Il Presidente: “il fattore tempo è determinante”

“Come previsto dalla Riforma Gelmini, la Scuola di Medicina ha una funzione di raccordo e coordinamento tra i nove Dipartimenti di area medica. Comprende tre Corsi di Laurea a ciclo unico in Medicina e Chirurgia a Napoli e Caserta, Odontoiatria e Protesi dentaria a Napoli e le Professioni Sanitarie sparse su tutto il territorio campano”, spiega il prof. Silvestro Canonico, Presidente della Scuola. Il percorso relativo a queste ultime “è tecnico e più breve. Le lauree Triennali infatti sono abilitanti, ma non precludono la possibilità di iscriversi alla Specialistica, per migliorare la propria posizione professionale”. Per accedere ai Corsi di Laurea, occorre partecipare ad un concorso: “il che già implica passione per la materia. Chi lo supera, deve essere più determinato, in quanto sta togliendo il posto a qualcun altro che desiderava entrare”. A monte, dunque, il desiderio di impegnarsi: “cominciando da subito a studiare, senza aspettare sei mesi. In particolare per Medicina, il fattore tempo è determinante, bisogna saperlo gestire: se ti laurei prima, fai scelte più motivate e meno condizionate. A ventitré anni si può scegliere di andare all’estero a perfezionare la propria formazione, a ventotto diventa più difficile”. Il metodo di studio è diverso da quello liceale: “oggi i ragazzi non sono più abituati a studiare contemporaneamente diverse materie, in quanto vanno per la maggiore le interrogazioni programmate. A Medicina lo devono dare per scontato”. Conoscere l’inglese è indispensabile: “poiché le conoscenze scientifiche cambiano in continuazione, c’è bisogno di un costante aggiornamento, utilizzando nel migliore dei modi gli strumenti a disposizione. È assurdo che un giovane che ascolta canzoni in lingua, o utilizza programmi a computer con una certa frequenza, non abbia il desiderio di capire cosa sta leggendo”. In Inghilterra è comparso, poco tempo fa, un bando in Medicina Generale: “poiché lì scarseggiano i medici. Vi hanno partecipato un centinaio di italiani, ma solo due o tre hanno superato l’esame di lingua. È impensabile, in un mondo in cui la letteratura scientifica è in inglese”. I docenti devono educare allo studio: “sul problema della mancanza di interesse, anche noi docenti abbiamo delle colpe, in quanto non dobbiamo soltanto trasmettere nozioni, ma educare allo studio. Lo studente deve imparare a selezionare le informazioni, facendo proprie le più attendibili ed utili”.
La Scuola di Medicina
è a cura di
Allegra Taglialatela
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