Cappella Pappacoda, pomeriggio del 17 febbraio. Studenti, docenti e spettatori vari i quali riempiono la chiesa sconsacrata assistono alla pièce teatrale “L’errore della morte”, una moderna danza macabra nel corso della quale dodici scatenati cadaveri viventi si fanno beffa della Signora Morte. Tra il pubblico siede anche Rosa Mattera, la studentessa dei corsi di Lingua e letteratura russa dell’Orientale che ha tradotto in italiano il testo di Velimir Chlebnikov. Ischitana, studentessa a Lingue e Letterature straniere, Rosa si è iscritta tardi all’Università; alla soglia dei 40 anni sta per laurearsi con una tesi in Filologia Tedesca. “E’ stata la mia prima esperienza di traduttrice e sinceramente devo dire che sono soddisfatta- commenta a fine rappresentazione- Il testo non era facile e ci ho lavorato con passione. Alla fine mi ha fatto uno strano effetto ascoltare gli attori che recitavano utilizzando le parole con le quali ho tradotto l’originale russo”. Il risultato del suo lavoro è stato apprezzato da tutti: dagli attori, dal regista Edoardo Torricella, da Michaela Bohmig, docente di russo, la quale ha fatto da supervisore. “Il russo- aggiunge Rosa- io l’ho imparato all’Orientale, perché non l’avevo mai studiato precedentemente e perché non sono mai stata in Russia. Mi piacerebbe andarci dopo la laurea”.
Lo spettacolo è stato introdotto da una presentazione della figura e dell’opera di Chlebnikov da parte dei docenti del Dipartimento di Studi dell’Europa Orientale, rappresenta una novità assoluta per Napoli e fa seguito ad una prima nazionale che si è svolta nell’ambito dell’Estate romana del 1999. Chlebnikov, ha sottolineato la Bohming “era un poeta solitario, irrequieto ed assetato di libertà. Visse senza dimora, disinteressato ai beni materiali e nel rifiuto delle convenzioni borghesi. Insieme a Vladimir Majakovskij fu il massimo rappresentante della corrente del cubofuturismo russo. Della sua opera, in gran parte non tradotta in altre lingue, manca a tutt’oggi una edizione critica integrale”. Sono stati tradotti da Alessandra Agnelli e Susanna Caliolo, studentesse di lingua russa a Roma, gli altri due testi di Chblebnikov rappresentati in Cappella Pappacoda: la Signora di Lenin e Il mondo alla rovescia. Alla fine era soddisfatto anche il regista Torricella, nonostante le difficoltà logistiche legate alla recitazione in uno spazio non destinato a palcoscenico. “Appuntamento al più presto, con gli studenti dell’Orientale”, è stato il suo commiato. Questi gli attori della compagnia: Andrea Chianelli, Silvia Como, Agnese Fara, Roberto Magara, Francesca Parola, Gianfranco Romeo, Francesca Santini, Rosamaria Scognamiglio, Michele Stigliani, Silvio Trupia.
Lo spettacolo è stato introdotto da una presentazione della figura e dell’opera di Chlebnikov da parte dei docenti del Dipartimento di Studi dell’Europa Orientale, rappresenta una novità assoluta per Napoli e fa seguito ad una prima nazionale che si è svolta nell’ambito dell’Estate romana del 1999. Chlebnikov, ha sottolineato la Bohming “era un poeta solitario, irrequieto ed assetato di libertà. Visse senza dimora, disinteressato ai beni materiali e nel rifiuto delle convenzioni borghesi. Insieme a Vladimir Majakovskij fu il massimo rappresentante della corrente del cubofuturismo russo. Della sua opera, in gran parte non tradotta in altre lingue, manca a tutt’oggi una edizione critica integrale”. Sono stati tradotti da Alessandra Agnelli e Susanna Caliolo, studentesse di lingua russa a Roma, gli altri due testi di Chblebnikov rappresentati in Cappella Pappacoda: la Signora di Lenin e Il mondo alla rovescia. Alla fine era soddisfatto anche il regista Torricella, nonostante le difficoltà logistiche legate alla recitazione in uno spazio non destinato a palcoscenico. “Appuntamento al più presto, con gli studenti dell’Orientale”, è stato il suo commiato. Questi gli attori della compagnia: Andrea Chianelli, Silvia Como, Agnese Fara, Roberto Magara, Francesca Parola, Gianfranco Romeo, Francesca Santini, Rosamaria Scognamiglio, Michele Stigliani, Silvio Trupia.







