“Alcuni studenti mi hanno detto che sono la ‘Maradona’ di Giurisprudenza: le mie lezioni ricordano lo Stadio San Paolo delle grandi occasioni. Credo che un complimento del genere, fatto da ragazzi napoletani, sia più esplicativo di quanto io possa dire”, la prof.ssa Flor Avila Hernandez commenta il suo ritorno, a distanza di due anni, nelle aule di Giurisprudenza. “Sono molto contenta – continua – Il corso è affollato come ai vecchi tempi, ho la sensazione di non essere mai andata via”. Ogni giovedì e venerdì (10.30-13.30) l’Aula Coviello si trasforma in un’arena, pronta ad accogliere una lezione divertente, interattiva e completamente in spagnolo. “Non uso mai locuzioni italiane, almeno fino a quando non sia necessario. Il dialogo in aula è quello che più mi interessa. Non voglio vedere studenti con la bocca chiusa, tutti devono parlare, far sentire la propria pronuncia, innamorarsi della lingua in modo naturale e spontaneo”. Anche perché “lo spagnolo è molto vicino al dialetto napoletano e quindi più semplice da gestire. Mi piace sottolineare il rapporto che c’è fra le vostre radici e la mia cultura. Per questo invito i ragazzi ad esprimersi, a trovare le similitudini fra parole. Incoraggio le iniziative personali”. E, fra una parola in dialetto e un’altra in spagnolo, “infilo anche un po’ di castigliano, lingua parlata nel Sud America. In questo modo si apprendono più termini e si raffrontano Paesi diversi. Sono laureata in Giurisprudenza presso l’Università del Venezuela, il mio legame stretto con il diritto mi aiuta a comprendere cosa insegnare in un determinato periodo storico”. Sarà per questo che il programma è stato completamente rinnovato. “Ho un nuovo manuale – spiega la docente – dedicato a specifici contratti giuridici”. Diversi i temi affrontati: si parlerà di diritti umani in generale, dei diritti delle donne, di argomenti bioetici. “Oltre alla parte grammaticale, indirizzata al vocabolario giuridico, ci occuperemo di temi forti: il rapporto fra Terra e uomini, l’aborto, l’unione fra omosessuali e le possibilità d’adozione a livello internazionale”. Una curiosità: la copertina del manuale è stata scelta, e per alcuni versi ‘disegnata’, da una ex studentessa del corso, Fabiola Pepe: “Una ragazza molto preparata, che frequentava il Dipartimento fino a poco tempo fa. La studentessa aveva molto a cuore i temi dei diritti umani e mi ha aiutato, oltre ad individuare la copertina, anche a scegliere gli argomenti portanti del testo”. Come si nota: “Do molto spazio ai miei ragazzi e mi piace sempre pensare che l’unione fra le nostri menti sia la vera forza del corso. Anzi, spesso e volentieri sono gli studenti che mi aiutano ad indirizzare il lavoro, con suggerimenti, idee e l’immancabile voglia di fare”.
Commenti di segno positivo dagli studenti che frequentano le lezioni. “La professoressa è mitica – dice un gruppo di studenti – Essere in Dipartimento di venerdì è davvero dura, tuttavia se l’aula è strapiena qualcosa vorrà pur dire. La lezione è dinamica e molto partecipata. Praticamente parliamo in spagnolo, affrontando temi seri”. “In questo modo – aggiunge Caterina Baiano – impariamo una nuova lingua con leggerezza. Inoltre, l’esame è solo orale”. E c’è anche chi ha aspettato il ritorno in cattedra della docente per seguire il corso e sostenere l’esame: “Con la professoressa siamo sempre stati in contatto su facebook – ammette Pietro Gallucci – Quando ho saputo che sarebbe ritornata a breve, ho deciso di aspettare”. “Le lezioni quest’anno sono diverse. Il clima è gioioso ma si avverte l’importanza dei temi trattati – dichiara Simona Pane – L’argomento dei diritti sulle donne mi tocca particolarmente, mi piacerebbe proseguire su questa strada in un futuro lavorativo”.
Commenti di segno positivo dagli studenti che frequentano le lezioni. “La professoressa è mitica – dice un gruppo di studenti – Essere in Dipartimento di venerdì è davvero dura, tuttavia se l’aula è strapiena qualcosa vorrà pur dire. La lezione è dinamica e molto partecipata. Praticamente parliamo in spagnolo, affrontando temi seri”. “In questo modo – aggiunge Caterina Baiano – impariamo una nuova lingua con leggerezza. Inoltre, l’esame è solo orale”. E c’è anche chi ha aspettato il ritorno in cattedra della docente per seguire il corso e sostenere l’esame: “Con la professoressa siamo sempre stati in contatto su facebook – ammette Pietro Gallucci – Quando ho saputo che sarebbe ritornata a breve, ho deciso di aspettare”. “Le lezioni quest’anno sono diverse. Il clima è gioioso ma si avverte l’importanza dei temi trattati – dichiara Simona Pane – L’argomento dei diritti sulle donne mi tocca particolarmente, mi piacerebbe proseguire su questa strada in un futuro lavorativo”.







