“Chi si iscrive ad Agraria, pensando di studiare l’alberello o l’uccellino, è sulla strada sbagliata. Il nostro Dipartimento ha una forte connotazione scientifica e si pone a cavallo fra l’ingegneria e la biologia. Se non si è portati per le materie scientifiche, se si storce il naso davanti ai pilastri della scienza, meglio cambiare aria”, il prof. Paolo Masi, Direttore del Dipartimento, avverte le aspiranti matricole. “Come ricerca scientifica – sottolinea il docente – siamo al 92esimo posto al mondo. I nostri studenti devono essere consci delle complessità e delle insidie del percorso”. Tuttavia: “Le realtà agroalimentari collegate all’industria stanno crescendo molto negli ultimi anni. Il nostro settore non è coinvolto dal decremento che avvolge il Paese. Anzi, siamo in crescita e c’è molto interesse per le figure che vengono fuori dai nostri Corsi di Laurea”.
La possibile scelta è tra tre Corsi di studio Triennali: Scienze Agrarie, Forestali e Ambientali e Tecnologie Alimentari ad accesso libero, Viticoltura ed Enologia a numero programmato. Le quattro Magistrali con le quali si può proseguire il percorso: Scienze e Tecnologie agrarie, Scienze forestali ed ambientali, Scienze e Tecnologie alimentari, Biotecnologie agro-ambientali e alimentari. “Il 90 % degli studenti – circa 300 matricole l’anno per il II livello – prosegue con la Magistrale. Le nuove immatricolazioni, invece, raggiungono le 750 unità annue per i percorsi Triennali. Siamo un Dipartimento con numeri piccoli, a dimensione quasi familiare”. Sarà per questo che gli studenti vivono appieno i luoghi dove si svolge la vita universitaria: “36 ettari di bosco, una Reggia Borbonica meravigliosa in quel di Portici, un giardino botanico con splendide rarità, non possiamo offrire di più – afferma il prof. Masi – Tutti gli spazi sono a disposizione dei ragazzi, l’ambiente di studio, molto curato, crea condizioni eccellenti per emergere. Vi sono tanti Laboratori ed Aule Informatiche, le nostre attività sono sempre affiancate da un risvolto pratico”.
Accanto allo studio, anche opportunità diverse di crescita, come i corsi di teatro, i mercatini di Natale d’inverno e delle piante d’estate, le mostre fotografiche. “Sono tutte occasioni di incontro. I ragazzi, in queste circostanze, imparano a fare gruppo, cosa fondamentale per quel che viene dopo”. Un futuro che si prospetta roseo, ma, a detta del docente, poco remunerativo: “La nostra laurea non garantisce stipendi alti come potrebbe essere per medici, ingegneri ed avvocati. Però il lavoro c’è e questo è un buon punto di partenza. Alcuni mesi fa, fummo chiamati dal Monte dei Paschi di Siena, la banca era alla disperata ricerca di agronomi, persone esperte a cui sottoporre la valutazione degli investimenti per l’economia agricola. Attualmente, stiamo istituendo un punto di raccolta dati dove registrare le domande delle aziende. Tutto sommato, i nostri laureati non se la passano così male”.
La possibile scelta è tra tre Corsi di studio Triennali: Scienze Agrarie, Forestali e Ambientali e Tecnologie Alimentari ad accesso libero, Viticoltura ed Enologia a numero programmato. Le quattro Magistrali con le quali si può proseguire il percorso: Scienze e Tecnologie agrarie, Scienze forestali ed ambientali, Scienze e Tecnologie alimentari, Biotecnologie agro-ambientali e alimentari. “Il 90 % degli studenti – circa 300 matricole l’anno per il II livello – prosegue con la Magistrale. Le nuove immatricolazioni, invece, raggiungono le 750 unità annue per i percorsi Triennali. Siamo un Dipartimento con numeri piccoli, a dimensione quasi familiare”. Sarà per questo che gli studenti vivono appieno i luoghi dove si svolge la vita universitaria: “36 ettari di bosco, una Reggia Borbonica meravigliosa in quel di Portici, un giardino botanico con splendide rarità, non possiamo offrire di più – afferma il prof. Masi – Tutti gli spazi sono a disposizione dei ragazzi, l’ambiente di studio, molto curato, crea condizioni eccellenti per emergere. Vi sono tanti Laboratori ed Aule Informatiche, le nostre attività sono sempre affiancate da un risvolto pratico”.
Accanto allo studio, anche opportunità diverse di crescita, come i corsi di teatro, i mercatini di Natale d’inverno e delle piante d’estate, le mostre fotografiche. “Sono tutte occasioni di incontro. I ragazzi, in queste circostanze, imparano a fare gruppo, cosa fondamentale per quel che viene dopo”. Un futuro che si prospetta roseo, ma, a detta del docente, poco remunerativo: “La nostra laurea non garantisce stipendi alti come potrebbe essere per medici, ingegneri ed avvocati. Però il lavoro c’è e questo è un buon punto di partenza. Alcuni mesi fa, fummo chiamati dal Monte dei Paschi di Siena, la banca era alla disperata ricerca di agronomi, persone esperte a cui sottoporre la valutazione degli investimenti per l’economia agricola. Attualmente, stiamo istituendo un punto di raccolta dati dove registrare le domande delle aziende. Tutto sommato, i nostri laureati non se la passano così male”.
Agraria è a cura di Susy Lubrano