Processo simulato dell’Elsa il 27 maggio

La Moot Court Competition, simulazione processuale organizzata da ELSA Napoli, cambia registro. Dopo aver spento, lo scorso anno, dieci candeline sul processo di Diritto Privato, il prossimo 27 maggio (Aula Guarino) gli studenti saranno chiamati a dibattere su un caso di ‘Legislazione Penale Minorile’. “Rompiamo la tradizione con il diritto privato intraprendendo una nuova strada – afferma Claudio Forte, Vice Presidente Attività Accademiche Elsa – Durante tutto l’anno abbiamo concentrato le nostre forze su questo tema, la simulazione è solo la conclusione di un percorso più ampio. Dopo tanto tempo, avevamo voglia di sperimentare con altre discipline”. Cambia anche il metodo di partecipazione alla Moot: a numero limitato, i prescelti hanno già sostenuto durante il percorso l’esame di Diritto Penale. “Rispetto al passato, la simulazione è rivolta a studenti più grandi, dal IV anno in poi. Per reclutarli ci siamo affidati alla prof.ssa Clelia Iasevoli, titolare dell’insegnamento di Legislazione penale minorile e docente molto amata da tutti. Il suo corso è seguito da più di 150 studenti – una rarità per un complementare – ed è stata davvero dura decidere chi potesse partecipare o meno”. La possibilità di poter indossare la toga, infatti, almeno per quest’anno, “è stata circoscritta ai ragazzi che seguono le lezioni e che abbiano già un’infarinatura generale delle regole e del caso che si andrà a dibattere. Indossare i panni dell’attore o del convenuto – conclude lo studente – richiederà conoscenze più dettagliate e un pizzico d’esperienza in più”. 
20 gli studenti impegnati, 4 le squadre previste, i ruoli da rappresentare non sono ancora stati assegnati, il caso richiede estrema attenzione e delicatezza. “Parleremo di violenza sessuale di gruppo fra minori – spiega la prof.ssa Iasevoli, componente del Comitato scientifico di valutazione – Affronteremo il caso calandoci nella veste di una sedicenne che subisce una violenza da chi considerava amici. Oltre al fatto puramente legale, dovrà essere analizzato il tutto sotto diverse sfere. Parleremo dell’intimità della persona aggredita, dei problemi legati alla sua sfera privata e della rottura del rapporto di fiducia che aveva con chi, invece, l’ha tradita”. La complessità del processo starà proprio nel dover bilanciare gli aspetti psicologici, con quelli legali. “Si tratta sempre di minorenni e della loro educazione – continua la docente – Parliamo di ragazzi vittime e ragazzi carnefici che la nostra Costituzione comunque tutela fino al diciottesimo anno d’età, fino alla fine del loro sviluppo psico-fisico. Sarà oneroso redigere le memorie scritte per i molteplici aspetti di cui tener conto e per la necessità di non urtare la sensibilità delle parti in causa. D’altronde, chi voglia fare questo mestiere deve sapere da subito a cosa può andare incontro durante un processo”. In più, scrivere richiede uno sforzo maggiore: “La simulazione aggrava lo studio della materia. Accanto al manuale, occorre leggere e ricercare la casistica, farla propria e interpretarla, per redigere successivamente gli atti. Indossare la toga non è propriamente un gioco, il tema è così delicato che dobbiamo andarci con i piedi di piombo”. Tuttavia: “Siamo di fronte ad un’occasione unica, si può dar vita finalmente ad un ponte fra teoria e prassi, in modo costruttivo e poco consuetudinario rispetto a quanto accede nelle aule universitarie. I ragazzi del corso all’inizio erano un po’ disorientati, pur essendo al IV anno, non avevano idea di come affrontare l’esperienza. Poi, grazie al sostegno della cattedra, le cose sono andate progressivamente migliorando”. Al punto che è stato difficile “fare una scelta, tutti volevano partecipare ed occuparsi dei diritti dei minori. Quest’ambito è veramente molto sentito. Da quando il Dipartimento ha riattivato l’insegnamento, abbiamo una partecipazione attiva e costante”. In quest’ottica, conclude la docente, è stato attivato un Corso di Perfezionamento post laurea sulla disciplina del diritto penale minorile: “Lo scorso anno le lezioni ebbero un exploit inaspettato, con un boom di frequenza. Dal 2014 il Corso si è consolidato ed offre la possibilità ai nostri ragazzi di poter spaziare altri orizzonti”.
Susy Lubrano
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