Che l’esame di Istituzioni di Diritto Privato esprima il primo scoglio duro cui sono chiamati gli studenti di Giurisprudenza è indubbio. Non di rado, si è atterriti dalla visione di un manuale assai ponderoso, che appare una ripida montagna da scalare. Consci delle manifeste difficoltà sottese alla preparazione di tale esame, i professori Francesco Sbordone (I cattedra) e Roberta Catalano (III cattedra) da qualche anno permettono di sostenere una prova in itinere, attraverso la quale i discenti hanno la possibilità di svezzarsi e di individuare le loro eventuali lacune. “La prova di esonero risponde ad un’esigenza ben precisa: si vuole offrire agli studenti la possibilità di misurarsi con le tematiche privatistiche prima dell’esame, onde appurare quali sono gli argomenti da curare più dettagliatamente. È un’occasione preziosa, strumentale anche a scrollarsi di dosso le preoccupazioni e le ansie che discendono dallo studio di una materia così impegnativa”, asserisce il prof. Sbordone. “Bisogna che i ragazzi comprendano l’opportunità di sottoporsi a questa prova perché possono soppesare il loro livello di preparazione. La prova non è funzionale al solo esonero da argomenti del programma in vista dell’esame orale. Ma è anche e soprattutto un’occasione di confronto e di interlocuzione con gli studenti: gli esiti, infatti, saranno dibattuti a lezione, e si evidenzieranno gli argomenti risultati più spinosi”, aggiunge la prof.ssa Catalano.
Per l’accesso alla prova in itinere è necessaria la frequenza assidua del corso: gli studenti sono così incoraggiati a prendere a parte alle lezioni, evitando lo studio da autodidatta. Una pratica che il prof. Sbordone sconfessa: “L’esame di Istituzioni di Diritto Privato è di rilevanza capitale. Da esso gli traggono lo strumentario di cui si avvarranno per la preparazione di buona parte degli esami futuri. Pertanto, è vivamente raccomandabile che i ragazzi non rimangano rintanati nel loro studiolo, ma partecipino assiduamente alle lezioni”.
La prova prevede un quiz a risposta multipla; per superarla è necessario rispondere correttamente a ventiquattro quesiti su trenta. Verte sulle seguenti tematiche: persone fisiche e giuridiche; proprietà e diritti reali; possesso; diritto di famiglia. Nella scelta del manuale da adottare, gli studenti tendono a preferire il ‘Trabucchi’ al ‘Perlingieri’. “I ragazzi possono discrezionalmente scegliere il manuale da adottare. L’importante è che arrivino a padroneggiare i copiosi istituti giuridici che affollano il dominio privatistico”, afferma la prof.ssa Catalano. Il prof. Sbordone non ha dubbi sulle ragioni della preferenza del ‘Trabucchi’: il testo “esprime una dimensione più schematica e divulgativa”. Di contro il ‘Perlingieri’ ha “un taglio più speculativo che indubbiamente può atterrire le matricole, le quali approcciano la materia da tabula rasa. Però è importante che gli studenti dal primo anno vengano educati al sacrificio. A lezione propongo sempre la metafora dell’atleta: se l’atleta si sottopone ad allenamenti blandi è assai improbabile, a meno di uno sconfinato talento, che possa centrare la vittoria. Allo stesso modo, le matricole non devono adagiarsi su modalità di studio più agevoli. Devono, invece, misurarsi con le difficoltà per potersi temprare e dotare di uno spirito critico, senza il quale lo studio risulta arido ed improficuo”.
13 dicembre e 7 gennaio: le date delle prove per gli studenti, rispettivamente, della terza e della prima cattedra.
Giovanni Lanzante
Per l’accesso alla prova in itinere è necessaria la frequenza assidua del corso: gli studenti sono così incoraggiati a prendere a parte alle lezioni, evitando lo studio da autodidatta. Una pratica che il prof. Sbordone sconfessa: “L’esame di Istituzioni di Diritto Privato è di rilevanza capitale. Da esso gli traggono lo strumentario di cui si avvarranno per la preparazione di buona parte degli esami futuri. Pertanto, è vivamente raccomandabile che i ragazzi non rimangano rintanati nel loro studiolo, ma partecipino assiduamente alle lezioni”.
La prova prevede un quiz a risposta multipla; per superarla è necessario rispondere correttamente a ventiquattro quesiti su trenta. Verte sulle seguenti tematiche: persone fisiche e giuridiche; proprietà e diritti reali; possesso; diritto di famiglia. Nella scelta del manuale da adottare, gli studenti tendono a preferire il ‘Trabucchi’ al ‘Perlingieri’. “I ragazzi possono discrezionalmente scegliere il manuale da adottare. L’importante è che arrivino a padroneggiare i copiosi istituti giuridici che affollano il dominio privatistico”, afferma la prof.ssa Catalano. Il prof. Sbordone non ha dubbi sulle ragioni della preferenza del ‘Trabucchi’: il testo “esprime una dimensione più schematica e divulgativa”. Di contro il ‘Perlingieri’ ha “un taglio più speculativo che indubbiamente può atterrire le matricole, le quali approcciano la materia da tabula rasa. Però è importante che gli studenti dal primo anno vengano educati al sacrificio. A lezione propongo sempre la metafora dell’atleta: se l’atleta si sottopone ad allenamenti blandi è assai improbabile, a meno di uno sconfinato talento, che possa centrare la vittoria. Allo stesso modo, le matricole non devono adagiarsi su modalità di studio più agevoli. Devono, invece, misurarsi con le difficoltà per potersi temprare e dotare di uno spirito critico, senza il quale lo studio risulta arido ed improficuo”.
13 dicembre e 7 gennaio: le date delle prove per gli studenti, rispettivamente, della terza e della prima cattedra.
Giovanni Lanzante