Una nuova opportunità per gli studenti ammessi con riserva al test d’ingresso per la Lingua Inglese è offerta dai corsi di recupero organizzati dall’Ateneo: esercitazioni linguistiche e lezioni frontali con verifiche in itinere al fine di consentire agli studenti che hanno lacune recuperabili di raggiungere un livello di competenza della lingua conforme agli obiettivi formativi previsti dalla prima annualità di Inglese. Questi corsi sono riservati ai candidati che hanno conseguito un risultato pari o superiore ai due terzi del punteggio minimo previsto per la prova (24 punti su 60) e richiedono ad ogni studente un impegno di circa 60 ore da espletare entro il mese di gennaio, insieme ad esercizi da completare on line, dopo aver inoltrato l’iscrizione presso l’Aula virtuale.
Per aiutare i neoiscritti a tenere il passo nelle lezioni di lingua che avranno luogo nel secondo semestre, i corsi di recupero prevedono una full-immersion: “nelle prime due lezioni, abbiamo trattato l’alfabeto fonetico inglese e l’accentazione. La docente si è espressa in modo positivo su di noi e si è dichiarata sorpresa del nostro livello, poiché dava per scontato che avrebbe avuto di fronte studenti a digiuno di grammatica. Invece, siamo capaci di seguire le sue lezioni interamente in inglese”, dice Zaira, studentessa di Lingue, Letterature e Culture dell’Europa e delle Americhe. “Il programma è chiaro e scorrevole: il mio gruppo ha iniziato con il present simple e gli avverbi di frequenza, poi abbiamo a coppia esposto la nostra giornata tipo. Nell’ultima lezione abbiamo, invece, trattato le espressioni formali e informali per scrivere una lettera. Ritengo che sia un giusto compromesso per coloro che non sono risultati idonei al test quello di seguire un corso di recupero, così abbiamo ugualmente la possibilità di studiare inglese e, nello stesso tempo, di rafforzare le nostre basi”, spiega la studentessa Sara Borrelli, iscritta a Lingue e Culture comparate. “Con questo corso, l’università ha tutelato i suoi studenti e ci ha dato l’occasione di continuare lo studio dell’inglese senza dover aspettare l’anno prossimo per una seconda chance”, sottolinea la collega Rosmara. “Inoltre, l’aula é abbastanza grande da offrire non solo a tutti la possibilità di sedersi ma avanzano anche dei posti, perché i gruppi sono compositi. La nostra docente madrelingua è molto preparata e ci aiuta al meglio nel processo di apprendimento. Paradossalmente, è il miglior corso che io potessi seguire, visto che non c’é rischio di affollamento e la professoressa é disponibilissima!”, fa presente la studentessa Giada Barbano, anche lei iscritta a Lingue e Culture comparate. “Magari tutti i corsi de L’Orientale fossero così poco caotici!”, ribadisce Sara B.
Per aiutare i neoiscritti a tenere il passo nelle lezioni di lingua che avranno luogo nel secondo semestre, i corsi di recupero prevedono una full-immersion: “nelle prime due lezioni, abbiamo trattato l’alfabeto fonetico inglese e l’accentazione. La docente si è espressa in modo positivo su di noi e si è dichiarata sorpresa del nostro livello, poiché dava per scontato che avrebbe avuto di fronte studenti a digiuno di grammatica. Invece, siamo capaci di seguire le sue lezioni interamente in inglese”, dice Zaira, studentessa di Lingue, Letterature e Culture dell’Europa e delle Americhe. “Il programma è chiaro e scorrevole: il mio gruppo ha iniziato con il present simple e gli avverbi di frequenza, poi abbiamo a coppia esposto la nostra giornata tipo. Nell’ultima lezione abbiamo, invece, trattato le espressioni formali e informali per scrivere una lettera. Ritengo che sia un giusto compromesso per coloro che non sono risultati idonei al test quello di seguire un corso di recupero, così abbiamo ugualmente la possibilità di studiare inglese e, nello stesso tempo, di rafforzare le nostre basi”, spiega la studentessa Sara Borrelli, iscritta a Lingue e Culture comparate. “Con questo corso, l’università ha tutelato i suoi studenti e ci ha dato l’occasione di continuare lo studio dell’inglese senza dover aspettare l’anno prossimo per una seconda chance”, sottolinea la collega Rosmara. “Inoltre, l’aula é abbastanza grande da offrire non solo a tutti la possibilità di sedersi ma avanzano anche dei posti, perché i gruppi sono compositi. La nostra docente madrelingua è molto preparata e ci aiuta al meglio nel processo di apprendimento. Paradossalmente, è il miglior corso che io potessi seguire, visto che non c’é rischio di affollamento e la professoressa é disponibilissima!”, fa presente la studentessa Giada Barbano, anche lei iscritta a Lingue e Culture comparate. “Magari tutti i corsi de L’Orientale fossero così poco caotici!”, ribadisce Sara B.
Ordine alfabetico
per i gruppi
per i gruppi
Tuttavia, i pareri degli studenti, riguardo la funzionalità dei corsi, non sono molto concordi, innanzitutto perché i gruppi di studio non sono stati divisi per grado di preparazione, ma in ordine alfabetico: “sono davvero molto arrabbiata riguardo la divisione dei gruppi, perché per un punto non sono risultata idonea e devo frequentare lo stesso corso di chi ha avuto un punteggio molto più basso del mio – afferma Sara di Mediazione linguistica e culturale – Il test era più complesso rispetto agli esercizi sui quali i docenti avevano consigliato di esercitarsi, ma tutto sommato non era impossibile, forse il tempo che ci è stato concesso non era sufficiente per completare 60 domande. Ciononostante, questi corsi di recupero possono rivelarsi utili per chi ha delle forti carenze in materia, basti pensare che abbiamo trattato la pronuncia nella prima lezione, che è un argomento davvero elementare”. Altri studenti consigliano di non sottovalutare il valore delle prime lezioni, seppure di livello basilare, perché non è possibile fornire dettagli a priori riguardanti la preparazione, se il corso è appena iniziato e, malgrado ciò, repetita iuvant: “credo sia giusto invogliare gli studenti ammessi con riserva a partecipare a delle attività di recupero. Non bisogna pensare che il corso sia privo di utilità basandosi solo su poche lezioni, prima di poterne trarre reale beneficio”, il parere di Zaira. “Il corso porterà ad un buon esito e le lacune saranno sicuramente rimarginate, se ci saranno impegno e collaborazione da parte nostra, anche se resto comunque della convinzione che non basti un test, come quello che abbiamo svolto, per poter decretare il nostro reale livello, perché si trattava di una prova a risposta multipla, che non può valutare a 360 gradi il grado di competenza linguistica di uno studente”, ritiene Tanya di Lingue, Letterature e Culture dell’Europa e delle Americhe. “Il test era abbastanza semplice dal punto di vista delle regole, ma la difficoltà maggiore erano il lessico e l’enorme varietà di parole, poco usate, e dunque sconosciute per la maggior parte di noi. Per questo motivo, il corso di recupero è un ottimo modo per potersi mettere in carreggiata con gli idonei. Le lezioni a cui ho assistito mi hanno fatto capire la necessità di una bella ripassata d’inglese per chi come me ha una preparazione linguistica abbastanza carente, e soprattutto ho realizzato quanto sia importante seguire un madrelingua, perché anche solo ascoltandolo si può imparare tanto”, racconta Rosmara.
Coincidenze di
orario, lezioni
anche il sabato
orario, lezioni
anche il sabato
Non tardano a farsi strada nemmeno le prime lamentele riguardo l’organizzazione della didattica: “come al solito, il corso tende ad accavallarsi con altri e spesso e volentieri bisogna abbandonarli per seguire le lezioni di recupero”, sostiene Giada. “Gli orari sono impossibili e coincidono con altri, come ad esempio quello di Linguistica italiana il lunedì. In più, bisogna anche seguire di sabato”, riprende Sara. “La pianificazione degli orari non è stata fatta con la giusta attenzione, proprio perché nel mio caso il corso si sovrappone più di una volta con quello di Lingua Cinese il giovedì e di Letteratura Inglese il venerdì. Il mio caso è drammatico, perché è impensabile perdere molte lezioni di cinese fino a gennaio. Nel primo incontro, c’erano molti assenti proprio a causa di queste coincidenze di orario”, riferisce Arianna di Lingue e Culture comparate. “L’organizzazione è carente, perché mi trovo di nuovo a ‘scegliere’ se seguire il venerdì il corso di recupero o quello di Letteratura Inglese, che è una materia essenziale nel mio Corso di Laurea, e non poterla sempre seguire risulta un bel problema per me”, dice Rosmara.
Preso atto del problema degli orari, una discreta parte si è attivata per cambiare gruppo: “nel mio caso, il corso si sovrapponeva a Geografia sociale e culturale, ma non volevo ugualmente rinunciarvi, motivo per cui sono passata in un’altra classe, assegnata alla stessa docente, scambiando il posto con una ragazza che voleva passare all’orario del mio gruppo. Abbiamo inviato un’e-mail alla professoressa Palusci et voilà! Tutto risolto!”, afferma Sara B.
Inevitabile conseguenza della questione della coincidenza di orario è il disagio dell’obbligo di frequenza: “perché impone l’abbandono di altri corsi sovrapposti per partito preso”, come afferma Zaira, e “perché sono consentite al massimo quattro assenze, anche se il corso non comprende alcun test finale”, prosegue Sara. “Il corso di recupero non dovrebbe durare così tanto tempo. Poi hanno previsto delle lezioni per quattro sabati alternati, cosa che non reputo assolutamente necessaria in quanto ci sono già due lezioni alla settimana e il sabato è uno dei pochi giorni che possiamo sfruttare per studiare. Per noi pendolari seguire sei giorni alla settimana non è l’ideale a lungo andare”, sottolinea Arianna. “La frequenza obbligatoria è sicuramente una scocciatura, ma la ritengo assolutamente lecita come cosa, perché almeno, con le buone o con le cattive, siamo avvantaggiati per il superamento dell’esame di lingua a giugno”, sostiene Giada. “La frequenza obbligatoria non è prevista per nessun corso, perché sta a noi studenti preoccuparci di limitare le carenze in determinate materie, ognuno conosce se stesso e le proprie capacità! Nonostante ciò, non tutti i mali vengono per nuocere, neanche per noi ‘riserve’!”, evidenzia Tanya.
Preso atto del problema degli orari, una discreta parte si è attivata per cambiare gruppo: “nel mio caso, il corso si sovrapponeva a Geografia sociale e culturale, ma non volevo ugualmente rinunciarvi, motivo per cui sono passata in un’altra classe, assegnata alla stessa docente, scambiando il posto con una ragazza che voleva passare all’orario del mio gruppo. Abbiamo inviato un’e-mail alla professoressa Palusci et voilà! Tutto risolto!”, afferma Sara B.
Inevitabile conseguenza della questione della coincidenza di orario è il disagio dell’obbligo di frequenza: “perché impone l’abbandono di altri corsi sovrapposti per partito preso”, come afferma Zaira, e “perché sono consentite al massimo quattro assenze, anche se il corso non comprende alcun test finale”, prosegue Sara. “Il corso di recupero non dovrebbe durare così tanto tempo. Poi hanno previsto delle lezioni per quattro sabati alternati, cosa che non reputo assolutamente necessaria in quanto ci sono già due lezioni alla settimana e il sabato è uno dei pochi giorni che possiamo sfruttare per studiare. Per noi pendolari seguire sei giorni alla settimana non è l’ideale a lungo andare”, sottolinea Arianna. “La frequenza obbligatoria è sicuramente una scocciatura, ma la ritengo assolutamente lecita come cosa, perché almeno, con le buone o con le cattive, siamo avvantaggiati per il superamento dell’esame di lingua a giugno”, sostiene Giada. “La frequenza obbligatoria non è prevista per nessun corso, perché sta a noi studenti preoccuparci di limitare le carenze in determinate materie, ognuno conosce se stesso e le proprie capacità! Nonostante ciò, non tutti i mali vengono per nuocere, neanche per noi ‘riserve’!”, evidenzia Tanya.
Cominciano
i lettorati
i lettorati
Dal 20 ottobre, intanto, sono iniziate a pieno regime le lezioni dei docenti madrelingua. È opportuno ribadire che possono usufruire del lettorato di Lingua Inglese I solo gli studenti idonei al test d’ingresso, mentre gli ammessi con riserva potranno seguire i lettori solo a partire dal secondo semestre. “Anche in queste lezioni si ripropone la situazione di sovraffollamento. Il corso non viene seguito come si deve: si sta seduti per terra, perché le aule sono piccole, senza poter guardare il videoproiettore che dovrebbe guidarci al meglio verso l’apprendimento della lingua. Anche i lettorati coincidono, come ad esempio quello di Russo che si accavalla con Letteratura Inglese”, dice Sara. “Ci lamentiamo tutti anche per l’affollamento delle aule dei lettori: ad esempio, per il lettorato di Giapponese abbiamo un’aula troppo piccola e presto saremo divisi in due gruppi, perché non tutti hanno potuto seguire le prime lezioni”, spiega Sara B. “Letteratura italiana contemporanea si accavalla con Lingua Araba il martedì e il venerdì con Geografia sociale e culturale, in altre parole due volte su tre alla settimana, e tra l’altro, quando cerco di andarci, sono costretta a seguire da fuori. Non si trova ancora un equilibrio, per ora noi studenti stiamo solo tollerando nell’attesa che nei prossimi mesi la situazione possa migliorare”, spera Rosmara. “Frequentare L’Orientale non è una passeggiata, si sa: gli orari sono pesanti, i ritmi frenetici, i disagi non mancano, ma è tutta questione di porsi nel modo giusto”, conclude Sara B.
Sabrina Sabatino
Sabrina Sabatino







