Prove il 12 settembre per Urbanistica

“Quello di urbanista è un mestiere che impone di essere continuamente in contatto con la realtà. Chi viene a studiare da noi non può che essere curioso, interessato a quello che accade nel mondo. Senza questa spiccata sensibilità, si parte col piede sbagliato”, afferma la prof.ssa Daniela Lepore, coordinatrice del Corso di Laurea in Urbanistica. Un suggerimento utile per quanti affronteranno la prova di ammissione che si svolgerà il 12 settembre (salvo cambiamenti dell’ultima ora) nelle aule del complesso universitario di Monte Sant’Angelo. Il Corso di Laurea Triennale in Urbanistica della Federico II – sono solo nove, in Italia, nel Sud, oltre a Napoli, c’è a Palermo – mette a disposizione cento posti. In media, negli anni precedenti, si sono candidati alla prova circa 150 studenti e si sono presentati, il giorno dell’esame, tra i 110 ed i 120. “Il test – ricorda la professoressa Daniela Lepore – prevede sessanta domande a risposta multipla. Una parte dei quesiti è di cultura generale, una parte su società ed argomenti di attualità, una di rappresentazione (un po’ disegno tecnico ed un po’ capacità di associare disegno tecnico a testo), una di matematica (senza fisica). Non c’è un punteggio minimo da conseguire per essere ammessi. Entrano i primi cento in graduatoria”. Le lezioni si svolgono nella sede di Architettura che affaccia su via Toledo, dove gli urbanisti dispongono di tre aule. 
Quella dell’urbanista resta una professione non molto conosciuta. “È un signore – spiega la docente – che lavora negli enti locali o collabora con essi da professionista esterno. Si occupa di sistemi informativi territoriali (banche dati e cartografia tematica), di valutazione ambientale e di valutazione strategica, di redazione dei piani. Naturalmente le responsabilità sono diverse tra coloro i quali si fermano alla laurea di primo livello e coloro i quali proseguono con il biennio di secondo livello”. Uno dei grossi problemi, sottolinea, è la concorrenza di altri laureati, che sono abilitati a svolgere le stesse mansioni degli urbanisti. “In sostanza, c’è una questione nazionale che andrebbe affrontata dagli urbanisti, a tutela della propria specificità e delle proprie competenze”. Lavorano i laureati al Corso di Laurea in Urbanistica della Federico II? “Premesso che siamo presenti da una decina di anni e che, ad oggi, abbiamo circa 200 laureati – risponde la docente -se facciamo riferimento ai dati Almalaurea, non è che ci sia da stare molto allegri. È un problema nazionale, però, che certo non riguarda solo i laureati in Urbanistica dell’ateneo federiciano”.
A differenza dei loro colleghi di Architettura, gli studenti di Urbanistica non studiano materie come Scienze delle costruzioni e Tecnica delle costruzioni. Il curriculum è molto meno orientato sulle discipline che afferiscono alla progettazione ed alla storia. In compenso, affrontano molta più Urbanistica e si confrontano con materie come Fattibilità dei piani e dei progetti, Tecniche di valutazione, Ecologie, Compensazione ambientale, Sociologia, Analisi delle politiche pubbliche. “Parte integrante del percorso – aggiunge la docente – sono gli stage pre-laurea obbligatori. Gli studenti li svolgono solitamente nei Comuni, nelle Province, nelle Autorità di Bacino, nelle Regioni”.
I corsi sono organizzati in semestri. La materia più ostica del triennio, per la maggior parte degli studenti, è senza dubbio Matematica. “Contiene una forte componente di Statistica – dice la professoressa Lepore – e molti ragazzi non riescono ad affrontarla al meglio, nonostante sia una disciplina assegnata ad una docente disponibile e competente. Il problema è che troppi partono battuti in partenza. Si avvicinano alla materia convinti che non capiranno e, alla fine, davvero non riescono ad assimilare i concetti. Succede, così, che si trascinino Matematica fino al terzo anno”. Prosegue: “Alcuni trovano pesante Diritto (amministrativo ed urbanistico), che è previsto al secondo anno, ma lo superano, non si bloccano. Qualcuno trova complicato Analisi delle politiche pubbliche”. 
Negli anni scorsi Urbanistica è stata scelta anche da chi, non avendo superato il test di ammissione ad Architettura, ha deciso di preparare alcuni esami del primo anno, per poi ritentare dopo 12 mesi la prova di ingresso avendo in carniere un po’ di crediti. “È una operazione che – ricorda Lepore – consente mediamente di ottenere la convalida di Disegno, di Teorie dell’urbanistica e di una parte di Matematica. Meno di trenta crediti”.
(Fa.Ge.)
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