto leale da tante persone, e per me già questo è un grande successo. La mia vittoria ce l’ho già in tasca!”.







