La ricerca spiegata ai diplomandi

Rapporti sempre più stretti tra università e scuola con docenti e ricercatori universitari tra i banchi di scuola e giovani studenti nelle aule e nei laboratori delle università. Con la conclusione del semestre, alla Pathenope si tirano le somme delle numerose attività che hanno coinvolto le future matricole. “È un modo per fare orientamento nelle scuole, ma anche per far conoscere ai ragazzi i topics di ricerca di cui ci occupiamo – spiega la prof.ssa Camilla Di Donato, docente di Fisica sperimentale – La Parthenope partecipa a ricerche di fondamentale importanza. Proporre queste tematiche ai giovani permette, oltretutto, di scoprire e instradare nuovi talenti. Finora i ragazzi hanno risposto molto bene alle nostre iniziative. Abbiamo gettato il seme”. I frutti più succosi da raccogliere riguardano, in particolare, le opere d’arte che gli studenti dovranno produrre nell’ambito della seconda edizione del progetto Art & Science, che si concluderà il prossimo aprile, organizzato e coordinato dal dott. Pierluigi Paolucci dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare in collaborazione con il CERN di Ginevra e nel contesto del network europeo Creations. Undici le città italiane che partecipano al progetto, circa un centinaio le scuole con classi di studenti al terzo e quarto anno. A Napoli hanno fatto da tramite con le scuole, ospitando incontri nelle proprie sedi, le Università Federico II e Parthenope che ha aderito con i Dipartimenti di Ingegneria e di Scienze e Tecnologie. Da settembre, i ragazzi dovranno produrre sculture, quadri, installazioni, filmati, racconti da presentare ed esporre. “Saremo ancora presenti nelle scuole, daremo i nostri consigli agli studenti. Quando le opere saranno pronte, poi, verranno esposte nei musei delle città. Per i ragazzi saranno anche programmate delle visite museali. La giuria sarà selezionata da Paolucci e includerà esperti di opere d’arte, docenti… A settembre 2020 poi, i venti vincitori potranno trascorrere una settimana al CERN, le spese saranno interamente coperte, e partecipare ad un percorso formativo che prevede alcune lezioni di fisica ed altre più legate all’aspetto artistico delle scienze. La cosa buffa è che, dei ragazzi che hanno vissuto questa esperienza nella scorsa edizione, soltanto una studentessa poi ha scelto di studiare Fisica”. Ad organizzare l’evento per la Parthenope sono stati il prof. Giorgio Budillon, Direttore del Dipartimento di Scienze e Tecnologie, e la prof.ssa Di Donato, che prosegue: “Durante l’incontro sono state presentate le ricerche dei gruppi che lavorano in Antartide. I due giovani ricercatori, i dottori Yuri Cotroneo e Luca Appolloni, hanno mostrato com’è la vita ai confini del mondo e hanno illustrato le implicazioni scientifiche del loro lavoro. È un modo per far capire ai ragazzi quanti punti di contatto ci siano tra il lavoro dell’artista e quello del ricercatore. Il prof. Francesco Conventi, poi, ha parlato di fisica e ha mostrato i colori della fisica. Questi incontri sono l’opportunità per aprire nuovi canali di comunicazione con i giovani e mostrare quel fascino delle nostre discipline che ha attirato anche noi”. Spazio alle soft skills: “Non conta la meta, ma come ci si arriva. Questi progetti sono anche l’occasione per trasmettere ai ragazzi alcuni messaggi. Il lavoro di gruppo è sempre fondamentale, così come la condivisione delle idee”, conclude la prof.ssa Di Donato.
Carol Simeoli
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