Ritardi nella pubblicazione dei calendari d’esame, scoppia la protesta

Esausti, a causa del ritardo nella pubblicazione delle date d’esame, alcuni studenti hanno ben pensato di denunciare il problema. “Scrivere ai giornali ha sempre un grande impatto. Presa dallo sconforto, ho inviato una mail alla redazione e non ci ho più pensato”, dice Francesca Corsetti, iscritta al secondo anno di Lingue, letterature e culture comparate, la studentessa che per prima ha deciso di sua iniziativa di contattare Il Mattino. Dopo la pubblicazione della lettera sul sito del quotidiano, si è scatenato il putiferio sui social network: “Ogni volta in cui aprivo la pagina del mio articolo su facebook, le condivisioni aumentavano di 50 in 50 e non potevo crederci”. Si uniscono alla sua voce gli studenti dell’Ateneo: “Le cose devono cambiare! Avremmo dovuto chiamare anche Le Iene o Striscia la notizia: un servizio televisivo avrebbe smosso immediatamente la situazione. È vero che il giorno dopo la diffusione della notizia sono usciti gli appelli, ma siamo alle solite: a stento c’erano quelli degli esami scritti. Senza conoscere i giorni degli appelli a meno di un mese, non potevamo organizzarci lo studio e, adesso che ci sono, non si sa quando sarà possibile prenotarsi, nemmeno per quelli che si tengono nella prima settimana di giugno”, commenta lo studente di Scienze politiche e Relazioni internazionali Mario Di Pace.
Altri studenti, invece, si sono rivolti direttamente al Polo Didattico per fare pressione: “ho chiamato la Responsabile del servizio offerta didattica e le ho detto che non era possibile che a metà maggio non si conoscessero ancora i calendari d’esame. Poi ho chiesto quando avrebbero pubblicato le date e nessuno sapeva cosa dirmi. Le ho sottolineato che la situazione era stata messa in evidenza anche da un giornale e la risposta è stata: ‘è girata la voce che negli uffici ci sia molta latenza, ma noi siamo qui per lavorare e abbiamo circa 600 esami da programmare’”, racconta Roberta Romano, iscritta a Lingue, letterature e culture dell’Europa e delle Americhe. “A meno di un mese dalla sessione estiva, non conosciamo le date d’esame. Eppure noi paghiamo tra i 700 e i 1200 euro di tasse e, se ritardiamo anche di un solo giorno, dobbiamo pagare una mora di 70 euro, ma a loro non interessa salvaguardare i nostri diritti”, aggiunge Roberta.
L’indignazione da parte degli studenti sale a tal punto che c’è chi propone di presentarsi in massa negli uffici: “quando si tratta di date che hanno a che fare con il pagamento delle tasse, sono rigidissimi sulle scadenze. Del resto se ne infischiano! Dobbiamo reagire: a che servono le lamentele, se non siamo in grado di far valere i nostri diritti? Lo studente in questa università ha valore di zero”, sostiene Eleonora Accardo. E continua: “quando ho telefonato, la responsabile del servizio organizzazione delle attività didattiche mi ha assicurato che i calendari sarebbero usciti sul sito nella seconda metà di maggio e in seguito sarebbero risultati anche sulla nostra pagina personale. Praticamente, quest’anno saremo obbligati a studiare il giorno stesso dell’esame. Io, come molti altri, mi dovrei laureare a breve ma questi ritardi non fanno che rallentarci”.
Interviene al dibattito una studentessa lucana: “non è normale che siamo venuti a conoscenza di quando sostenere gli esami della sessione estiva a maggio inoltrato. Alcuni come me sono fuori sede e devono in anticipo prenotare un alloggio. ‘Ma i nostri rappresentanti chi sono?’ è la domanda che ci poniamo tutti. Ormai gli studenti sono arrabbiati e se la prendono con i funzionari del Polo Didattico al punto che sono circolate sul web e nelle sedi vignette umoristiche di protesta: è il degrado totale”, dice Costanza Mastrangelo.
Più esami nello stesso giorno
Oltre a denunciare l’inefficienza dei servizi, c’è un’altra questione che spinge gli studenti a lamentarsi e a pensare alla mobilitazione: gli esami si accavallano. “Per le date vicine ci si organizza, ma a me coincidono quattro esami su sei in entrambi gli appelli, tra cui Lingua Inglese e Lingua Svedese. Così ci costringono a restare indietro, perché dobbiamo scegliere due esami. Insomma non abbiamo molte soluzioni: dobbiamo andare in massa al Polo Didattico”, afferma Marina Stasio, studentessa di Mediazione linguistica e culturale. Continuano due colleghe iscritte al secondo anno: “hanno impiegato tutto questo tempo per decidere di mettere Traduttologia generale, Studi culturali e media e Multiculturalità e apprendimento linguistico negli stessi giorni, sia a giugno che a luglio, e allo stesso orario. Questi tre esami riguardano ogni studente che ha scelto il curriculum di Analisi linguistica e traduzione, cioè la maggioranza”, dice Giovanna. “Anche a me Traduttologia generale coincide con due esami: Storia del teatro moderno e contemporaneo e Letteratura tedesca. Ma come si fa a studiare contemporaneamente per tre esami?”, reclama Maria Cristina, che invece ha scelto il curriculum di Analisi letteraria e traduzione.
Alcuni ritengono che il problema principale consista nella difficoltà di distanziare tutti gli esami di lingua, tenendo presente anche della disponibilità dei docenti: “ci sarà sempre qualcuno svantaggiato ed è lo stesso problema che rileviamo con la distribuzione dei corsi, perché gli insegnamenti sono troppi. Consideriamo che si studiano circa trenta lingue e consideriamo che per ognuna di queste ci sono le annualità … È un macello!”, sottolinea uno studente del Corso di Laurea Magistrale in Letterature e Culture Comparate.
Corsi che
iniziano a
maggio e
orari disumani
A completare il quadro sulle controversie degli studenti con l’organizzazione delle attività didattiche, ci sono corsi che iniziano a metà maggio per l’assenza del docente. È il caso di Studi culturali e media (gruppo A-L) la cui prima lezione si è tenuta martedì 13 maggio: “Gli orari sono assurdi. Come si può pretendere di seguire quattro volte a settimana o con lezioni dalle 14.30 alle 17.30? A momenti mettevano le lezioni anche di sera. Adesso dovremmo smettere di fare avanti e indietro per avere un po’ di tempo per studiare e loro invece hanno il coraggio di infilare corsi di tre ore a metà maggio. Molti sceglieranno il programma da non frequentanti”, spiega Marcello Basile di Mediazione linguistica e culturale. Poi aggiunge: “il vero problema non emerge mai purtroppo. Abbiamo chiesto e richiesto spiegazioni al Polo Didattico per due mesi, perché era impossibile che non fosse ancora cominciato il corso di un esame previsto a giugno. Il docente della cattedra c’era ma ha rifiutato l’incarico una settimana prima dell’inizio delle lezioni: questa è stata la loro giustificazione ma noi ci crediamo poco, poiché anche l’anno scorso successe con lo stesso insegnamento”. Prosegue la collega Emilia Crocelle: “la prof.ssa Stamatia Portanova, nuova docente, nella prima lezione si è immediatamente scusata con i presenti per il terribile ritardo di inizio corso ed ha attribuito la colpa alla cattiva organizzazione del sistema. Ha detto che cercherà di venirci incontro ma ovviamente è richiesta serietà e studio da parte nostra. La maggior parte di noi era lì solo per capire le sue intenzioni, nessuno potrà seguire perché il corso deve essere sviluppato obbligatoriamente nelle 50 ore per completare gli 8 crediti e ciò significa che a settimana avremo tre volte lezioni da tre ore ciascuna ed una sola volta lezione di un’ora. Vista l’imminenza della sessione estiva più le eventuali prove intercorso, seguire a maggio è un disagio enorme. E giugno è sempre tragico, perché gli scritti di Lingua sono molto vicini. Tra l’altro, è vergognoso che un Corso di Laurea incentrato sulle lingue ci dia la possibilità di sostenere gli scritti solo tre volte l’anno. Nel mio caso, hanno avuto il coraggio di fissare Lingua tedesca sabato 7 giugno e i corsi da calendario terminano il 6 giugno. Praticamente, devo dare gli esami più importanti del mio piano carriera con una distanza minima tra loro e soprattutto subito dopo la fine dei corsi”.
Sabrina Sabatino
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