È tempo della prima resa dei conti: nelle aule dei Dipartimenti di Economia c’è tensione. Non convinti di riuscire a dare gli esami previsti da programma a gennaio e febbraio, molti studenti, regolarmente iscritti ai Corsi di Laurea Triennale e Magistrale, già pensano ai prossimi appelli in cui poterli recuperare. E sale l’ansia bocciatura. In effetti, agenda alla mano, le prossime date utili per ripetere gli esami slittano direttamente a giugno. Come stabilito l’estate scorsa, gli unici ad accedere agli appelli di aprile e novembre sono gli studenti fuori corso; quelli in corso che devono sostenere esami da 5 crediti per la Laurea Triennale e 6 crediti per la Magistrale; coloro che hanno un solo esame a debito e devono laurearsi a maggio o dicembre. Una situazione che suscita grande amarezza e sconforto negli studenti in corso che, pur non rientrando nelle casistiche previste dal regolamento, hanno sempre riposto piena speranza in quei due mesi fondamentali per recuperare gli esami del semestre o dell’anno precedente, e tornare a regime con il piano di studi.
“Non capisco il motivo di questa scelta – sottolinea Luca, iscritto al III anno di Economia Aziendale – credo sia solo un tentativo per non farci laureare in tempo e pagare più tasse. Ci avevano garantito che l’abolizione degli appelli di aprile e novembre sarebbe stata compensata da più date d’esami, tra gennaio e febbraio; in realtà, però, non è stato così per tutti gli insegnamenti”. Poi aggiunge: “la cattedra di Marketing e strategie d’impresa, come molte altre, non consente di ripetere l’esame il mese successivo ma direttamente alla prossima sessione d’esami, che, nel nostro caso, è quella estiva. Non ho alcuna voglia di aspettare altri 4-5 mesi per ripeterlo, così sto cercando di studiarlo bene e presentarmi direttamente all’appello di febbraio. Come me, molti altri avranno seguito questo ragionamento, con il rischio di essere tantissimi il giorno dell’esame!”. Una situazione che preoccupa molti studenti, non solo perché “l’eliminazione delle sessioni intermedie impedisce una buona distribuzione degli studenti per ciascun appello”, ma anche perché “gli stessi docenti si trovano a dover visionare più di 200 compiti scritti in breve tempo, con il rischio di imbattersi in qualche errore nella correzione”. “L’anno scorso ho dato molti esami ad aprile e novembre – conclude Luca – quest’anno invece (fortunatamente l’ultimo) credo che avrò molte più difficoltà a recuperarli!”.
A seguire, i commenti del suo compagno di studi, Francesco, anche lui studente del III anno dello stesso Corso di Laurea, che, oltre a lamentare l’eliminazione delle sessioni intermedie, sottolinea: “credevano di farci un piacere riducendo la durata dei corsi da tre/quattro mesi a due, ma non è affatto così. Prima seguivamo in aula da settembre a metà gennaio, con la possibilità di fare l’esame anche due giorni dopo la fine del corso. In questo modo eravamo agevolati perché fino a poco tempo prima della prova scritta avevamo la possibilità di esercitarci con il docente. Quest’anno, invece, è stata la prima volta che, dopo la pausa natalizia, non siamo tornati in aula ma siamo rimasti a studiare a casa, tra gli appunti del corso, esercizi e teoria”. In aggiunta, sottolinea, “gli argomenti da portare all’esame non si sono ridotti; il programma di Marketing e strategie d’impresa, così come di molti altri esami, è così ampio che al corso non è possibile condensare tutto. Noi corsisti, poi, abbiamo partecipato anche ad un project work sui prodotti Henkel e Samsung, un’interessante iniziativa promossa da tutte le cattedre di Organizzazione aziendale”. A fronte di un impegno così gravoso, è fattibile preparare un altro esame contemporaneamente? “Se una delle due materie è impegnativa come Marketing, Macroeconomia o Diritto commerciale – aggiunge Luca – c’è il rischio di non superare quello più tosto o di non prendere un voto decente all’altro esame. Perciò meglio preparane uno solo ma bene”. “Per lo più – sottolinea una studentessa del II anno della Magistrale in Economia aziendale, che preferisce rimanere in anonimato – non sempre abbiamo la fortuna di avere più appelli d’esame in due mesi diversi. Alcune materie, ad esempio, fissano due date a gennaio, abolendo completamente quelle di febbraio”. D’altra parte, da un’occhiata ai calendari e alla distribuzione degli appelli invernali, non sembra che gli studenti abbiano il tempo necessario per preparare due o più esami: le date fissate a febbraio non superano la prima settimana del mese, e, in queste condizioni, “ci risulta complesso preparare bene un secondo esame se il primo l’abbiamo dato a metà o fine gennaio”. “Se l’anno scorso potevamo recuperare gli esami ad aprile – aggiunge preoccupata Francesca Capuano, iscritta al II anno della Triennale in Economia e Commercio (CLEC) – adesso sarà una vera tragedia. Per motivi personali, non sono riuscita a conciliare la preparazione di Economia e gestione delle imprese con un altro esame. Mi sono preparata bene, il corso mi è piaciuto molto; il prof. Vona ci ha fatto partecipare a dei seminari molto interessanti in cui ci siamo confrontati anche ad imprenditori e manager di alcune aziende. Ritengo che sia un esame completo (da 10 crediti) e non credo che, in poche settimane, riuscirò a prepararne un altro. Non poter sostenere esami ad aprile mi ostacola tantissimo perché non potrò recuperare i sei esami che ho arretrati tra il I anno ed il II in corso. Adesso tutto si accavalla a giugno, con gli esami del secondo semestre, ed è un caos!”.
Insomma, gli studenti in regola sono prossimi ad una vera crisi di nervi. Soprattutto chi si è trascinato, nel tempo, gli esami più tosti e propedeutici. Un esempio? L’incubo di Microeconomia! “Oggi ho sostenuto la prima prova scritta di Economia regionale in qualità di corsista – dice Fabio Lombardi, regolarmente iscritto al III anno di Economia e Commercio – a febbraio avrò la seconda che è propedeutica all’esame di Microeconomia (materia del primo anno) che sosterrò a fine gennaio”. Come lui, quanti altri coraggiosi hanno preparato insieme due esami piuttosto impegnativi? “Alcuni argomenti di Micro si ripetono in Regionale ma senza dubbio il primo è il più ostico di tutto il triennio”. L’ansia sale al pensiero di non riuscire a superare Microeconomia e di dover slittare entrambi gli esami alla sessione estiva, “con la sola possibilità di congelare il voto della prima prova di Regionale”. L’avvilimento di Fabio aumenta se pensa che “degli anni precedenti, devo recuperare ancora Macroeconomia e Diritto commerciale”. Proprio per l’esame di Micro, da un’altra occhiatina al calendario degli esami si nota che gli studenti non hanno avuto ampia scelta con le date: le sole due di gennaio, il 9 e il 30, non avranno incoraggiato quanti avranno deciso di rinviarlo per l’ennesima volta.
Da più studenti in corso parte, così, la proposta di poter accedere alla sessione intermedia per sostenere, se non gli esami dell’anno accademico in corso, almeno quelli a debito arretrati negli anni precedenti. Quale sarà la reazione dei docenti?
Fiorella Di Napoli
“Non capisco il motivo di questa scelta – sottolinea Luca, iscritto al III anno di Economia Aziendale – credo sia solo un tentativo per non farci laureare in tempo e pagare più tasse. Ci avevano garantito che l’abolizione degli appelli di aprile e novembre sarebbe stata compensata da più date d’esami, tra gennaio e febbraio; in realtà, però, non è stato così per tutti gli insegnamenti”. Poi aggiunge: “la cattedra di Marketing e strategie d’impresa, come molte altre, non consente di ripetere l’esame il mese successivo ma direttamente alla prossima sessione d’esami, che, nel nostro caso, è quella estiva. Non ho alcuna voglia di aspettare altri 4-5 mesi per ripeterlo, così sto cercando di studiarlo bene e presentarmi direttamente all’appello di febbraio. Come me, molti altri avranno seguito questo ragionamento, con il rischio di essere tantissimi il giorno dell’esame!”. Una situazione che preoccupa molti studenti, non solo perché “l’eliminazione delle sessioni intermedie impedisce una buona distribuzione degli studenti per ciascun appello”, ma anche perché “gli stessi docenti si trovano a dover visionare più di 200 compiti scritti in breve tempo, con il rischio di imbattersi in qualche errore nella correzione”. “L’anno scorso ho dato molti esami ad aprile e novembre – conclude Luca – quest’anno invece (fortunatamente l’ultimo) credo che avrò molte più difficoltà a recuperarli!”.
A seguire, i commenti del suo compagno di studi, Francesco, anche lui studente del III anno dello stesso Corso di Laurea, che, oltre a lamentare l’eliminazione delle sessioni intermedie, sottolinea: “credevano di farci un piacere riducendo la durata dei corsi da tre/quattro mesi a due, ma non è affatto così. Prima seguivamo in aula da settembre a metà gennaio, con la possibilità di fare l’esame anche due giorni dopo la fine del corso. In questo modo eravamo agevolati perché fino a poco tempo prima della prova scritta avevamo la possibilità di esercitarci con il docente. Quest’anno, invece, è stata la prima volta che, dopo la pausa natalizia, non siamo tornati in aula ma siamo rimasti a studiare a casa, tra gli appunti del corso, esercizi e teoria”. In aggiunta, sottolinea, “gli argomenti da portare all’esame non si sono ridotti; il programma di Marketing e strategie d’impresa, così come di molti altri esami, è così ampio che al corso non è possibile condensare tutto. Noi corsisti, poi, abbiamo partecipato anche ad un project work sui prodotti Henkel e Samsung, un’interessante iniziativa promossa da tutte le cattedre di Organizzazione aziendale”. A fronte di un impegno così gravoso, è fattibile preparare un altro esame contemporaneamente? “Se una delle due materie è impegnativa come Marketing, Macroeconomia o Diritto commerciale – aggiunge Luca – c’è il rischio di non superare quello più tosto o di non prendere un voto decente all’altro esame. Perciò meglio preparane uno solo ma bene”. “Per lo più – sottolinea una studentessa del II anno della Magistrale in Economia aziendale, che preferisce rimanere in anonimato – non sempre abbiamo la fortuna di avere più appelli d’esame in due mesi diversi. Alcune materie, ad esempio, fissano due date a gennaio, abolendo completamente quelle di febbraio”. D’altra parte, da un’occhiata ai calendari e alla distribuzione degli appelli invernali, non sembra che gli studenti abbiano il tempo necessario per preparare due o più esami: le date fissate a febbraio non superano la prima settimana del mese, e, in queste condizioni, “ci risulta complesso preparare bene un secondo esame se il primo l’abbiamo dato a metà o fine gennaio”. “Se l’anno scorso potevamo recuperare gli esami ad aprile – aggiunge preoccupata Francesca Capuano, iscritta al II anno della Triennale in Economia e Commercio (CLEC) – adesso sarà una vera tragedia. Per motivi personali, non sono riuscita a conciliare la preparazione di Economia e gestione delle imprese con un altro esame. Mi sono preparata bene, il corso mi è piaciuto molto; il prof. Vona ci ha fatto partecipare a dei seminari molto interessanti in cui ci siamo confrontati anche ad imprenditori e manager di alcune aziende. Ritengo che sia un esame completo (da 10 crediti) e non credo che, in poche settimane, riuscirò a prepararne un altro. Non poter sostenere esami ad aprile mi ostacola tantissimo perché non potrò recuperare i sei esami che ho arretrati tra il I anno ed il II in corso. Adesso tutto si accavalla a giugno, con gli esami del secondo semestre, ed è un caos!”.
Insomma, gli studenti in regola sono prossimi ad una vera crisi di nervi. Soprattutto chi si è trascinato, nel tempo, gli esami più tosti e propedeutici. Un esempio? L’incubo di Microeconomia! “Oggi ho sostenuto la prima prova scritta di Economia regionale in qualità di corsista – dice Fabio Lombardi, regolarmente iscritto al III anno di Economia e Commercio – a febbraio avrò la seconda che è propedeutica all’esame di Microeconomia (materia del primo anno) che sosterrò a fine gennaio”. Come lui, quanti altri coraggiosi hanno preparato insieme due esami piuttosto impegnativi? “Alcuni argomenti di Micro si ripetono in Regionale ma senza dubbio il primo è il più ostico di tutto il triennio”. L’ansia sale al pensiero di non riuscire a superare Microeconomia e di dover slittare entrambi gli esami alla sessione estiva, “con la sola possibilità di congelare il voto della prima prova di Regionale”. L’avvilimento di Fabio aumenta se pensa che “degli anni precedenti, devo recuperare ancora Macroeconomia e Diritto commerciale”. Proprio per l’esame di Micro, da un’altra occhiatina al calendario degli esami si nota che gli studenti non hanno avuto ampia scelta con le date: le sole due di gennaio, il 9 e il 30, non avranno incoraggiato quanti avranno deciso di rinviarlo per l’ennesima volta.
Da più studenti in corso parte, così, la proposta di poter accedere alla sessione intermedia per sostenere, se non gli esami dell’anno accademico in corso, almeno quelli a debito arretrati negli anni precedenti. Quale sarà la reazione dei docenti?
Fiorella Di Napoli







