“Non pagare” e “Ciriello non ti pago” sono gli slogan coniati dagli studenti che campeggiano sugli striscioni nelle sedi dell’Ateneo e sui volantini. La mobilitazione è sfociata in una prima assemblea che si è tenuta il 22 marzo, organizzata dal gruppo Sabomav formato da diversi studenti dell’Ateneo e a cui hanno partecipato anche i ragazzi del Collettivo, di Orientale 05, di Radio- Azioni e della Sinistra Universitaria. “Siamo un’assemblea permanente – spiega Giovanni, di Sabomav – senza una particolare connotazione politica, nata come risposta all’aumento delle tasse. Consideriamo quello che sta succedendo una truffa perché non si possono modificare le tasse ad anno accademico iniziato”. “Ci sono stati aumenti enormi ed ingiustificati – afferma Alessandro Poma di Orientale ‘05 – Chiediamo, in ogni caso, di mantenere invariate le tasse per quest’anno ed aspettare il prossimo, con l’insediamento in Consiglio d’Amministrazione dei nuovi rappresentanti degli studenti”. “La paternità politica di questo sistema non ci appartiene – aggiunge Alessandro Etzi – L’approvazione in Commissione di questo nuovo sistema è avvenuta nel 2004 quando il nostro gruppo ancora non era nato. Inoltre noi, come rappresentanti, non eravamo stati minimamente informati sulla questione e questo conferma che gli studenti in questa università sono solo un corollario”
“Le informazioni fornite agli studenti sono state poche e confuse – spiega anche Alfredo Barillari, candidato alle prossime elezioni per Orientale ‘05 – In alcuni frangenti avevamo ipotizzato degli aumenti di trecento-quattrocento euro che poi si sono rivelati errati. Attiveremo uno sportello informativo sulle tasse per aiutare gli studenti a calcolare la loro quota di contribuzione”. Evidenzia Andrea Ferrara, della Sinistra Universitaria: “adesso la terza fascia comprende i redditi a partire da 16.800 euro, quindi molti si sono ritrovati nella fascia più alta di contribuzione”. “I contorni della questione non sono molto chiari – sottolinea un membro del Collettivo – Probabilmente questi aumenti di 200 euro sono dovuti ad un errore della segreteria, ma, comunque, il discorso è molto più complesso e non riguarda solo la riduzione delle fasce, che adesso si chiamano scaglioni: calcolando l’importo su una aliquota marginale fissa del 3% non si crea un sistema giusto. La nostra battaglia è storicamente rivolta ad un’abolizione delle fasce e per l’introduzione di una aliquota marginale progressiva rispetto al reddito da zero a infinito. In questo modo la tassa si calcola realmente in maniera proporzionale al reddito”. Anche i ragazzi di Radio-azioni seguono la vicenda, in quanto si sentono coinvolti come mezzo d’informazione degli studenti dell’Ateneo. “Abbiamo deciso di usare la radio per offrire informazioni sul problema – spiega Alessandro Ventura, di Radioazioni – Ci sembra assurdo che vengano aumentate le tasse in corso d’anno mentre è evidente il calo crescente dei servizi”.
Ma ancora c’è molta confusione tra gli studenti e non tutti sono al corrente della situazione: le informazioni che circolano sono voci di corridoio o passaparola tra amici.
“Non ne so molto – spiega Domenico, iscritto a Relazioni Internazionali di Scienze Politiche – ma sono preoccupato perché non fa certo piacere un aumento delle tasse”. “Ancora non mi è arrivato il bollettino della seconda rata – commenta Rosa, iscritta a Lingue – ma ho sentito parlare di aumenti per chi, come me, si trovava nella vecchia quarta fascia. Ho capito solo che l’Università non ha soldi e li vuole da noi”.
Molta agitazione e attesa anche fra chi non sa molto della situazione e vorrebbe maggiore informazione: “alcuni amici ci hanno detto che dovremo pagare 100 o 200 euro in più – raccontano due studentesse anonime – Noi ancora non sappiamo nulla ed in segreteria non ci hanno dato nessuna informazione. Se avessimo saputo dell’assemblea avremmo partecipato perché siamo molto preoccupate”.
E chi ha già ricevuto il secondo bollettino di pagamento, si è precipitato in segreteria a chiedere chiarimenti come Serena, iscritta a Lingue e letterature straniere: “io rientravo in quarta fascia ed adesso sono passata all’attuale terza trovandomi a pagare 200 euro in più sulla seconda rata. Secondo me non è assolutamente giusto perché se anche vanno introdotti dei cambiamenti questo va fatto dal prossimo anno. Ad inizio anno non sapevamo nulla di questi aumenti, e se adesso qualcuno non ce li ha questi soldi? Io non voglio pagare”. “Non si cambiano le regole in corso d’opera”.
Il malcontento di Serena è condiviso da tutti quelli che si sono ritrovati con più di 200 euro di aumento da pagare senza saperne niente. “Io mi sono laureata a febbraio e adesso mi devo iscrivere alla specialistica in Lingue e Letterature romanze e latino americane – spiega Mara – Ho pagato la prima rata ed adesso sono venuta in segreteria: quando hanno detto che con le cifre del modello Isee devo pagare una differenza di 400 euro, sono rimasta senza parole. Ho capito solo che dalla seconda fascia sono passata alla terza”.
“Io dovevo avere un rimborso – spiega Annarita, iscritta a Lingue – perché l’anno scorso avevo sbagliato fascia di riferimento. Ma quest’anno invece del rimborso mi sono ritrovata nella fascia più alta, l’attuale terza, e con 200 euro in più da versare. Credo che aspetterò per pagare”. “Anche mio padre vuole aspettare a pagare – conferma Manuela – Sono stata in Presidenza a chiedere informazioni dopo l’arrivo del secondo bollettino con 200 euro d’aumento, ma per adesso non pagherò”. E sono in tanti ad attendere ulteriori sviluppi prima di andare in banca a pagare.
Valentina Orellana
“Le informazioni fornite agli studenti sono state poche e confuse – spiega anche Alfredo Barillari, candidato alle prossime elezioni per Orientale ‘05 – In alcuni frangenti avevamo ipotizzato degli aumenti di trecento-quattrocento euro che poi si sono rivelati errati. Attiveremo uno sportello informativo sulle tasse per aiutare gli studenti a calcolare la loro quota di contribuzione”. Evidenzia Andrea Ferrara, della Sinistra Universitaria: “adesso la terza fascia comprende i redditi a partire da 16.800 euro, quindi molti si sono ritrovati nella fascia più alta di contribuzione”. “I contorni della questione non sono molto chiari – sottolinea un membro del Collettivo – Probabilmente questi aumenti di 200 euro sono dovuti ad un errore della segreteria, ma, comunque, il discorso è molto più complesso e non riguarda solo la riduzione delle fasce, che adesso si chiamano scaglioni: calcolando l’importo su una aliquota marginale fissa del 3% non si crea un sistema giusto. La nostra battaglia è storicamente rivolta ad un’abolizione delle fasce e per l’introduzione di una aliquota marginale progressiva rispetto al reddito da zero a infinito. In questo modo la tassa si calcola realmente in maniera proporzionale al reddito”. Anche i ragazzi di Radio-azioni seguono la vicenda, in quanto si sentono coinvolti come mezzo d’informazione degli studenti dell’Ateneo. “Abbiamo deciso di usare la radio per offrire informazioni sul problema – spiega Alessandro Ventura, di Radioazioni – Ci sembra assurdo che vengano aumentate le tasse in corso d’anno mentre è evidente il calo crescente dei servizi”.
Ma ancora c’è molta confusione tra gli studenti e non tutti sono al corrente della situazione: le informazioni che circolano sono voci di corridoio o passaparola tra amici.
“Non ne so molto – spiega Domenico, iscritto a Relazioni Internazionali di Scienze Politiche – ma sono preoccupato perché non fa certo piacere un aumento delle tasse”. “Ancora non mi è arrivato il bollettino della seconda rata – commenta Rosa, iscritta a Lingue – ma ho sentito parlare di aumenti per chi, come me, si trovava nella vecchia quarta fascia. Ho capito solo che l’Università non ha soldi e li vuole da noi”.
Molta agitazione e attesa anche fra chi non sa molto della situazione e vorrebbe maggiore informazione: “alcuni amici ci hanno detto che dovremo pagare 100 o 200 euro in più – raccontano due studentesse anonime – Noi ancora non sappiamo nulla ed in segreteria non ci hanno dato nessuna informazione. Se avessimo saputo dell’assemblea avremmo partecipato perché siamo molto preoccupate”.
E chi ha già ricevuto il secondo bollettino di pagamento, si è precipitato in segreteria a chiedere chiarimenti come Serena, iscritta a Lingue e letterature straniere: “io rientravo in quarta fascia ed adesso sono passata all’attuale terza trovandomi a pagare 200 euro in più sulla seconda rata. Secondo me non è assolutamente giusto perché se anche vanno introdotti dei cambiamenti questo va fatto dal prossimo anno. Ad inizio anno non sapevamo nulla di questi aumenti, e se adesso qualcuno non ce li ha questi soldi? Io non voglio pagare”. “Non si cambiano le regole in corso d’opera”.
Il malcontento di Serena è condiviso da tutti quelli che si sono ritrovati con più di 200 euro di aumento da pagare senza saperne niente. “Io mi sono laureata a febbraio e adesso mi devo iscrivere alla specialistica in Lingue e Letterature romanze e latino americane – spiega Mara – Ho pagato la prima rata ed adesso sono venuta in segreteria: quando hanno detto che con le cifre del modello Isee devo pagare una differenza di 400 euro, sono rimasta senza parole. Ho capito solo che dalla seconda fascia sono passata alla terza”.
“Io dovevo avere un rimborso – spiega Annarita, iscritta a Lingue – perché l’anno scorso avevo sbagliato fascia di riferimento. Ma quest’anno invece del rimborso mi sono ritrovata nella fascia più alta, l’attuale terza, e con 200 euro in più da versare. Credo che aspetterò per pagare”. “Anche mio padre vuole aspettare a pagare – conferma Manuela – Sono stata in Presidenza a chiedere informazioni dopo l’arrivo del secondo bollettino con 200 euro d’aumento, ma per adesso non pagherò”. E sono in tanti ad attendere ulteriori sviluppi prima di andare in banca a pagare.
Valentina Orellana







