Il passaggio dalle superiori all’università può essere ostico, ma a questo Corso c’è un vantaggio, le classi poco numerose: “ambientarsi non è facile. Io mi sono trovato spaesato. Però, essendo pochi, si è molto seguiti. I professori ti conoscono e c’è meno vergogna anche a porre una domanda. Inoltre, per ogni anno, c’è un tutor, quindi abbiamo un punto di riferimento”, dice Andrea Venturino, al secondo anno della Triennale in Biotecnologie Biomolecolari e Industriali. Come a scuola, anche qui, le lezioni si seguono sempre nello stesso posto. Lo spiega una matricola, Dario Buongiorno: “i corsi sono tutti a Monte Sant’Angelo. Al primo anno, tutte le lezioni sono state tenute nella stessa aula. Solo per Informatica ci siamo spostati nel laboratorio con i computer”. Per iscriversi, è necessario passare il test di ammissione, un modo per cominciare a capire che cosa si andrebbe a studiare: “le materie della prova sono quelle del primo anno di corso”. Si studia per il test, ma poi si riparte da zero. Tra le materie del primo anno, ci sono Matematica, per la quale “facciamo due lezioni a settimana per tre mesi. Si parte dagli insiemi per arrivare agli integrali, passando per le funzioni” e Chimica Generale. Anche qui si parte dal principio, “dalla definizione di atomo e molecola fino ad arrivare alle reazioni di acidi e basi”. Tre mesi di corso per ogni semestre, poi tocca ai ragazzi parlare: “ci sono tre date d’esame alla sessione di gennaio-febbraio, altrettante a quella di giugno-luglio e un appello a settembre. È importante trovare uno stile di studio, seguire i corsi e contemporaneamente studiare”. Ad aspettare le future matricole c’è anche Chimica Organica, un esame che è piaciuto a Mariano Rumolo, del primo anno: “il prof. De Napoli si fa capire molto. L’argomento centrale è la chimica del carbonio della quale si studiano composti, nomenclature e reazioni. Si parte dalle basi. Addirittura ci è stato fatto un riassunto di Chimica Generale che avevamo studiato al primo semestre”. Mariano fa parte anche della Commissione Studenti–Docenti, un tavolo di lavoro messo su dal Dipartimento per favorire la condivisione e la risoluzione dei problemi: “Il suo obiettivo è quello di aiutare noi studenti. È un punto di riferimento per qualsiasi cosa”. Il quadro delle materie di base studiate al primo anno è composto, come spiega la matricola Rita Pennino, anche da “corsi di Fisica e di Genetica che sono molto utili. Gli esami sono sia scritti che orali”. La mole di studio varia in base all’esame e ai suoi crediti, ma “in media studiamo più o meno 400 pagine a esame”. Uno studio necessario per avere “una preparazione ad ampio raggio, perché il nostro ramo è a metà tra un ingegnere chimico e un biologo”. Già dal primo anno, ci si può fare un’idea di cosa sia un biotecnologo grazie all’esame di Introduzione alle biotecnologie e biologia che, per Alessia Pancaro, del secondo anno, è “una panoramica introduttiva che serve molto a preparare per quello che verrà in seguito”. È solo un piccolo assaggio: “la parte sulle Biotecnologie a questo esame è molto ridotta, si studia soprattutto Biologia. All’esame ci sono 50 domande a risposta multipla. Molti hanno avuto difficoltà e l’hanno dovuto affrontare più volte”. L’importante, per chi sceglie questo Corso è, secondo Rosanna Puopolo, del secondo anno: “non sottovalutarlo. Molti del primo anno non sono convinti della scelta o avevano in mente altri programmi, come fare Medicina. Il nostro Corso è ben strutturato, ma serve impegnarsi dal primo momento”.