Scienza e Tecnica delle Costruzioni

“Ho scelto questo Corso di Laurea perché rilascia un titolo dalla valenza diversa se confrontato con quello in Ingegneria Edile. Mi sembra più completo. Poi è a numero chiuso e quindi consente di stare in una classe”, dice Laura Punzo, studentessa del quinto anno, come Valeria Guerriero e Maria Tarantino. In base all’esperienza delle ragazze, i primi due anni fanno storia a sé: “nel piano di studi, sono previste diverse discipline di ambito architettonico, quasi tutte con un laboratorio correlato. Sono nove ore a settimana di lezione in più rispetto ad altri colleghi, che ci obbligano ad essere sempre presenti, perché saltare un laboratorio o restare indietro significa perdere l’intero anno. La costanza, nella prima fase della vita universitaria, è cruciale e richiede impegno ed organizzazione”, affermano. Unico fra i Corsi di Laurea di Ingegneria, quello in Edile-Architettura ha un calendario accademico organizzato su base annuale. Si fa lezione per un intero anno e solo alla fine si danno gli esami: “si assimilano meglio i concetti, perché le lezioni procedono lentamente e si può seguire passo per passo, ma non devi lasciarti niente dietro, perché tutti gli esami si concentrano in due settimane. Luglio è un mese distruttivo, però la formazione è a tutto tondo”, sottolinea Valeria. Esami cruciali, tutti quelli di ambito strutturale, in testa Scienza delle costruzioni e Tecnica delle costruzioni, e poi Organizzazione del cantiere. “In pratica fai solo quello per un intero anno – commenta Maria, che non tralascia di sottolineare il peso scientifico di queste discipline – Scienza e Tecnica dipendono l’uno dall’altro in termini di propedeuticità, ma soprattutto si tratta di discipline che affondano le radici negli studi di Analisi e Fisica”. Approfittare dei numeri contenuti per chiedere quanto più possibile spiegazioni e chiarimenti ai docenti. È il consiglio principale delle tre ragazze: “pretendete di sapere sempre di più. Alla fine, quella che ci aspetta è una qualifica completa che integra la figura dell’ingegnere con quella dell’architetto e, se il percorso viene fatto per bene, il bagaglio culturale risulta completo in entrambi i campi”.
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