Con 118 voti a favore, 8 schede bianche, tre nulle (tra cui una al prof. Guglielmo Trupiano che però è associato e dunque non eleggibile), ed una scheda per la prof.ssa Gangemi, giovedì 9 giugno, il prof. Benedetto Gravagnuolo è stato confermato Preside di Architettura per il prossimo triennio. 130 sono stati i votanti su 151 aventi diritto. “Per esserci un solo candidato, è andata molto bene”, afferma il prof. Antonio Lavaggi, Presidente del Corso di Laurea in Architettura, commentando l’alto numero di votanti. Mentre un sorridente Gravagnuolo, a spoglio appena ultimato, ha affermato: “ringrazio molto tutti, per questo ampio quorum, un segnale forte per la facoltà, di unità e di coralità, di condivisione del lavoro svolto. Fare il Preside è impegnativo, occorre collaborazione e lavoro collettivo” e poi usa una metafora: “mi sento come nell’atletica leggera, come nella staffetta: la Facoltà mi ha dato fiato per tre anni, per andare avanti, ma occorrerà anche preparare altri concorrenti”.
Prof. Claudio Claudi: “sono veramente contento che dopo Ingegneria, Economia, Medicina, anche Architettura abbia dato un forte segno di compattezza ed attenzione. Una partecipazione così ampia mostra una facoltà unita e collaborativa, utile anche per far sentire sempre la nostra voce nell’ateneo. Auspico e sono sicuro che uguale compattezza si abbia per il Polo intorno al prof. D’Apuzzo, persona di valore. L’obiettivo è di una affermazione brillante al primo turno”. Prof. Francesco Bruno: “una dimostrazione che questo triennio è andato bene, perché senza rivalità ci è stato un alto quorum”. Priorità? “La riforma, che didatticamente produce parecchi problemi e come sempre la sede. Anche Palazzo Gravina va migliorato, non abbiamo aule grandi e forse va conservato qualche spazio in via Mezzocannone”. Prof. Lavaggi. “Siamo tutti molto soddisfatti e contenti. Il voto dimostra una valutazione assolutamente positiva sulle cose fatte”. Le cose da fare? “La didattica prima di tutto. Occorre continuare a mettere ordine sull’ultima riforma e nei passaggi da un Corso di Laurea all’altro. C’è una buona percentuale di studenti, il 50%, che è ormai in regola”. “Consolante che in facoltà ci siano molti seminari, docenti stranieri, etc., con grande partecipazione di pubblico”. Un’iniziativa presso il Corso di Laurea che presiede: “Piccolo e bello”, un ciclo di seminari al secondo anno, con architetti, ma non docenti, che vengono a presentare progetti di piccole dimensioni e si confrontano con gli studenti”, 200 i presenti in media.
Prof. Bruno. “La facoltà deve sempre più essere presente sui temi della città, nell’interesse dei nostri laureati, ……”.
Delia Evangelista Presidente del Consiglio degli Studenti di Facoltà. “Come già dicemmo quando il Preside ha presentato il programma, gli studenti sono da lui messi al primo posto, veniamo spesso consultati, siamo spronati a collaborare e dire la nostra. Anche i concorsi che vengono proposti alla Facoltà, sono sempre aperti agli studenti. Siamo coinvolti anche quando arrivano grandi studiosi come Alvaro Siza. A parte la fase di rodaggio iniziale, c’è sempre stata un’ottima collaborazione che farà sicuramente bene nei prossimi tre anni”. “Gravagnuolo, poi, mostra grande attenzione per gli studenti sia del vecchio che del nuovo ordinamento. E poi è impegnato anche sugli sbocchi occupazionali. In questo senso è ottima l’iniziativa dell’Osservatorio sull’orientamento –responsabile il prof. Leonardo Di Mauro-, una Commissione molto attenta anche alle nuove lauree. La riforma della 509, con la Y, crea problemi identici a tutte le facoltà. Già ci sono facoltà che sono passate dal 3+2 al 4+1. Noi di Architettura abbiamo tutti e tre i sistemi: la tabella 30, riforma e nuovissima riforma, senza contare la 0025, il vecchissimo ordinamento, circa 300 persone che lentamente si stanno laureando, anche perché noi futuri architetti siamo dei tecnici, dunque ci vanno bene le facilitazioni burocratiche ma non chiediamo né vogliamo sconti sui programmi tecnici qualificanti la disciplina”.
Prof. Claudio Claudi: “sono veramente contento che dopo Ingegneria, Economia, Medicina, anche Architettura abbia dato un forte segno di compattezza ed attenzione. Una partecipazione così ampia mostra una facoltà unita e collaborativa, utile anche per far sentire sempre la nostra voce nell’ateneo. Auspico e sono sicuro che uguale compattezza si abbia per il Polo intorno al prof. D’Apuzzo, persona di valore. L’obiettivo è di una affermazione brillante al primo turno”. Prof. Francesco Bruno: “una dimostrazione che questo triennio è andato bene, perché senza rivalità ci è stato un alto quorum”. Priorità? “La riforma, che didatticamente produce parecchi problemi e come sempre la sede. Anche Palazzo Gravina va migliorato, non abbiamo aule grandi e forse va conservato qualche spazio in via Mezzocannone”. Prof. Lavaggi. “Siamo tutti molto soddisfatti e contenti. Il voto dimostra una valutazione assolutamente positiva sulle cose fatte”. Le cose da fare? “La didattica prima di tutto. Occorre continuare a mettere ordine sull’ultima riforma e nei passaggi da un Corso di Laurea all’altro. C’è una buona percentuale di studenti, il 50%, che è ormai in regola”. “Consolante che in facoltà ci siano molti seminari, docenti stranieri, etc., con grande partecipazione di pubblico”. Un’iniziativa presso il Corso di Laurea che presiede: “Piccolo e bello”, un ciclo di seminari al secondo anno, con architetti, ma non docenti, che vengono a presentare progetti di piccole dimensioni e si confrontano con gli studenti”, 200 i presenti in media.
Prof. Bruno. “La facoltà deve sempre più essere presente sui temi della città, nell’interesse dei nostri laureati, ……”.
Delia Evangelista Presidente del Consiglio degli Studenti di Facoltà. “Come già dicemmo quando il Preside ha presentato il programma, gli studenti sono da lui messi al primo posto, veniamo spesso consultati, siamo spronati a collaborare e dire la nostra. Anche i concorsi che vengono proposti alla Facoltà, sono sempre aperti agli studenti. Siamo coinvolti anche quando arrivano grandi studiosi come Alvaro Siza. A parte la fase di rodaggio iniziale, c’è sempre stata un’ottima collaborazione che farà sicuramente bene nei prossimi tre anni”. “Gravagnuolo, poi, mostra grande attenzione per gli studenti sia del vecchio che del nuovo ordinamento. E poi è impegnato anche sugli sbocchi occupazionali. In questo senso è ottima l’iniziativa dell’Osservatorio sull’orientamento –responsabile il prof. Leonardo Di Mauro-, una Commissione molto attenta anche alle nuove lauree. La riforma della 509, con la Y, crea problemi identici a tutte le facoltà. Già ci sono facoltà che sono passate dal 3+2 al 4+1. Noi di Architettura abbiamo tutti e tre i sistemi: la tabella 30, riforma e nuovissima riforma, senza contare la 0025, il vecchissimo ordinamento, circa 300 persone che lentamente si stanno laureando, anche perché noi futuri architetti siamo dei tecnici, dunque ci vanno bene le facilitazioni burocratiche ma non chiediamo né vogliamo sconti sui programmi tecnici qualificanti la disciplina”.







