Ingegneria Aerospaziale.”Qui si mangia pane e formule!”

“Studiamo gli aerei, il loro funzionamento, le leggi fisiche che permettono ad un aereo di sollevarsi in aria e volare e, anche se in minor parte, le leggi che regolano il moto dei satelliti intorno alla Terra”, spiega Matteo. In totale sono 20 esami più 12 crediti di esami a scelta. “Quelli più complicati sono Aerodinamica e Gasdinamica, in quanto si basano su concetti fisici che difficilmente si studiano alle scuole superiori. Aerodinamica è sicuramente anche un esame cardine, poiché sarà richiamato nell’80% degli esami che si studieranno successivamente”. Non solo esami difficili, ma anche piacevoli da studiare: “Uno degli esami più belli che ho sostenuto è quello di Meccanica del volo, attraverso il quale si apprendono i concetti alla base del volo degli aerei e delle varie manovre applicate da un pilota”. Matteo riserva un parere positivo anche per le sedi: “I corsi si seguono a Monte Sant’Angelo (I anno), via Claudio (II anno) e Agnano (III anno)”. Infine, un consiglio: “Chi vuole intraprendere questo Corso deve capire se ha una reale passione verso quest’ambito. Consiglio, inoltre, di seguire i corsi perché i professori sono gli unici in grado di chiarire i dubbi”.
Anche Giuseppe dà una definizione al proprio Corso di Laurea: “è un indirizzo di studio all’avanguardia nel suo settore sia per il contenuto tecnologico, sia per le difficoltà e il carico di lavoro che si incontrano durante il percorso”. Arrivano, poi, altre informazioni sugli esami: “le materie più complicate sono quelle legate all’applicazione matematica in campo fluidodinamico ed aerodinamico, quindi Gasdinamica, Aerodinamica e Metodi Numerici in Ingegneria Aerospaziale. Però possono rivelarsi anche le più appassionanti poiché la grande complessità teorica trova un riscontro reale eccezionale, permettendo di comprendere fenomeni affascinanti come le turbolenze o il perché delle forme degli aerei”. Occorre tanto impegno: “Il segreto sta nel cercare di capire senza memorizzare meccanicamente”. Indispensabili compagni di viaggio: “l’impegno, la dedizione, ma soprattutto passione e sacrificio”. 
Marcello si sofferma sulle discipline di studio: “Al primo anno si studiano materie di base come la matematica e la fisica, dal secondo in poi materie più specialistiche e del settore. L’obiettivo principale è comprendere come avviene il volo di un aereo, cosa possibile grazie alle leggi dell’aerodinamica e della meccanica del volo. Si studiano anche gli impianti propulsivi, problemi di fluidodinamica interna e altre materie classiche dell’Ingegneria come l’elettronica e la statistica”. Salvo eccezioni, “ogni esame prevede una prova scritta (o pratica al computer) e poi un colloquio orale”. Le materie più complicate: “Aerodinamica e Metodi numerici, sia perché la matematica presente è molto avanzata, sia perché richiedono più tempo per essere preparate. Nonostante la difficoltà, il corso più bello è stato proprio quello di Aerodinamica: la cosa più affascinante è l’aver compreso come la struttura immensa di un grattacielo, posto in orizzontale, possa volare grazie alle leggi fisiche”. Poi, esperienze uniche: “grazie ad associazioni come Euroavia oppure AIAN. Si organizzano seminari, visite guidate (anche all’estero e per più giorni). È possibile fare piccoli voli su qualche velivolo”. I problemi non mancano: “Gli orari di lezione sono allucinanti: un giorno capita di dover seguire solo 2 ore, l’altro ben 10!”. Qualche ultimo consiglio: occorrono “metodo e costanza. Qui si mangia pane e formule ogni giorno! Soprattutto a partire dal III anno, poi, è fondamentale l’uso del computer. Non è da sottovalutare, inoltre, che i libri, dal II anno in poi, sono quasi tutti in inglese”.
Il bello dell’Ingegneria Aerospaziale per Antonio: “sviluppa una mente matematica acuta, molto adatta a ragionamenti logici e veloci. Offre, inoltre, uno studio approfondito su fenomeni molto interessanti come il campo di moto su un corpo di qualsiasi forma (auto, aereo, piastra), l’effetto del pallone da calcio, il moto dell’aereo in volo”. Per lo studente l’esame più difficile: “Affidabilità e Qualità, del III anno. Disciplina che tratta la risoluzione di problemi comuni con il calcolo della probabilità nelle sue più svariate sfumature”. I consigli non finiscono qui: “Questo Corso bisogna affrontarlo con caparbietà, nonché voglia di scoprire ed innamorarsi dei dettagli. Lo studio deve essere approfondito e costante, ma senza stressarsi troppo!”.
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