La parola ai neo eletti rappresentanti degli studenti

Strutture e didattica: qual è il problema più rilevante dei Corsi di Laurea? Lo abbiamo chiesto ai rappresentanti degli studenti neo eletti nei Consigli dei vari Dipartimenti di Ingegneria.
“A mio parere il problema più evidente, riscontrato da noi studenti, è il sovraffollamento delle aule”, afferma convinto Giovanni Mastroianni, iscritto al I anno di Ingegneria Chimica, eletto nel Dipartimento di Ingegneria Chimica, dei Materiali e della Produzione Industriale (DICMAPI). “Mi riferisco di preciso alle ore di Termodinamica, in cui le persone che seguono sono tantissime”, specifica. 
Stesso Dipartimento, ma problema decisamente opposto, quello di Salvatore Conte, III anno di Ingegneria dei Materiali: “nel nostro Corso di Laurea il basso numero di iscritti rispetto alla media comporta una minore visibilità”. E anche la difficoltà di avere voce nel Consiglio di Dipartimento: “Se quest’anno c’è una nostra rappresentanza all’interno del Dipartimento, dobbiamo ringraziare la scarsa affluenza generale alle scorse elezioni”.
Valentina De Pascale, studentessa al III anno di Ingegneria dell’Automazione, rappresentante nel Dipartimento di Ingegneria Elettrica e delle Tecnologie dell’Informazione (DIETI), afferma: “A mio avviso il problema più grave riguarda i troppi esami dai troppi crediti. Capita che questi siano concentrati in un unico semestre, magari con pochi mesi dedicati alla sessione d’esame e con poche date a disposizione. Nello specifico, per il mio CdL credo che il disagio derivi da un compattamento dovuto alla trasformazione da Laurea Magistrale a Laurea Triennale, ma, in ogni caso, è molto stressante mantenere il ritmo e stare al passo, si va inevitabilmente fuori corso”. La studentessa ipotizza una soluzione: “Una proposta concreta è quella di prevedere l’obbligo di 4 date d’esame a semestre, invece di 3, e cercare di ottenere più date per i fuori corso e i ripetenti”.
Anche Jacopo Fascella, iscritto al III anno di Ingegneria Elettrica, Corso che afferisce allo stesso Dipartimento, più che soffermarsi su questioni strutturali (“aspetto che ritengo relativamente secondario, basta fare un giro in una delle sedi per rendersi conto della situazione, specie nella sede di via Claudio”), considera prioritario occuparsi della didattica. Infatti sostiene che quella è stata la molla che lo ha spinto a candidarsi. “Il nostro Corso di Laurea è organizzato veramente male”, afferma senza mezze misure. Poi entra nei particolari: “Abbiamo un numero accettabile di esami, ma alcuni di essi sono divisi in moduli e spesso ci troviamo a dover svolgere due prove scritte e due orali per un singolo insegnamento. Insegnamenti che, tra l’altro, a mio parere spesso assegnano un numero di crediti per niente proporzionale al carico di studi. La questione crediti è molto interessante perché innesca una serie di reazioni a catena. Pochi crediti, infatti, significa che ai docenti saranno assegnate poche ore per i corsi ovvero poco tempo per affrontare gli argomenti del programma. Il docente, quindi, trovandosi in difficoltà, sarà costretto o a tenere più ore di lezione a settimana o ad accelerare i tempi abbassando notevolmente la qualità della spiegazione. In tutto ciò lo studente è lo spettatore, completamente passivo, di questo show e si ritroverà ad affrontare tutti i disagi derivanti da queste inefficienze”. Jacopo conclude: “andrebbe ridimensionato un po’ il tutto, magari a favore dell’introduzione di laboratori fatti con un minimo di criterio e con un occhio rivolto al nostro futuro lavorativo. La formula ‘molta teoria poca pratica’ può andar bene per alcuni Corsi di studio, ma, per quelli che iniziano con la parola ‘Ingegneria’, dire che è inaccettabile sarebbe un eufemismo”.
Eletto nel Dipartimento di Ingegneria Industriale (DII) Giuseppe Consorti, al I anno di Ingegneria Meccanica, il quale sottolinea: “Il problema più grande è la differenza tra gli insegnamenti appartenenti a canali dello stesso CdL”. Nel Corso di Laurea di Ingegneria Meccanica, ad esempio, “ci sono tre canali del I anno cioè tre classi diverse divise per ordine alfabetico e al 99% con docenti diversi. Perché un iscritto al I anno di Meccanica deve avere una preparazione diversa, peggiore o migliore che sia, da quella di un suo collega solo perché nato con un’iniziale del cognome differente? Chiederemo ai docenti di uniformare almeno i programmi”.
Un problema sia strutturale che didattico è quello esposto da Raffaele Di Nardo, III anno Ingegneria Navale, altro Corso afferente al DII: “credo che il problema principale del nostro Dipartimento, ma in generale della nostra Facoltà, sia strutturale. Abbiamo strutture vecchie e mal tenute, ma questo non è certamente imputabile solo a chi dovrebbe occuparsi della manutenzione, ma anche e soprattutto agli studenti che non ne hanno rispetto. Penso che se ognuno di noi si comportasse come a casa propria si farebbero già passi in avanti, ma per molti questo è complicato. Un’altra questione potrebbe anche essere quella del poco utilizzo degli strumenti informatici da parte di alcuni docenti. Per alcuni esami siamo ancora costretti a recarci in sede e scrivere il nome su un foglio, eppure siamo in una Facoltà di Ingegneria”.
Al Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile ed Ambientale (DICEA) si torna a parlare di esami. Lo fa Emanuele Spadaro, al II anno di Ingegneria Civile: “Il problema principale di questo Dipartimento riguarda le finestre d’esame. C’è un accavallamento di esami nello stesso giorno, sembra che non ci sia collaborazione tra i docenti nella gestione dei calendari”.
Verdiana Gaita, anche lei del DICEA, iscritta al I anno di Ingegneria Edile, afferma: “Qui ci si trova bene, i corsi sono molto istruttivi, ma bisogna migliorare la struttura che potrebbe fruttare molto di più. Il disagio più evidente è rappresentato dai bagni che sono sempre sporchi ed allagati. L’igiene prima di tutto!”. La studentessa, però, ha aspettative positive: “Il tempo e la perseveranza ci aiuteranno a migliorare tutto. Sono fiduciosa!”.
Fabiana Carcatella
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