Natale ha portato quest’anno agli studenti che frequentano il complesso universitario di Monte Sant’Angelo ben tre alberi decorativi. Sono stati installati nei Centri Comuni, nell’aulario A e nell’aulario G, e, proprio come accade ormai da molto tempo per l’abete della Galleria Umberto I, sono diventati fino dopo l’Epifania, quando sono stati recuperati dalla ditta che si occupa del verde nel centro universitario, gli abeti dei desideri. Oltre un centinaio i bigliettini collocati dagli studenti che frequentano la struttura di via Cinthia.
L’iniziativa è nata dalla collaborazione tra il dott. Camillo Montola, che coordina attualmente l’Ufficio Servizi generali dell’area di Monte Sant’Angelo, e l’associazione studentesca Unina. “Il nostro obiettivo – racconta Nancy Capobianco, neolaureata in Economia – era di dar vita ad una occasione di coinvolgimento e di aggregazione”. Obiettivo centrato, se si considera che sono stati affissi agli alberi di Natale oltre un centinaio di bigliettini. “Gli studenti, sin dopo poche ore dall’installazione, hanno impugnato carta e penna ed iniziato a scrivere. L’albero – sottolinea Capobianco – è divenuto punto di incontro. Dalle letterine a Babbo Natale affidate agli alberi emergono sogni, speranze, paure, perplessità per il futuro. Poi ci sono lamentele e suggerimenti indirizzati all’Ateneo ed ai Dipartimenti. Infine, pensieri e dediche a professori ed a studenti”.
C’è chi interroga Babbo Natale per conoscere quando aprirà l’Ufficio dell’Azienda per il diritto allo studio e chi, evidentemente uno studente lavoratore od un impiegato dell’Ateneo, gli affida la speranza di un aumento di stipendio. Un bigliettino racconta le traversie di un iscritto a Chimica Industriale. “Intercedi”, scrive all’omone in rosso che viaggia sulla slitta trascinata dalle renne, “affinché questo benedetto semestre porti in cassa Chimica Fisica I e Chimica Organica I”. Conclude con un augurio che difficilmente Santa Claus potrà esaudire: “Se possibile, fai cadere con le mani in tasca il carissimo professore C.A.”.
Pensieri diversi quelli di C.R., un studentessa. “Caro Babbo Natale – scrive – quest’anno non ti chiedo di farmi superare gli innumerevoli esami che dovrei fare ma di farmi trascorrere un Natale in armonia, pieno di amore e di serenità. Ciò che manca nella mia vita da troppo tempo”.
L’iniziativa è nata dalla collaborazione tra il dott. Camillo Montola, che coordina attualmente l’Ufficio Servizi generali dell’area di Monte Sant’Angelo, e l’associazione studentesca Unina. “Il nostro obiettivo – racconta Nancy Capobianco, neolaureata in Economia – era di dar vita ad una occasione di coinvolgimento e di aggregazione”. Obiettivo centrato, se si considera che sono stati affissi agli alberi di Natale oltre un centinaio di bigliettini. “Gli studenti, sin dopo poche ore dall’installazione, hanno impugnato carta e penna ed iniziato a scrivere. L’albero – sottolinea Capobianco – è divenuto punto di incontro. Dalle letterine a Babbo Natale affidate agli alberi emergono sogni, speranze, paure, perplessità per il futuro. Poi ci sono lamentele e suggerimenti indirizzati all’Ateneo ed ai Dipartimenti. Infine, pensieri e dediche a professori ed a studenti”.
C’è chi interroga Babbo Natale per conoscere quando aprirà l’Ufficio dell’Azienda per il diritto allo studio e chi, evidentemente uno studente lavoratore od un impiegato dell’Ateneo, gli affida la speranza di un aumento di stipendio. Un bigliettino racconta le traversie di un iscritto a Chimica Industriale. “Intercedi”, scrive all’omone in rosso che viaggia sulla slitta trascinata dalle renne, “affinché questo benedetto semestre porti in cassa Chimica Fisica I e Chimica Organica I”. Conclude con un augurio che difficilmente Santa Claus potrà esaudire: “Se possibile, fai cadere con le mani in tasca il carissimo professore C.A.”.
Pensieri diversi quelli di C.R., un studentessa. “Caro Babbo Natale – scrive – quest’anno non ti chiedo di farmi superare gli innumerevoli esami che dovrei fare ma di farmi trascorrere un Natale in armonia, pieno di amore e di serenità. Ciò che manca nella mia vita da troppo tempo”.







