A un mese dall’inizio delle lezioni, gli studenti del primo anno dei diversi indirizzi iniziano a confrontarsi con problematiche purtroppo ancora irrisolte. “Ritengo che i corsi del primo anno siano troppo affollati, specialmente nelle aule 1.8 e B.2 durante Matematica, Economia e Commercio e Diritto Privato”, spiega Salvatore Romano, studente di Management delle Imprese internazionali che ha scelto questo Corso “poiché l’Italia non dà futuro in ogni campo. Voglio andare all’estero con una formazione già solida, perché non ho intenzione di farmi sfruttare. Per adesso seguo la Triennale, parallelamente studierò l’inglese”.
Ad Economia e Commercio qualche critica sull’organizzazione: “il parcheggio sta diventando un problema serio. Il posto auto non c’è, e se vuoi lasciare la macchina in un parcheggio controllato come minimo si pagano 3 euro l’ora. Sinceramente 24 euro preferisco spenderli al Gambero Rosso”, afferma Christian Valentino. “Effettivamente il parcheggio solo per i motorini non basta, chi viene da lontano si trova in difficoltà”, continua Gaetano Capone. “Gli orari dei corsi sono scomodi. Iniziano tutti alle 8.00 per finire alle 17.00, tre giorni a settimana. Il problema è che abbiamo solo 30 minuti di pausa pranzo, sono ritmi insostenibili, perché torni a casa distrutto”, interviene il collega Antonio Di Gennaro. Positivi i giudizi di Pierangelo Bencivenga e Michele Barra: “è un luogo comune che la Federico II abbia docenti migliori, ho potuto riscontrare che i nostri sono più pratici, utilizzano un linguaggio comprensibile e vicino a noi, e sono molto preparati”, sostiene Pierangelo. Michele conferma.
Tre appunti arrivano da studenti di Giurisprudenza: “il personale addetto alla sorveglianza del primo piano ha dei modi poco urbani, non siamo bambini, se alzi un po’ la voce nel corridoio, non c’è alcun bisogno di fare rapporto al docente dell’ora interessata, che sta tenendo lezione in aula. Vorremmo inoltre una convenzione con i ristoranti o bar per pagare meno i pasti, come accade nelle altre Università”, si sfoga Nicola Iavarone. “Il sito d’Ateneo non è un buon veicolo d’informazioni e allo stesso ‘Centro Informazioni’ ti sanno dire poco e niente. Ho problemi a collegarmi al wifi dell’Università da settimane e nessuno me lo risolve”, conclude Ivano Acuino.
Ad Economia e Commercio qualche critica sull’organizzazione: “il parcheggio sta diventando un problema serio. Il posto auto non c’è, e se vuoi lasciare la macchina in un parcheggio controllato come minimo si pagano 3 euro l’ora. Sinceramente 24 euro preferisco spenderli al Gambero Rosso”, afferma Christian Valentino. “Effettivamente il parcheggio solo per i motorini non basta, chi viene da lontano si trova in difficoltà”, continua Gaetano Capone. “Gli orari dei corsi sono scomodi. Iniziano tutti alle 8.00 per finire alle 17.00, tre giorni a settimana. Il problema è che abbiamo solo 30 minuti di pausa pranzo, sono ritmi insostenibili, perché torni a casa distrutto”, interviene il collega Antonio Di Gennaro. Positivi i giudizi di Pierangelo Bencivenga e Michele Barra: “è un luogo comune che la Federico II abbia docenti migliori, ho potuto riscontrare che i nostri sono più pratici, utilizzano un linguaggio comprensibile e vicino a noi, e sono molto preparati”, sostiene Pierangelo. Michele conferma.
Tre appunti arrivano da studenti di Giurisprudenza: “il personale addetto alla sorveglianza del primo piano ha dei modi poco urbani, non siamo bambini, se alzi un po’ la voce nel corridoio, non c’è alcun bisogno di fare rapporto al docente dell’ora interessata, che sta tenendo lezione in aula. Vorremmo inoltre una convenzione con i ristoranti o bar per pagare meno i pasti, come accade nelle altre Università”, si sfoga Nicola Iavarone. “Il sito d’Ateneo non è un buon veicolo d’informazioni e allo stesso ‘Centro Informazioni’ ti sanno dire poco e niente. Ho problemi a collegarmi al wifi dell’Università da settimane e nessuno me lo risolve”, conclude Ivano Acuino.







