“L’impatto è stato sicuramente tragico, ma ne esci fortificato. Le mie conoscenze non erano per niente sufficienti per comprendere gran parte dei corsi. In più, i professori mantengono le distanze e, almeno per me, essere considerata soltanto un numero è stato brutto”, racconta così il suo primo anno Michela, iscritta ad Ingegneria Informatica. Relativamente al test di autovalutazione OFA (Obblighi Formativi Aggiuntivi): “non è stato per niente difficile, anzi! Partivo già da un buon punteggio e mi occorrevano solo 4 punti nella sezione Matematica!”.
Anche Andrea, studente di Ingegneria Chimica, parla di cambiamenti: “Al I anno c’è un cambiamento totale per quanto riguarda la percezione del tempo. Nel passaggio dalla scuola superiore all’università tutto subisce un’accelerazione”. Arrivano anche consigli su come affrontare gli esami: “ci sono delle difficoltà oggettive, trovo che sia molto d’aiuto studiare in gruppo, ci si aiuta, si cresce insieme e, se le cose funzionano, si apprende molto più velocemente. C’è da dire, comunque, che nel mio Corso di Laurea il primo anno è stato reso, in termini di densità di contenuti, molto ‘soft’ in modo tale da permettere un approccio iniziale il meno possibile traumatico”.
Per niente facile il primo anno di Michela, iscritta ad Ingegneria Aerospaziale: “La mia carriera universitaria è stata molto travagliata a causa di problemi personali che si sono aggiunti alla difficoltà oggettiva del Corso di Laurea. Ad Aerospaziale c’è una sorta di selezione naturale attuata dai professori, ma anche dalla mole di esami. Un esempio: rispetto agli altri indirizzi di Ingegneria, che vedono spalmati nei primi due anni Analisi 1 e 2 e Fisica 1 e 2, noi questi esami li abbiamo tutti al I anno e Fisica è anche modulare! Non è da sottovalutare, poi, la propedeuticità di esami dello stesso anno distribuiti in due semestri”. Eppure l’ottimismo non manca: “Ho visto poche persone mantenere il passo, ma senza perdersi d’animo e con tanta volontà, studio costante e determinazione, ognuno di noi può farcela”, afferma. Il test valutativo: “è una pura formalità, soprattutto se si proviene da un liceo scientifico. Io l’ho trovato molto semplice, ma conosco persone che non l’hanno superato. Non essere ammessi, comunque, non è un dramma: è possibile ripeterlo successivamente e, qualora andasse male, i crediti non maturati andranno a gravare sull’esame di Analisi Matematica I”.
Gennaro, invece, è iscritto al Corso di Laurea in Ingegneria Navale: “Non ho trovato grandi difficoltà. Ovviamente l’impatto con l’università è stato un po’ duro, ma smaltito in breve tempo. Ad Ingegneria c’è bisogno di tanta voglia di fare. L’impegno deve essere costante, dal momento che, passando dal I al II semestre, il carico di studi aumenta e bisogna saperlo gestire”. Il segreto è nel metodo di studio: “così da affrontare serenamente esami per i quali occorre stare giorni e giorni sui libri. Consiglio Ingegneria a chi è sempre stato portato per le materie scientifiche e tecniche. Però conosco ragazzi provenienti dal liceo classico che riescono ad ottenere gli stessi risultati di chi ha frequentato uno scientifico”. Infine, il ricordo del test: “è molto semplice, però, necessita di un minimo di preparazione”.
Vincenzo ha un ricordo molto piacevole del suo primo anno: “per me è stato come uscire per la prima volta di casa, soprattutto per un ragazzo di provincia come me. Mi sono ritrovato circondato da centinaia di persone con cui confrontarmi in un ambiente molto piacevole. Ho incontrato persone eccezionali e i confronti erano sempre di un livello più alto rispetto a quello che si può avere con ragazzi che hanno altri interessi e ambizioni”. Un mondo incantato, ma non senza difficoltà: “sono costretto ad utilizzare mezzi inadeguati per arrivare a lezione. Credo che questo influisca parecchio anche sul rendimento: viaggiare per 4 ore al giorno, infatti, toglie tempo allo studio e allo svago”. Per il resto bisogna star tranquilli: “Se si sceglie la propria strada con criterio, consapevoli che questo sarà ciò con cui si avrà a che fare per i prossimi 5 anni e che vi ‘darà a campare’ per il resto della vita, le ore di lezione voleranno e gli esami non saranno difficili”.
Giosuè, di Ingegneria Aerospaziale, premette di essere molto ambizioso: “Ho scelto Ingegneria sapendo a cosa andavo incontro e con l’obiettivo di dare tutti gli 8 esami del I anno (e sono sulla buona strada). Per fare Ingegneria ci vogliono ottime basi di matematica, ti deve piacere la fisica e, soprattutto, ci vuole dedizione allo studio”. La difficoltà più grande “è il tempo: sembra una ‘corsa di cavalli!’. Ci sono da studiare troppe materie in poco tempo. Bisogna abituarsi ad un ritmo che è completamente diverso da quello delle scuole superiori”. Per quanto riguarda il test OFA “non ho avuto problemi. Con un minimo di impegno e logica si passa tranquillamente”.
Anche Andrea, studente di Ingegneria Chimica, parla di cambiamenti: “Al I anno c’è un cambiamento totale per quanto riguarda la percezione del tempo. Nel passaggio dalla scuola superiore all’università tutto subisce un’accelerazione”. Arrivano anche consigli su come affrontare gli esami: “ci sono delle difficoltà oggettive, trovo che sia molto d’aiuto studiare in gruppo, ci si aiuta, si cresce insieme e, se le cose funzionano, si apprende molto più velocemente. C’è da dire, comunque, che nel mio Corso di Laurea il primo anno è stato reso, in termini di densità di contenuti, molto ‘soft’ in modo tale da permettere un approccio iniziale il meno possibile traumatico”.
Per niente facile il primo anno di Michela, iscritta ad Ingegneria Aerospaziale: “La mia carriera universitaria è stata molto travagliata a causa di problemi personali che si sono aggiunti alla difficoltà oggettiva del Corso di Laurea. Ad Aerospaziale c’è una sorta di selezione naturale attuata dai professori, ma anche dalla mole di esami. Un esempio: rispetto agli altri indirizzi di Ingegneria, che vedono spalmati nei primi due anni Analisi 1 e 2 e Fisica 1 e 2, noi questi esami li abbiamo tutti al I anno e Fisica è anche modulare! Non è da sottovalutare, poi, la propedeuticità di esami dello stesso anno distribuiti in due semestri”. Eppure l’ottimismo non manca: “Ho visto poche persone mantenere il passo, ma senza perdersi d’animo e con tanta volontà, studio costante e determinazione, ognuno di noi può farcela”, afferma. Il test valutativo: “è una pura formalità, soprattutto se si proviene da un liceo scientifico. Io l’ho trovato molto semplice, ma conosco persone che non l’hanno superato. Non essere ammessi, comunque, non è un dramma: è possibile ripeterlo successivamente e, qualora andasse male, i crediti non maturati andranno a gravare sull’esame di Analisi Matematica I”.
Gennaro, invece, è iscritto al Corso di Laurea in Ingegneria Navale: “Non ho trovato grandi difficoltà. Ovviamente l’impatto con l’università è stato un po’ duro, ma smaltito in breve tempo. Ad Ingegneria c’è bisogno di tanta voglia di fare. L’impegno deve essere costante, dal momento che, passando dal I al II semestre, il carico di studi aumenta e bisogna saperlo gestire”. Il segreto è nel metodo di studio: “così da affrontare serenamente esami per i quali occorre stare giorni e giorni sui libri. Consiglio Ingegneria a chi è sempre stato portato per le materie scientifiche e tecniche. Però conosco ragazzi provenienti dal liceo classico che riescono ad ottenere gli stessi risultati di chi ha frequentato uno scientifico”. Infine, il ricordo del test: “è molto semplice, però, necessita di un minimo di preparazione”.
Vincenzo ha un ricordo molto piacevole del suo primo anno: “per me è stato come uscire per la prima volta di casa, soprattutto per un ragazzo di provincia come me. Mi sono ritrovato circondato da centinaia di persone con cui confrontarmi in un ambiente molto piacevole. Ho incontrato persone eccezionali e i confronti erano sempre di un livello più alto rispetto a quello che si può avere con ragazzi che hanno altri interessi e ambizioni”. Un mondo incantato, ma non senza difficoltà: “sono costretto ad utilizzare mezzi inadeguati per arrivare a lezione. Credo che questo influisca parecchio anche sul rendimento: viaggiare per 4 ore al giorno, infatti, toglie tempo allo studio e allo svago”. Per il resto bisogna star tranquilli: “Se si sceglie la propria strada con criterio, consapevoli che questo sarà ciò con cui si avrà a che fare per i prossimi 5 anni e che vi ‘darà a campare’ per il resto della vita, le ore di lezione voleranno e gli esami non saranno difficili”.
Giosuè, di Ingegneria Aerospaziale, premette di essere molto ambizioso: “Ho scelto Ingegneria sapendo a cosa andavo incontro e con l’obiettivo di dare tutti gli 8 esami del I anno (e sono sulla buona strada). Per fare Ingegneria ci vogliono ottime basi di matematica, ti deve piacere la fisica e, soprattutto, ci vuole dedizione allo studio”. La difficoltà più grande “è il tempo: sembra una ‘corsa di cavalli!’. Ci sono da studiare troppe materie in poco tempo. Bisogna abituarsi ad un ritmo che è completamente diverso da quello delle scuole superiori”. Per quanto riguarda il test OFA “non ho avuto problemi. Con un minimo di impegno e logica si passa tranquillamente”.